Un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito domenica l’est di Cuba, aggravando la già difficile situazione causata dai continui uragani e blackout che hanno gettato l’isola nello sconforto. Secondo lo United States Geological Survey, l’epicentro era situato circa 40 km a sud di Bartolomé Masó. Le scosse sono state avvertite in tutta la regione orientale, incluse città come Santiago de Cuba. Fortunatamente, non ci sono state segnalazioni immediate di danni o feriti. A Santiago, la seconda città più grande di Cuba, gli abitanti sono rimasti sconvolti. Yolanda Tabío, 76 anni, ha raccontato di come la gente si sia riversata in strada, sedendosi nervosamente davanti alle proprie case. Ha riferito di aver percepito almeno due scosse di assestamento, ma non ha sentito di danni tra amici e familiari. “Era incredibile vedere come tutto si muoveva, i muri, tutto,” ha dichiarato. Il terremoto è arrivato in un momento già critico per Cuba. Mercoledì, l’uragano Rafael di categoria 3 ha colpito la parte occidentale dell’isola, con venti che hanno causato interruzioni di corrente, distruggendo case e costringendo all’evacuazione migliaia di persone. Ancora oggi, molte aree sono senza elettricità. Solo settimane prima, a ottobre, l’isola aveva affrontato blackout prolungati a causa della crisi energetica e di un uragano devastante che aveva colpito l’est, causando almeno sei vittime. I blackout e il malcontento hanno generato piccole proteste in tutta l’isola. Bartolomé Masó è un comune cubano situato nella provincia di Granma. Questa cittadina, intitolata a un eroe della guerra d’indipendenza cubana, ospita un antico zuccherificio. Situata ai piedi della Sierra Maestra, è una base perfetta per escursioni al Pico Turquino e alla comandancia di Castro, dove il leader rivoluzionario e i suoi seguaci trovarono rifugio durante la rivoluzione.