Dieci persone hanno perso la vita a causa delle eruzioni vulcaniche nell’Indonesia orientale, che hanno lanciato palle di fuoco e cenere nei villaggi, distruggendo le abitazioni. L’eruzione del monte Lewotobi Laki-Laki, sull’isola di Flores, è avvenuta poco dopo la mezzanotte di lunedì, costringendo le persone all’evacuazione. Abdul Muhari, portavoce dell’agenzia per la mitigazione dei disastri BNPB, ha confermato le vittime e ha riferito che 10.295 persone sono state colpite. Lo stato di allerta è stato portato al massimo livello, con la zona di esclusione estesa a 7 km. Sei villaggi nel distretto di Wulanggitang sono stati colpiti. I residenti hanno raccontato il terrore provato nel momento in cui il cratere ha lanciato rocce infuocate. “Stavo dormendo quando il letto ha iniziato a tremare. Ho capito che il vulcano stava eruttando e sono scappato – ha raccontato il parrucchiere Hermanus Mite – Le fiamme uscivano e il mio salone è stato distrutto”. I filmati mostrano le case coperte di cenere e alcune in fiamme. Cinque villaggi sono stati evacuati, costringendo migliaia di persone a cercare rifugio. L’agenzia di vulcanologia ha avvertito del rischio di colate laviche e ha consigliato l’uso di maschere per proteggersi dalla cenere. >nche la settimana scorsa si erano verificate diverse eruzioni, la più imponente giovedì, con una colonna di cenere alta 2.000 metri. A gennaio, altre eruzioni hanno portato all’evacuazione di almeno 2.000 residenti. L’Indonesia è spesso colpita da eruzioni a causa della sua posizione sulla “Cintura di fuoco” del Pacifico. A dicembre, un’eruzione del monte Marapi ha causato la morte di 24 scalatori. A maggio, piogge hanno trascinato materiale vulcanico, uccidendo oltre 60 persone. Anche il monte Ruang è eruttato più volte, costringendo ad evacuazioni.