Il presidente USA eletto, Donald Trump, ha dichiarato giovedì che una delle sue principali priorità, una volta in carica a gennaio, sarà rafforzare il confine, rendendolo “forte e potente”. Interrogato sulla sua promessa di deportazioni di massa, Trump ha affermato che la sua amministrazione non avrà “altra scelta” se non realizzarle. “Dobbiamo ovviamente rendere il confine forte e potente, ma vogliamo anche che le persone entrino nel nostro Paese – ha dichiarato – Non sono uno che dice ‘No, non potete entrare.’ Vogliamo che le persone entrino. Non è una questione di prezzo. Non abbiamo scelta. Quando le persone hanno commesso omicidi o i signori della droga hanno devastato paesi, devono tornare nei loro paesi perché non resteranno qui. Non c’è un prezzo”. Il tycoon ha sottolineato la diversità della coalizione di elettori che ha attratto, evidenziando i progressi tra gli elettori latini, giovani, donne e asiatico-americani dal 2020. “I democratici non sono in linea con il pensiero del Paese – ha detto il presidente eletto – Non si possono togliere i fondi alla polizia; la gente lo capisce”. Trump ha anche parlato delle telefonate avute con Harris e il presidente Joe Biden dopo le elezioni, aggiungendo che Harris “ha parlato della transizione e ha detto che vorrebbe che fosse il più fluida possibile”, cosa su cui il tycoon concorda. Biden, parlando alla nazione dalla Casa Bianca, ha esortato gli elettori ad “accettare la scelta fatta dal Paese”. Biden e Trump hanno concordato di incontrarsi per un pranzo “molto presto”. Il neo Presidente ha inoltre dichiarato che, presto, parlerà con il presidente russo Vladimir Putin. Durante la campagna, Trump aveva promesso di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina se fosse stato eletto, affermando a settembre che avrebbe negoziato un accordo “che fosse positivo per entrambe le parti”.