martedì, 5 Novembre, 2024
Esteri

A Kursk il primo scontro tra forze ucraine e nordcoreane

Ue preoccupata, Borrell è a Seul. Sicurezza energetica, Kiev nega colloqui con la Russia. Moldavia, rieletta Sandu

Il capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev, Andriy Kovalenko ha reso noto che ieri le forze di Kiev hanno avuto uno scambio a fuoco con le truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina. “Le prime truppe nordcoreane sono già state colpite a Kursk”, ha detto Kovalenko, il quale non ha fornito ulteriori informazioni. L’intelligence Usa ha affermato che le forze nordcoreane si sono fatte strada verso la regione di confine di Kursk in Russia, con Washington e Seul che hanno esortato Pyongyang a ritirare le sue truppe. La Corea del Nord e la Russia non hanno negato.

Rientra a Seul delegazione sudcoreana

Contemporaneamente è rientrata a Seul la delegazione di vertici militari e dell’intelligence del governo sudcoreano che è stata in visita a Kiev per parlare di “possibili misure di cooperazione”. Al momento non ci sono altri dettagli, ma la notizia si inserisce in un contesto in cui Seul ha segnalato un possibile cambiamento nella sua politica di sostegno all’Ucraina. Per il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol la collaborazione militare tra Russia e Corea del Nord è “illegale” e servono “contromisure accurate” per far fronte all’alleanza tra Mosca e Pyongyang che considera una “minaccia significativa” per la Corea del Sud.“Valuteremo con attenzione tutti gli scenari possibili per mettere a punto contromisure”, ha concluso Yoon, in un intervento rivolto al Parlamento letto dal premier Han Duck-soo.

Putin incontra ministro Esteri nordcoreano

Sempre ieri, tuttavia, “Il presidente Putin ha ricevuto il ministro degli Esteri della Repubblica popolare democratica di Corea, Choe Son Hui”, ha dichiarato il Cremlino in un comunicato, pubblicando un video in cui i due si stringono la mano prima dei colloqui.

Nelle battute iniziali del colloquio si vede la ministra di Pyongyang dire a Putin: “Ho l’onore di portarle un saluto profondamente sincero, caldo e cameratesco dallo stimato presidente della Repubblica democratica popolare di Corea”. Il presidente russo ha risposto inviando a Kim Jong-un i suoi saluti.

Guterres “preoccupato”

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha commentato, tramite il suo portavoce Stephane Dujarric, la notizia dicendosi “molto preoccupato per le segnalazioni di truppe della Repubblica popolare democratica di Corea inviata alla Federazione Russa, incluso il loro possibile schieramento nella zona di conflitto”. Per Guterres, un tale schieramento sarebbe “un’escalation molto pericolosa” della guerra in Ucraina. “Tutto deve essere fatto per evitare qualsiasi internazionalizzazione di questo conflitto”, ha detto, ribadendo una richiesta di “sforzi significativi” per porre fine alla guerra.

Borrell a Seul: ostacolare la cooperazione tra Mosca e Pyongyang

Intanto l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell ha incontrato a Seul il ministro della Difesa della Corea del Sud, Kim Yong Hyun e quello degli esteri Cho Tae-yul: le parti hanno “condannato con forza” l’invio di truppe dalla Corea del Nord, e hanno concordato di collaborare con la comunità internazionale per cercare di ostacolare la cooperazione tra Mosca e Pyongyang.

Domenica Borrell aveva visitato la Zona Demilitarizzata, pesantemente fortificata, che separa le due Coree, dopo essere arrivato in Corea del Sud a seguito di un viaggio in Giappone, e ha descritto la visita come un promemoria della necessità di investire maggiormente nella pace. Cho ha dichiarato che la sua visita del commissario europeo in Corea del Sud è finalizzata a portare la cooperazione in materia di sicurezza e di difesa tra l’Ue e Seoul “al livello successivo”, ma non ha fornito ulteriori dettagli. “L’aggressione della Russia all’Ucraina è una minaccia esistenziale”, ha affermato Borrell, “la Repubblica di Corea è nella posizione migliore per comprenderla. Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina. Li ho incoraggiati a fare un passo avanti”.

