Il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto ieri che le forze ucraine hanno lanciato altri due attacchi con missili americani Atacms contro la regione russa di Kursk il 23 e il 25 novembre, usando in totale 13 missili. Il 23 novembre cinque missili sono stati lanciati su una postazione della difesa missilistica antiaerea S-400 nell’area di Lotarevka, 37 chilometri a nord-ovest della città capoluogo Kursk. Il sistema di difesa Pantsir ne ha abbattuti tre, mentre due hanno raggiunto il bersaglio, provocando anche un numero imprecisato di morti o feriti. Il 25 novembre otto Atacms sono stati lanciati sull’aeroporto di Kursk-Vostochny, presso l’insediamento di Khalino; uno ha raggiunto l’obiettivo. Due militari sono rimasti leggermente feriti e le infrastrutture sono state leggermente danneggiate, conclude il ministero, che avverte: “sono in preparazione azioni di risposta” a questi due nuovi attacchi.
Mosca: Biden cerca di aggravare situazione in Eurasia
Secondo il responsabile dei servizi segreti russi, Alexander Bortnikov “Non è da escludere che l’Amministrazione uscente di Biden, come parte della lotta politica interna, cercherà di massimizzare l’aggravamento della situazione nelle regioni chiave per gli americani dell’Eurasia, prima di tutto, nello spazio post-sovietico, in Medio Oriente, così come nel sud-est asiatico. L’obiettivo principale è rendere difficile per la nuova Amministrazione trovare potenziali opportunità per una soluzione politica ai problemi accumulati”, ha spiegato Bortnikov in un incontro dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi di intelligence della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti). Un primo passo in questa direzione è stato già intrapreso con l’autorizzazione all’uso di missili a lunga gittata per colpire obbiettivi in territorio russo, una decisione che “porterà inevitabilmente ad una escalation del conflitto”, ha concluso.
Mark Rutte (Nato): l’alleanza “deve spingersi oltre” nel sostegno all’Ucraina
All’opposto, il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha accusato Mosca di aver pericolosamente inasprito il conflitto facendo entrare migliaia di truppe nordcoreane. Per questo, ha dichiarato martedì, l’alleanza “deve spingersi oltre” per sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’invasione russa. “Si tratta di una pericolosa espansione della guerra e di una sfida alla pace e alla sicurezza globale”. Rutte ha incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ad Atene e lo ha ringraziato per il sostegno greco all’Ucraina. La Grecia spende più del 3% del suo prodotto interno lordo per la difesa, oltre il 2% minimo previsto per i membri della NATO, e sta cercando di modificare le regole di bilancio dell’Unione Europea per consentire una maggiore spesa militare. Vuole inoltre contribuire alla creazione di un sistema di difesa aerea comune europeo. I membri europei della NATO discutono da mesi di piani per incrementare gli investimenti nel settore della difesa a causa della guerra in corso in Ucraina e dell’incertezza che circonda la prossima amministrazione statunitense dopo la vittoria elettorale del presidente eletto Donald Trump.
Josep Borrell: continuare a sostenere l’Ucraina, indipendentemente da Trump
L’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, in una conferenza stampa nell’ambito del G7 a Fiuggi, ha detto: “Noi, come europei, agiamo indipendentemente da ciò che il signor Trump vuole fare. Abbiamo i nostri impegni. Abbiamo le nostre capacità. Quando affermiamo di avere un’autonomia strategica, il minimo che possiamo dire e fare è continuare a sostenere l’Ucraina. Non dipendiamo dagli ordini del signor Trump”. “Certamente – ha aggiunto -, ciò che faranno gli Stati uniti è molto importante, ma da parte nostra dobbiamo continuare a mettere tutte le nostre capacità al servizio della difesa ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino è qui per spiegarci la situazione. Rinnoveremo il nostro impegno a sostenere l’Ucraina. Questa è la posizione dell’Unione europea – almeno fino a venerdì, quando lascerò. Spero che sarà la stessa anche lunedì”.
G7: “Non tollereremo mai le minacce nucleari della Russia”
Intanto i ministri degli Esteri di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Giappone, Germania, Italia e Canada hanno scritto, nel documento finale del G7: “Condanniamo con la massima fermezza possibile la retorica nucleare irresponsabile e minacciosa della Russia, nonché la sua posizione di intimidazione strategica. Non tollereremo mai le minacce di usare armi nucleari”. “Esprimiamo inoltre la nostra più profonda preoccupazione per l’uso di armi chimiche e di agenti antisommossa come metodo di guerra da parte della Russia in Ucraina. Siamo fermi contro la guerra di aggressione della Russia. Condanniamo con veemenza i brutali attacchi contro le città e le infrastrutture civili critiche dell’Ucraina e il suo inaccettabile tributo di popolazione civile.” “Il sostegno diretto della Corea del Nord alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina – si legge ancora nel documento del G7 – oltre a segnalare gli sforzi disperati della Russia per compensare le sue perdite, segna una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la sicurezza europea e indo-pacifica. Stiamo lavorando con i nostri partner internazionali per una risposta coordinata a questo sviluppo. Esortiamo i Paesi con legami con la Russia e la Corea del Nord, inclusa la Cina, a rispettare il diritto internazionale opponendosi a questa pericolosa espansione del conflitto e implementando tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu”. “Il nostro obiettivo finale – conclude la dichiarazione congiunta – rimane quello di raggiungere una pace globale, giusta e duratura, in grado di ripristinare il pieno rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale, palesemente violati dalla Russia”.