In Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo davanti allo schermo (tv, pc, tablet o smartphone), per la maggior parte per meno di un’ora al giorno. È uno dei dati, (tra i più allarmanti) che emerge da una indagine dell’Istituto Superiore di Sanità. Complessivamente lo studio fa riferimento ai report della XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, diffusi da Save the Children. Il tutto in un contesto di raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – accolte anche in Italia dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) -di non utilizzare dispositivi digitali per i bambini di età inferiore ai 2 anni. Nella realtà bambini e adolescenti sono connessi, fin dalla più tenera, anzi tenerissima età.
Bambini e adolescenti
La ricerca sottolinea inoltre che i livelli di esposizione crescono con l’aumentare dell’età: se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5.
Social e depressione
Sul tema dell’utilizzo ed esposizione su internet, smartphone e social media, si sono incrociati i dati di più ricerche come quella della Società Italiana di Pediatria, pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of environmental research of pubblic health. Indagine che rivela come i ragazzi più tempo trascorrono sui social, più alto è il rischio di sviluppare sintomi depressivi. Il nuovo fenomeno prende il nome di “depressione da social” ed è esploso soprattutto con la pandemia, che ha prodotto un vero e proprio boom di utilizzo di internet, smartphone e social media. La Review della Società Italiana di Pediatria ha analizzato 68 lavori scientifici condotti dal 2004 al 2022 con l’obiettivo di indagare i rischi correlati all’uso dei social media negli under 18, in particolare nel pre e post Covid-19.
I rischi connessi
È stata presentata anche una classifica dei disturbi connessi alla sovraesposizione come quelli alimentari e cyberbullismo, problemi psicologici, disturbi del sonno, dipendenza, ansia, problemi legati alla sfera sessuale, problemi comportamentali, distorsione della percezione del proprio corpo, ridotta attività fisica, grooming online, problemi alla vista, cefalea e carie dentali: sono tutti problemi associati all’uso dei social media che emergono dallo studio della Società Italiana di Pediatria. In molti casi si tratta di rischi che aumentano con l’aumentare del tempo di utilizzo: dal disagio psicologico al mal di testa, dai disturbi visivi e posturali alla rachialgia.
Il cyberbullismo
Per bambini e adolescenti inoltre l’ambiente dei social sono luoghi dove costruiscono anche la propria identità, dove i più giovani discutono e si confrontano su molteplici tematiche, ma che li espongono anche a pericoli, dal rischio di bullismo a quello di non comprendere le regole della privacy o le modalità di interazione con gli altri giocatori o di subire le scelte degli algoritmi.