Moldavia, l’Ue: “Successo nonostante le ingerenze russe”

“L’Unione europea si congratula vivamente con Maia Sandu per la sua rielezione a presidente della Repubblica di Moldavia. Lodiamo le autorità moldave per il successo delle elezioni, nonostante le ingerenze senza precedenti da parte della Russia, che comprendono piani per la compravendita dei voti e la disinformazione. Questi tentativi ibridi hanno cercato di minare le istituzioni democratiche del paese e il suo percorso verso l’Ue”. Così si legge in una nota congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

“L’Unione europea sostiene la sicurezza e la resilienza della Moldavia anche attraverso il Fondo europeo per la pace e la missione di partenariato dell’Unione europea. La Moldavia è stato il primo paese a concludere un partenariato in materia di sicurezza e difesa con l’Ue. Il recente referendum ha riaffermato l’impegno del popolo moldavo a seguire la via europea e a rafforzare ulteriormente i nostri stretti legami. L’Ue continuerà a collaborare con il presidente e le autorità moldave per promuovere ulteriori riforme e rafforzare la stabilità e la prosperità del paese sulla via dell’adesione all’Ue, anche attraverso il piano di crescita per la Moldova recentemente annunciato”, conclude il testo.

Nessun negoziato con Mosca per stop attacchi a infrastrutture energia

L’Ucraina ha negato l’esistenza di negoziati diretti con la Russia per una possibile tregua negli attacchi contro le infrastrutture energetiche nei due Paesi. Secondo il capo dell’ufficio del presidente ucraino Andrei Yermak, ci sono stati colloqui sull’Ucraina in relazione a questo e altri temi, come la sicurezza alimentare, che si sono tenuti senza la presenza della Russia e secondo le condizioni del piano di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ma per quanto riguarda la sicurezza energetica “Questi colloqui, come annunciati, non sono veri”, ha detto Yermak ieri in dichiarazioni alla tv ucraina dopo una serie di notizie sul dossier. Nei giorni scorsi anche il Cremlino aveva smentito un articolo del Financial Times su colloqui preliminari fra Russia e Ucraina per l’avvio di trattative per lo stop ad attacchi a infrastrutture dell’energia.

In Ucraina, spiega Yermak, sono consapevoli che i partner sosterrebbero il Qatar o un altro Paese per la mediazione “non perché siano preoccupati per quello che potrebbe accadere alla Russia”, ma per mantenere il sistema energetico ucraino fuori dagli attacchi. “Finora nessuno ha raggiunto un accordo – ha affermato – Se esistono, siamo pronti a considerarli perché è assolutamente coerente con i principi stabiliti nella ‘formula di pace’ ucraina”.

L’ambasciatrice Piccioni consegna domani le credenziali a Putin

Ventotto ambasciatori e ambasciatrici, rappresentanti di Paesi designati ufficialmente da Mosca come “non amici”, tra i quali sette Paesi della Ue, Spagna, Finlandia, Belgio, Olanda e Italia, rappresentata Cecilia Piccioni, saranno ricevuti domani al Cremlino dal presidente Vladimir Putin per la presentazione delle credenziali. La cerimonia, rende noto in un comunicato l’ufficio della presidenza russa, si svolgerà nella Sala di Alessandro. Tra i 28 ambasciatori figurano anche quelli di Giappone, Canada, India e Israele.

Rutte: “Se Putin vince, non si fermerà”

“Se Putin vince, non si fermerà”, ha spiegato il segretario generale Mark Rutte in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino, dove ha elogiato in particolare il “ruolo di leadership” svolto dalla Germania nell’ambito degli sforzi della Nato per l’Ucraina. “È un risultato che dobbiamo anche alla sua leadership – ha detto rivolgendosi a Scholz che sta attraversando un momento politicamente molto delicato – oltre che al suo governo: siete il principale contributore in questa guerra, a conferma della leadership di Berlino nell’Alleanza. La Germania spende circa il 2% del Pil nella difesa per la prima volta in 30 anni: è importante per la Germania, è importante per la Nato. So che non è facile per i governi stanziare fondi per la propria difesa e per quella dell’Ucraina: ma entrambi i temi sono importanti”.

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