giovedì, 14 Novembre, 2024
Attualità

Sicurezza alimentare nelle mense scolastiche: Coldiretti plaude ai controlli dei Nas

Con quasi due milioni di studenti italiani, dai più piccoli ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, che ogni giorno pranzano nelle mense scolastiche, garantire la qualità e la sicurezza del cibo servito è una priorità assoluta. Lo ribadisce Coldiretti, alla luce dei risultati della campagna di controlli nazionali condotta dai Carabinieri del Nas in collaborazione con il Ministero della Salute, un’operazione cruciale per tutelare la salute delle nuove generazioni e assicurare che i requisiti di legge in ambito alimentare siano rispettati nelle mense degli istituti scolastici.

I dati Istat, evidenziati da Coldiretti, mostrano che a frequentare regolarmente le mense scolastiche sono soprattutto i bambini più piccoli, con circa 700.000 alunni di età compresa tra i 3 e i 5 anni e oltre un milione di bambini tra i 6 e i 10 anni. Una situazione che rende indispensabile assicurare che i cibi serviti nelle scuole siano sicuri, correttamente conservati e di qualità, al fine di proteggere la salute dei più giovani, particolarmente vulnerabili.

Coldiretti lancia un appello alle istituzioni affinché, nei bandi di gara per le mense scolastiche, si privilegino prodotti locali e a chilometro zero, capaci di valorizzare le produzioni locali e, al contempo, di ridurre i passaggi intermedi che spesso aumentano il rischio di frodi e sofisticazioni alimentari. Gli allarmi alimentari legati al cibo importato in Italia sono in crescita: secondo Coldiretti, nel 2024 si è verificato più di un allarme alimentare al giorno, con un aumento del 30% rispetto al 2023. Questi episodi riguardano spesso prodotti contaminati da metalli pesanti, pesticidi oltre i limiti, sostanze vietate in Europa o batteri nocivi.

Cibi italiani più sicuri

L’analisi dei dati Rasff e le valutazioni dell’Efsa, l’Agenzia europea sulla sicurezza alimentare, confermano che i prodotti alimentari italiani sono tra i più sicuri in Europa. I residui chimici nei cibi di origine italiana hanno mostrato un tasso di non conformità pari solo allo 0,6%, una percentuale inferiore alla media europea, che si attesta all’1,3%, e molto al di sotto dei prodotti provenienti da Paesi extra-europei, dove il tasso di non conformità raggiunge il 6,4%. Per promuovere stili di vita più sani e modelli di consumo sostenibili, Coldiretti è da anni impegnata nelle scuole con il progetto Educazione alla Campagna Amica, un percorso che coinvolge ogni anno più di mezzo milione di bambini in tutta Italia, sensibilizzandoli sul valore della qualità alimentare e della sostenibilità.

Coldiretti, insieme alla Federazione Italiana Medici Pediatri, sostiene inoltre una proposta di legge europea di iniziativa popolare che mira a introdurre l’obbligo di indicare l’origine geografica su tutti i prodotti alimentari commercializzati nell’Unione europea. Un’iniziativa che punta a dare ai genitori maggiori strumenti per scegliere in modo consapevole il cibo per i propri figli.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Pil, Confesercenti: crescita lenta, pesa instabilità geopolitica

Ettore Di Bartolomeo

Caro pasta. Coldiretti: in Commissione proposte contro speculazioni, rialzi dei prezzi e import senza controlli

Ettore Di Bartolomeo

Cna e Confartigianato: “Bene la revisione del sistema delle sanzioni tributarie”

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.