“In questi giorni la gente è ricorsa all’ex banco dei pegni per rinnovare i prestiti o impegnare effetti personali, il più delle volte con un alto valore affettivo. È la fotografia del dramma sociale creato dall’emergenza coronavirus”. Orlando Cioffi, segretario nazionale di Italia Victrix, uno dei pochi sindacalisti che attraversa la penisola in lungo e in largo per portare il suo sostegno personale a tanti lavoratori e famiglie in difficoltà, è uno che giorno per giorno cerca di combattere il disagio.
Segretario, che cosa sta succedendo?
“Il bisogno di liquidità è concreto e si fa sentire, come ho anticipato già da tempo proprio dalla colonne della Discussione, in un momento di collasso economico quando l’emergenza sanitaria va scemando. I provvedimenti di emergenza hanno imposto il blocco delle attività ma la mancanza di cassa ad oggi ha creato un vertiginoso buco nell’economia familiare degli Italiani”.
Come è possibile tutto ciò?
“Dal mio punto di vista il Governo Conte è responsabile nei confronti degli Italiani per aver messo in atto un gioco di solo carte, senza avere denaro da investire nelle scelte e nelle azioni intraprese. Per me nulla di nuovo sotto il sole. Era tutto già previsto. La ripartenza sarà un problema”.
In che senso?
“Non ci sono indicazioni concrete e le piccole e medie imprese troveranno enormi difficoltà. Oltre alle perdite subite in questo periodo, devono far fronte ai costi per garantire i margini di sicurezza ai propri dipendenti”.
Il rilancio economico della nazione attraverso quale meccanismo passa?
“Non certamente con il ricorso al Mes. È uno strumento, dal mio punto di vista, ammazza stati e rappresenterà il cavallo di Troia in casa nostra. Consegneremo in eredità alle prossime generazioni un forte debito da saldare, spogliando l’Italia della sua sovranità politica ed economica, premettendo che 36 miliardi da spendere in sanità non coprono certe le esigenze del Paese ma che ulteriori somme bisogna ricercarle. La pandemia è un emergenza mondiale e pertanto l’Europa unità deve affrontare tale emergenza con uno stanziamento unilaterale per tutti gli Stati membri ad una tassazione agevolata e contenuta nei minimi costi. Senza queste condizioni, non potrà esserci unione, senza unione non può esserci Europa. Allora a questo punto meglio riconquistare la sovranità monetaria, chiamandosi fuori da questa Europa che rende schiavi, potenziando la Banca d’Italia permettendo di stampare moneta. È la vera alternativa per il rilancio economico del paese, attraverso il quale si garantisce la ripartenza delle piccole e medie imprese, mantenendo l’indotto occupazionale”.