“Il dialogo tra culture è un elemento essenziale per la pace”. Sono parole, queste, dette ieri da Sergio Mattarella nel corso della sua Lectio Magistralis all’Università Beida di Pechino, dove si trova in visita di Stato. Un discorso chiaro, quello del Presidente della Repubblica, che ha messo in risalto la necessità di un dialogo più ampio e strategico tra l’Unione europea e la Cina.
Secondo Mattarella, la cooperazione tra queste due potenze non può prescindere dal rispetto della dignità umana e dal riconoscimento dei diritti fondamentali, concetti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Ribadire principi che rappresentano un presidio di civiltà, indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali, non esprime interferenza nei confronti di alcuno”. È piuttosto, secondo il Presidente, “un invito di valore universale” rivolto a tutte le nazioni, inclusa l’Italia, affinché si adoperino per il rispetto dei diritti umani e, in particolare, del “diritto alla pace”.
Aggressione russa
Nel corso del suo intervento Mattarella ha espresso una ferma condanna nei confronti della Federazione Russa per l’invasione dell’Ucraina, con Mosca che ha gravemente violato i princìpi fondanti del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, compromettendo così il ruolo dell’Onu come organo deputato alla difesa della pace: “Non è accettabile che un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu si renda protagonista di una violazione così palese delle norme internazionali”. Il Presidente ha poi sottolineato che accondiscendere a tale comportamento implicherebbe, per la comunità internazionale, una rinuncia ai principi di pace e civiltà, “consegnando alla barbarie la comunità degli Stati”.
A questo punto il Capo dello Stato ha rivolto un appello diretto alla Cina, riconoscendola come uno dei protagonisti più influenti nella scena internazionale: “Ha una grande autorevolezza e un ruolo centrale nella vita internazionale”, ha spiegato, esprimendo l’auspicio che Pechino possa usare la propria influenza per sostenere le norme di convivenza internazionale e contribuire attivamente alla fine dell’aggressione russa.
Violenza in Medioriente
Durante la Lectio Magistralis Mattarella ha anche condannato la spirale di violenza in Medio Oriente, esplosa con l’attacco terroristico di Hamas contro i civili israeliani e l’escalation del conflitto, che ha coinvolto anche la popolazione civile di Gaza e si è esteso fino al Libano meridionale, portando ulteriori sofferenze: “Occorre fermare subito la guerra per avviare soluzioni anche all’immane crisi umanitaria che ne è derivata”. E su questo punto il Presidente ha auspicato che la Cina possa giocare un ruolo fondamentale per la pace nella regione: “Confido, sono certo, che la Cina vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione”, ha detto, facendo appello a un impegno globale verso una “soluzione a due Stati” tra Israele e Palestina, unico percorso ritenuto praticabile per garantire pace e stabilità a lungo termine.
Secondo il Capo dello Stato, la crisi in Medioriente rappresenta una dolorosa testimonianza di come le tensioni regionali possano avere un impatto globale, andando ben oltre i confini geografici. “Il mondo è uno e indivisibile”, ha affermato, aggiungendo che queste situazioni di conflitto dimostrano come la sicurezza e la pace siano fragili e strettamente connesse.
Transito navale
Il Presidente ha poi toccato un altro tema cruciale per l’Italia e per la comunità globale: la sicurezza del transito navale nei mari vicini alla regione mediorientale, minacciata da attori non statali e potenze regionali. Mattarella ha menzionato il Mar Rosso come un esempio di come il diritto internazionale sia violato in modo sistematico, con effetti potenzialmente devastanti per il commercio internazionale: “Non si può consentire un così grave precedente”, facendo quindi notare che le vie del commercio sono da sempre ponti di incontro tra le civiltà.
Multilateralismo
Mattarella ha anche fatto cenno all’incontro che ha tenuto venerdì con il Presidente cinese Xi Jinping su numerose questioni globali: “Con lui”, ha detto, “c’è piena sintonia e convergenza” per quanto riguarda la promozione della pace, del multilateralismo e dell’apertura nelle relazioni economiche. Un concetto confermato anche ieri, nel corso del suo incontro con il Primo Ministro, Li Qiang. Il Presidente ha fatto presente che Italia e Cina condividono l’obiettivo di intensificare i rapporti economici, osservando come l’interscambio commerciale tra i due Paesi sia raddoppiato dal 2016 al 2022, passando da 38 miliardi a quasi 74 miliardi di euro. Nonostante questo significativo incremento, il Capo dello Stato ha sottolineato che “è ancora al di sotto del potenziale” che questa collaborazione può raggiungere. E Mattarella ha individuato due punti chiave per ottimizzare la relazione economica tra i due Paesi. Il primo riguarda l’espansione del flusso commerciale, con l’obiettivo di sfruttare appieno le potenzialità di entrambi i mercati. Il secondo punto, secondo il Presidente, riguarda la necessità di riequilibrare il rapporto tra importazioni ed esportazioni. L’Italia, ha spiegato, mira a un commercio più bilanciato, dove l’export italiano possa crescere per compensare il significativo volume di importazioni dalla Cina, promuovendo un rapporto di maggiore reciprocità.