È stato un incontro dal forte significato politico ed economico quello tra il Premier Giorgia Meloni e il Presidente argentino Javier Milei, tenutosi ieri alla Casa Rosada di Buenos Aires. Al centro delle dichiarazioni congiunte alla stampa tenutesi dopo il faccia a faccia, il rilancio delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, la collaborazione su temi globali come la lotta al narcotraffico e il sostegno alla democrazia in Venezuela.
“Il potenziale di crescita delle nostre relazioni economiche è straordinario”, le prime parole del Primo Ministro che ha voluto ricordare il ruolo chiave delle oltre 300 imprese italiane già attive in Argentina: aziende, che danno lavoro a più di 16mila persone e generano un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro, rappresentano un pilastro delle relazioni economiche tra i due Paesi.
Meloni ha elogiato le “politiche coraggiose di liberalizzazione del mercato” avviate da Milei, definendole “un incentivo per accrescere la presenza italiana”. Tali misure, ha spiegato, aprono nuove opportunità per gli investitori del Belpaese, consolidando un legame economico che si prevede in forte espansione.
Un fronte comune su Ucraina e Venezuela
Oltre all’economia, Meloni ha evidenziato una forte identità di vedute su diversi dossier internazionali, tra cui Ucraina e Venezuela: “Insieme all’Unione europea lavoriamo per una transizione democratica e pacifica del Venezuela, affinché la preferenza espressa dal popolo venezuelano per il presidente eletto Gonzalez Urrutia e le legittime aspirazioni di libertà e democrazia trovino finalmente realizzazione”, ha spiegato il Premier che ha approfittato dell’occasione per ribadire l’impegno congiunto con Milei per sostenere la democrazia in America Latina, un tema particolarmente caro a entrambe le leadership.
Partner strategico
“L’Argentina è il punto di riferimento dell’Italia in America Latina”, ha poi aggiunto Meloni, che ha voluto ricordare il ruolo strategico del Paese sudamericano per la politica estera italiana nella regione. Un legame che sii traduce anche in una collaborazione più stretta su temi cruciali come il contrasto al narcotraffico, la corruzione, il riciclaggio e il traffico di esseri umani. Meloni ha ricordato l’esperienza italiana nel contrasto all’illegalità, citando i metodi investigativi sviluppati da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che oggi sono alla base delle strategie internazionali nella lotta al crimine organizzato: “Siamo orgogliosi, come Italia, di offrire la forza e la solidità della nostra esperienza”, ha aggiunto.
Affinità ideologica
Di certo l’incontro di ieri va oltre la diplomazia tradizionale. Milei, noto per le sue posizioni liberiste e il suo impegno contro l’interventismo statale, rappresenta un interlocutore con il quale Meloni sembra aver trovato un’affinità ideologica. E difatti il Premier ha dichiarato di condividere con il numero uno argentinouna visione politica fondata sulla difesa della libertà dell’Occidente, sottolineando l’importanza di valori comuni comeeguaglianza tra le nazioni, democrazia e solidarietà. Meloni ha indicato alcuni “punti cardinali” attorno ai quali si sviluppa questa visione: la libertà come principio fondante, l’eguaglianza tra le nazioni come base delle relazioni internazionali, la difesa dei sistemi democratici e la solidarietà come strumento per affrontare le sfide globali. Il Primo Ministro ha poi sottolineato che questa intesa si colloca “al di là della normale cooperazione tra nazioni”.In un mondo definito “difficile”, ha aggiunto, “servono la forza delle idee e il coraggio per difenderle”. Parole che tracciano una linea comune tra Roma e Buenos Aires su temi fondamentali per il futuro dell’Occidente.