La presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha ottenuto un secondo mandato dopo un ballottaggio visto come una scelta tra Europa e Russia. Con il 55% dei voti, si è impegnata a rappresentare tutti i cittadini moldavi. Il suo avversario, Alexandr Stoianoglo, sostenuto dai socialisti filorussi, spingeva per legami più stretti con Mosca. Sandu ha denunciato interferenze russe nelle elezioni, mentre Mosca ha negato ogni coinvolgimento. Stoianoglo, rimosso dalla carica di procuratore generale da Sandu, ha negato di essere filo-Cremlino. Alla chiusura delle urne, entrambi i candidati hanno ringraziato gli elettori. Stoianoglo ha parlato in russo e rumeno. L’affluenza ha raggiunto il 54%, con una forte partecipazione degli espatriati. Stoianoglo ha ottenuto buoni risultati in Moldavia. Sandu, che ha prevalso tra gli espatriati, ha lodato i suoi sostenitori, sottolineando l’importanza dell’unità e della democrazia. Con nuove elezioni all’orizzonte, si è impegnata a combattere la corruzione e a riformare il sistema giudiziario. Ursula von der Leyen si è congratulata con lei sostenendo un futuro europeo per la Moldavia. Stoianoglo aveva promesso un approccio apolitico, cercando armonia tra Occidente e Oriente. La Moldavia, ex repubblica sovietica, è tra i paesi più poveri d’Europa, con una diaspora significativa. Le autorità moldave hanno accusato l’oligarca Ilan Shor di tentare di influenzare le elezioni da Mosca. Voti massicci sono stati registrati tra i moldavi in Russia e nella regione separatista della Transnistria, dove gli elettori hanno attraversato il fiume Dniester per votare. Un referendum per l’adesione all’UE è stato approvato con un margine stretto, con Sandu che ha denunciato tentativi di corruzione elettorale.