venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Italia, record di richieste d’asilo nel 2023: superata la soglia delle 130.000 domande

Il rapporto OCSE sulle migrazioni

Il rapporto OCSE sulle migrazioni fotografa un boom di richieste d’asilo, con la maggioranza dei migranti proveniente da Bangladesh, Egitto e Pakistan. Crescono anche gli immigrati imprenditori e i permessi per studio e lavoro stagionale.

L’Italia ha superato il record storico di richieste d’asilo, registrando nel 2023 un totale di 130.000 domande, oltrepassando così il precedente picco del 2017. Questo dato emerge dal rapporto “Prospettive sulle migrazioni internazionali 2024” dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che monitora le migrazioni nei Paesi membri. Rispetto al 2022, le richieste d’asilo sono aumentate del 70%, un dato che colloca l’Italia al quarto posto tra i Paesi europei dell’OCSE e al settimo a livello globale.

I principali Paesi d’origine dei richiedenti asilo in Italia sono il Bangladesh, l’Egitto e il Pakistan. Nel 2023, dal Bangladesh sono arrivate 23.000 richieste (+59% rispetto all’anno precedente), dall’Egitto 18.000 (+106%) e dal Pakistan 16.000 (+47%). Questo incremento è particolarmente evidente per l’Egitto, con oltre 9.300 domande in più rispetto al 2022.

Oltre alle richieste d’asilo, l’OCSE rileva che l’Italia ha accolto nel 2022 circa 235.000 nuovi immigrati permanenti, ovvero persone che si trasferiscono per restare a lungo termine. Questo gruppo include chi arriva per lavoro, chi si ricongiunge con familiari già residenti e chi si sposta per motivi di studio o per altre esigenze come la ricerca di protezione umanitaria. Nel dettaglio, il 24% di queste persone è venuto in Italia per lavorare, il 52% per ricongiungersi con la famiglia, il 21% ha beneficiato della libera circolazione all’interno dell’Unione Europea e il 2% è arrivato per motivi umanitari.

Un dato interessante riguarda gli immigrati imprenditori, cioè persone di origine straniera che avviano attività economiche in Italia. La percentuale di questi imprenditori è aumentata notevolmente negli ultimi anni, passando dal 6% nel 2006 a oltre il 10% nel 2022. Questo incremento va di pari passo con una crescita complessiva della migrazione rispetto al 2019, che ha visto un aumento del 24,6% dei flussi migratori verso il nostro Paese. Tuttavia, nello stesso 2023, l’Italia ha registrato un calo dell’11,6% dei migranti permanenti rispetto all’anno precedente.

Il rapporto OCSE segnala anche che l’occupazione tra i migranti ha raggiunto un record nei Paesi membri dell’organizzazione: nel 2023, il 71,8% dei migranti aveva un lavoro, e il tasso di disoccupazione tra loro è sceso al 7,3%. Un caso a parte riguarda i rifugiati ucraini, che hanno trovato diverse opportunità a seconda del Paese di destinazione. Nei Paesi dell’Europa centrale e orientale come Polonia, Lituania ed Estonia, oltre il 50% dei rifugiati ucraini è riuscito a trovare lavoro entro la fine del 2023. In Germania, Austria e Belgio, però, meno di uno su quattro è riuscito a ottenere un impiego.

In Italia, il fenomeno migratorio è strettamente legato anche al problema dei senzatetto: il 38% delle persone senza dimora nel 2023 non aveva la cittadinanza italiana. L’OCSE rileva una tendenza alla privatizzazione delle strutture di accoglienza per senzatetto e migranti, con un aumento del 67,5% delle strutture tra il 2012 e il 2021. Oggi, il 76% dei posti letto disponibili è in strutture private, che forniscono circa 33.246 posti.

Infine, l’Italia ha anche visto un aumento dei permessi di soggiorno per studenti stranieri e lavoratori temporanei: nel 2022 sono stati emessi circa 25.000 permessi per studenti e 7.600 per lavoratori stagionali. I lavoratori distaccati intra-UE, cioè persone che lavorano temporaneamente in Italia pur essendo dipendenti di aziende di altri Paesi europei, sono cresciuti del 23% rispetto al 2021, raggiungendo le 133.000 unità. Le nazionalità più presenti tra i nuovi arrivi sono quelle rumena, ucraina e albanese.

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