lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

Beirut, attacco israeliano alla periferia della città con morti e feriti. Pattuglia Unifil presa di mira da 40 colpi ma soldati illesi

Bengala contro la casa di Netanyahu, un generale tra gli arrestati

Nuovi attacchi delle forze israeliane sulla periferia meridionale di Beirut, in Libano. Lo Stato ebraico ha ulteriormente intensificato i raid in vista della risposta prevista del Libano a una proposta di cessate il fuoco mediata dagli Stati Uniti. Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato la periferia sud della città dopo che l’esercito ha intimato alla gente di evacuare da almeno sette edifici. Nell’attacco sono morte almeno 72 persone, secondo l’Ufficio stampa del governo di Gaza, citato da al-Jazeera. Altre decine di persone sarebbero ferite o intrappolate sotto le macerie. Nelle ultime settimane a Beit Lahiya diversi condomini sono stati rasi al suolo.

Colpita postazione, muore soldato

Un soldato libanese è rimasto ucciso e altri tre feriti, di cui uno in modo grave, in un raid israeliano che mirava “direttamente” alla loro postazione nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito libanese. “Il nemico israeliano ha preso di mira direttamente” una posizione militare a al Mari, “uccidendo un soldato e ferendone altri tre”, ha scritto l’esercito su X. Si tratta del dodicesimo soldato libanese ucciso dall’inizio della guerra aperta tra Israele e Hezbollah il 23 settembre.

Tel Aviv, generale arrestato

In Israele tre persone sono state arrestate dopo che ieri sera due razzi sono stati lanciati contro la residenza privata del premier Benjamin Netanyahu a Cesarea, atterrando nel cortile della casa. Al momento dell’attacco, ancora sotto indagine, Netanyahu e la sua famiglia non erano in casa.

Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, citato dall’agenzia turca Anadolu, ha rivelato che uno dei tre arrestati, sospettati di aver lanciato bengala contro la residenza del premier Benyamin Netanyahu a Cesarea, è un alto ufficiale della riserva, un generale di brigata, noto per la sua partecipazione attiva alle proteste contro il governo Netanyahu negli ultimi due anni. L’incidente di sabato arriva quasi un mese dopo un attacco con drone di Hezbollah contro la stessa residenza il 19 ottobre, quando Netanyahu e la sua famiglia non erano in casa

Unifil, colpita pattuglia

Una pattuglia dell’Unifil, composta da peacekeeper francesi e finlandesi, è stata presa di mira ieri pomeriggio da circa 40 colpi, “probabilmente da attori non statali” mentre attraversava il villaggio di Maarakeh. Lo riferisce la stessa missione Onu in Libano in una nota aggiungendo che, “nonostante alcuni veicoli della pattuglia siano stati colpiti dai proiettili, i soldati delle forze di peacekeeping non sono rimasti feriti”. L’ Unifil ha informato l’esercito libanese dell’accaduto e ha avviato un’indagine.

Contestato il rapporto Onu

Il ministero degli Esteri israeliano ha denunciato come “di parte” e “anti-israeliano” un rapporto di una commissione speciale dell’ONU secondo cui i metodi di guerra impiegati da Israele nella Striscia di Gaza “corrispondono alle caratteristiche di un genocidio”. Questo rapporto “costituisce un esempio sconcertante della trasformazione dell’ONU in un’organizzazione usata come pedina dai terroristi”, si legge in un comunicato stampa del ministero diffuso nella notte tra sabato e domenica dal suo portavoce, Oren Marmorstein, su X. Il documento , che sarà presentato lunedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, è stato redatto da uno speciale comitato delle Nazioni Unite istituito nel 1968 per indagare sulle pratiche israeliane nei Territori palestinesi

Calciatrice colpita alla testa

La giovane promessa della nazionale libanese è rimasta colpita da una scheggia alla testa ieri a Beirut. Le immagini di lei ferita sono divenute virali sui social

Ucciso portavoce Hezbollah

Un funzionario di Hezbollah afferma che un attacco israeliano nel centro di Beirut ha ucciso Mohammed Afif, il principale portavoce del gruppo militante libanese. Afif ha assunto sempre più protagonismo dopo l’escalation militare di Israele a settembre, in particolare dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, anch’egli rimasto ucciso in un attacco aereo israeliano.

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