Il Consiglio dei governatori dell’agenzia atomica dell’ONU, con 35 nazioni, tra cui Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti, ha approvato, giovedì, una risoluzione per sollecitare l’Iran a collaborare di più e fornire un rapporto dettagliato, premendo per la ripresa dei colloqui sul nucleare. Teheran ha dichiarato che risponderà come in passato, intensificando le attività nucleari e riducendo la supervisione. Cina, Russia e Burkina Faso si sono opposti, mentre 19 paesi hanno votato a favore e 12 si sono astenuti. L’AIEA e l’Iran sono da tempo bloccati su questioni come tracce di uranio in siti non dichiarati. La risoluzione chiedeva chiarimenti, consentendo prelievi di campioni. Il nuovo testo richiede una “valutazione completa” sull’uso di materiale nucleare non dichiarato, con un resoconto della cooperazione iraniana. Si spera che il rapporto, atteso per la primavera 2025, spinga l’Iran a negoziare nuove restrizioni, meno estese dell’accordo del 2015, fallito dopo il ritiro USA nel 2018. Senza nuovi limiti, il rapporto potrebbe riattivare il “meccanismo di snapback” dell’accordo 2015, riportando le sanzioni ONU. La scorsa settimana, il direttore dell’AIEA, Rafael Grossi, ha visitato Teheran per convincere il presidente iraniano Masoud Pezeshkian a migliorare la cooperazione. L’Iran ha discusso su una non espansione ulteriore delle scorte di uranio arricchito al 60%, iniziando anche alcune misure preparatorie. Con l’approvazione della risoluzione, è probabile una reazione iraniana. Dopo il voto, i media di Teheran hanno riportato una dichiarazione del Ministero degli Esteri e dell’Organizzazione per l’energia atomica indicando che Mohammad Eslami ha ordinato nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. “Senza soluzione, l’Iran aumenterà le attività o ridurrà l’accesso dell’agenzia”, ha detto un diplomatico prima del voto.