Trasferirsi per studiare in un’altra città è sempre più difficile e costoso. Le principali città universitarie italiane, come Milano, Roma, Bologna, Venezia e Salerno, stanno registrando aumenti vertiginosi nei costi degli affitti. Gli studenti e le loro famiglie sono i più colpiti, alle prese con spese ormai insostenibili. Secondo uno studio di Century 21 Italia, nel 2024 i prezzi delle locazioni sono aumentati fino al 29% rispetto all’anno precedente, senza significative differenze tra Nord e Sud.
L’analisi ha esaminato i costi degli affitti dal 2022 ad oggi in 24 città italiane considerate tra le più attrattive per gli studenti universitari, tra cui Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenze, Venezia, Bari e Cagliari. Un focus specifico è stato dedicato a Milano e Roma, con un’analisi dettagliata dei quartieri universitari.
Roma
Nella capitale, la zona Bologna-Policlinico, vicino all’università La Sapienza, ha registrato un incremento dei costi del 22%, con prezzi passati da 15,55 euro/mq a gennaio 2022 a 19 euro/mq a settembre 2024. Situazione ancora più critica a San Paolo, quartiere legato all’Università di RomaTre, dove i prezzi sono aumentati del 29%, raggiungendo i 17 euro/mq rispetto ai 13 euro/mq di due anni fa.
Milano
Milano conferma il suo ruolo di città più costosa per i giovani studenti. Nei quartieri di Bovisa e Dergano, i prezzi al metro quadro sono saliti del 27%, passando da 15 euro/mq nel 2022 a quasi 19 euro/mq oggi. A Città Studi, Piola e Casoretto, gli aumenti si attestano sul 23%, con affitti che sfiorano i 24 euro/mq. Anche nella zona Bocconi, i costi restano elevati, con un aumento del 20% e affitti che raggiungono i 24 euro/mq. Altrove in Italia L’incremento dei costi non si limita alle grandi metropoli: a Firenze affitti cresciuti del 44%, superando i 22 euro/mq; a Messina aumento del 43%, con prezzi saliti da 6 euro/mq a quasi 9 euro/mq; a Pisa rincari del 45%, con affitti oltre i 14 euro/mq. Crescita più moderata in città come Perugia (+4,3%), Parma (+5,6%) e Ferrara (+5,1%).
Domanda stagionale
Lo studio evidenzia come il mercato degli affitti per studenti raggiunga il picco nei mesi di settembre e ottobre, quando l’inizio dell’anno accademico porta le richieste a quadruplicarsi rispetto al mese più tranquillo, febbraio.
Le conseguenze sociali
Questo aumento sproporzionato sta generando un divario sempre più ampio tra gli studenti che possono permettersi un trasferimento e quelli che sono costretti a rinunciare, optando per soluzioni più economiche o studiando nella propria città natale. Il fenomeno rischia di trasformare l’università in un privilegio per pochi, con serie implicazioni per il diritto allo studio e l’accessibilità all’istruzione.
Le richieste per un intervento
Molte organizzazioni studentesche chiedono interventi immediati per affrontare la crisi abitativa. Tra le soluzioni proposte più residenze universitarie a prezzi calmierati, agevolazioni fiscali per chi affitta agli studenti a costi sostenibili, potenziamento dei fondi per borse di studio e alloggi.