Dopo mesi di siccità e temperature anomale, la Puglia guarda con speranza alle recenti piogge e nevicate, ma il quadro resta drammatico. Secondo un monitoraggio della Coldiretti Puglia, basato sui dati Anbi, le riserve idriche negli invasi della regione segnano un deficit di 92 milioni di metri cubi, pari al 73% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Una situazione che mette in ginocchio l’agricoltura pugliese e preoccupa anche per l’approvvigionamento potabile. La siccità ha già ridotto del 50% la produzione di molte coltivazioni simbolo della Dieta Mediterranea, con danni irreversibili per frutta, ortaggi, grano e olive. Le ciliegie, le clementine e il miele sono tra i prodotti più colpiti: i raccolti di miele sono calati del 60%, mentre la produzione di grano per pane e pasta si è dimezzata. Anche la raccolta delle olive registra un crollo di oltre il 40% rispetto all’anno scorso, mentre i pascoli, privi di foraggio verde, costringono gli allevatori ad affrontare costi elevati per i mangimi.
Il ruolo della pioggia e della neve
Le recenti precipitazioni, sebbene utili per ripristinare parzialmente le scorte idriche, non sono la soluzione definitiva. Coldiretti Puglia sottolinea che la pioggia deve cadere in modo costante e graduale per essere assorbita dai terreni, mentre i temporali violenti rischiano di peggiorare la situazione. L’acqua che cade con intensità tende infatti a scorrere via, provocando frane e smottamenti senza ricaricare adeguatamente il suolo e i bacini. Anche la neve caduta nel foggiano rappresenta un aiuto prezioso, ma non risolve l’emergenza idrica strutturale che richiede interventi a lungo termine.
L’incubo della grandine e dei parassiti
Tra i fenomeni climatici più temuti dagli agricoltori c’è la grandine, che distrugge coltivazioni di frutta e verdura, rendendo i prodotti inutilizzabili o non commerciabili. Negli ultimi anni, la dimensione dei chicchi di grandine è aumentata, con episodi di caduta di blocchi di ghiaccio grandi quanto una palla da tennis. Le temperature miti hanno inoltre favorito la proliferazione di parassiti, che continuano a minacciare le colture in campo. Anche le città ne risentono, con la presenza insolita di zanzare e mosche persino nei mesi freddi.
Gli effetti del cambiamento climatico
La tropicalizzazione del clima sta trasformando il ciclo stagionale in Puglia, con eventi estremi sempre più frequenti: sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, e repentini sbalzi termici compromettono la produzione agricola, causando perdite significative.
Cosa fare per contrastare la crisi
Coldiretti chiede interventi strutturali per mitigare gli effetti della crisi idrica e climatica. Tra le proposte: investimenti per la gestione delle acque, con infrastrutture moderne per la raccolta e la distribuzione; sostegno agli agricoltori per affrontare i costi crescenti legati all’irrigazione e ai danni da eventi estremi; monitoraggio del clima e misure per prevenire l’impatto di parassiti e malattie delle piante.