martedì, 17 Dicembre, 2024
Esteri

Sotto attacco la periferia sud di Beirut, 50 morti. Elder (Unicef): i silenzi sugli orrori della guerra

Sulla Galilea razzi Hezbollah. Financial Times: da Trump “massima pressione” economica sull’Iran

“Deploriamo l’attacco sul centro della protezione civile libanese nel villaggio di Doures, nel distretto di Baalbek, dove almeno 12 paramedici sono stati uccisi. Il centro è stato pesantemente danneggiato. Gli attacchi al servizio sanitario stanno diventando la normalità nei conflitti. Tutto questo deve cessare, dappertutto!”: lo scrive sul suo account di X il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus

Galilea, razzi Hezbollah

Israele sotto attacco. Dal Libano è stata lanciata una raffica di circa 35 razzi verso la Galilea occidentale e la zona della baia di Haifa. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che tutti i razzi hanno colpito aree aperte. Secondo i media ieri mattina, Hezbollah ha lanciato circa 55 razzi e quattro droni verso il nord di Israele. Nel frattempo, le Idf hanno diramato ordini di evacuazione per altri tre edifici nella periferia meridionale di Beirut in vista degli attacchi aerei.

Elder: i silenzi sugli orrori della guerra

Dure parole del portavoce dell’Unicef, James Elder, in un accorato appello a porre fine alla guerra contro i bambini a Gaza e in Libano. Elder ha denunciato che “gli orrori di Gaza ora si stanno verificando in Libano ed è ora che finisca”. Riflettendo sugli orrori a cui ha assistito a Gaza, dove così tanti bambini sono stati uccisi e mutilati dagli attacchi israeliani, Elder afferma di essere ora testimone dello stesso orrore in Libano. “Dobbiamo chiederci, coloro che hanno il potere, coloro che hanno l’influenza per fermare tutto questo, guarderanno davvero di nuovo in silenzio? Mentre questi orrori si verificano di nuovo”, si chiede il portavoce dell’Unicef. Elder denuncia che “finora, la risposta dei potenti per evitare il massacro è stata pari a zero”.

Libano, nuova proposta Usa

Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha ricevuto una proposta scritta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah che non include la libertà di movimento per le truppe dello Stato ebraico in Libano. È quanto riferisce il quotidiano saudita con sede a Londra Asharq al-Awsat, secondo il quale Beirut risponderà “molto presto” con le sue osservazioni. Per Berri, alleato del gruppo sciita filo-iraniano, “non può esserci alcun indebolimento della nostra sovranità”. Il presidente del Parlamento sarebbe contrario all’idea di formare un comitato per attuare la risoluzione 1701 dell’Onu, sostenendo che l’Unifil può farlo. Secondo Axios, Israele chiede garanzie agli Washington che sarà autorizzato a intraprendere azioni militari in Libano contro Hezbollah se il gruppo terroristico cerca di ristabilire la sua presenza militare lungo il confine.

Trump, “massima pressione” economica sull’Iran

La nuova amministrazione di Donald Trump ripristinerà la sua politica di “massima pressione” per “mandare in bancarotta” la capacità dell’Iran di finanziare le milizie regionali e sviluppare armi nucleari. Lo scrive il Financial Times citando “fonti vicine alla transizione americana”. Il team di transizione di Trump sta preparando ordini esecutivi contro Teheran che potrebbero essere emanati il suo primo giorno in carica, tra cui sanzioni sulle esportazioni di petrolio iraniano.

Il presidente eletto “è determinato a ripristinare una strategia di massima pressione per mandare in bancarotta l’Iran il prima possibile”, ha affermato un esperto di sicurezza nazionale a conoscenza della transizione di Donald Trump citato dal FT. La tattica della massima pressione verrebbe utilizzata per cercare di costringere l’Iran a dialogare con gli Stati Uniti, hanno affermato le persone a conoscenza del pensiero del presidente eletto, scrive ancora il quotidiano economico-finanziario britannico.

L’Iran appello all’Onu

La missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite ha chiesto all’Organizzazione internazionale di “adottare misure per porre fine ai crimini israeliani che violano la sovranità e l’integrità territoriale dell’Iran, oltre che alle azioni terroristiche contro i cittadini iraniani” e di perseguire i responsabili. L’appello è contenuto in lettere inviate al segretario generale dell’Onu, António Guterres, e al Consiglio di sicurezza. Secondo l’Agenzia Irna, il 26 ottobre Israele ha condotto attacchi contro installazioni militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam, durante i quali quattro membri delle forze armate iraniane e un civile sono stati uccisi.

Raid su Gaza uccisi tre giovani

Almeno cinque civili palestinesi sono rimasti uccisi e vari altri feriti in raid israeliani di stamani sulla città di Rafah, nel sud della striscia di Gaza: lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, che cita fonti mediche locali. Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver abbattuto nel nord del Paese quattro droni lanciati dal Libano. Le sirene hanno suonato nella città settentrionale di Nahariya durante entrambi gli incidenti, riferisce il quotidiano Times of Israel. Non ci sono segnalazioni di feriti o danni in nessuno dei due incidenti. Nel contempo i militari hanno emesso nuovi ordini di evacuazione rivolti ai civili da due edifici nel sud di Beirut prima degli attacchi contro Hezbollah. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’esercito, ha pubblicato delle mappe insieme all’annuncio, invitando i civili a prendere immediatamente le distanze di almeno 500 metri dai siti.

Droni da Libano

Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver abbattuto nel nord del Paese quattro droni lanciati dal Libano. Le sirene hanno suonato nella città settentrionale di Nahariya durante entrambi gli incidenti, riferisce il quotidiano Times of Israel. Non ci sono segnalazioni di feriti o danni in nessuno dei due incidenti. Nel contempo i militari hanno emesso nuovi ordini di evacuazione rivolti ai civili da due edifici nel sud di Beirut prima degli attacchi contro Hezbollah. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’esercito, ha pubblicato delle mappe insieme all’annuncio, invitando i civili a prendere immediatamente le distanze di almeno 500 metri dai siti.

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