mercoledì, 13 Novembre, 2024
Società

Confesercenti: piccoli negozi in crisi strutturale. Costante perdita quote vendita. Il tonfo degli alimentari

Periferie e centri urbani in caduta i servizi di base commerciali

Il declino appare difficile da arginare. Un lenta discesa che porterà alla desertificazione commerciale delle aree di periferia che sta già coinvolgendo i centri urbani. L’analisi negativa arriva dalla Confesercenti che spiega come sia in atto una crisi strutturale per gli esercizi di vicinato. “La costante perdita quote vendita comporta ulteriore scomparsa servizi di base”, sottolinea la Confederazione.

La crisi profonda dei piccoli

I dati confermano un andamento complessivo in deciso chiaroscuro per il commercio. Lo spiega la Confesercenti “nonostante le variazioni totali sia in valore che volume siano positive – secondo quanto emerge dai dati Istat sulle vendite al dettaglio di settembre – le vendite per i piccoli negozi restano purtroppo al palo”.

Chi sale e chi scende

A preoccupare Confesercenti è la continuità del dato negativo. “Infatti, sia il dato di settembre ma soprattutto quello relativo ai primi nove mesi dell’anno, ci consegnano un quadro negativo”, evidenzia la Confederazione, “in un panorama che, peraltro, non brilla per risultati complessivi: questo mese, rispetto allo scorso anno, le piccole superfici registrano una perdita in valore dell’1% (alimentari -2%), mentre le grandi strutture rilevano un 2,2% in più”.

La desertificazione

Ma il dato più preoccupante è appunto la variazione acquisita nei primi nove mesi dell’anno, negativa per tutto il comparto in media (-0,7% in volume) ma che raggiunge un livello critico per i piccoli esercizi, pari a – 1,7% secondo nostre stime.

“Ci troviamo oramai di fronte ad una condizione strutturale di crisi degli esercizi di vicinato”, fa ancora presente la Confesercenti, “che si manifesta con grande evidenza in tutte le realtà territoriali, dai piccoli comuni ai quartieri delle grandi città”.

Una forzata chiusura

E la costante perdita di quote di vendita comporterà, segnala infine la Confesercenti “inevitabilmente, una ulteriore scomparsa dei servizi di base delle attività commerciali, causa la forzata chiusura delle attività unita alla cronica mancanza di apertura di nuovi esercizi”.

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