Secondo le valutazioni dell’intelligence israeliana pubblicate dal quotidiano Israel Hayom, Tel Aviv ritiene che 51 ostaggi, sui 101 ancora dispersi, siano ancora vivi. In tutto sono state 215 le persone rapite durante l’assalto del 7 ottobre sferrato da Hamas. Quasi la metà di loro sono stati rilasciati nell’ultimo anno grazie ad accordi o a operazioni delle Idf. Hamas ha annunciato più volte che alcuni ostaggi sono stati uccisi nei raid condotti da Israele stessa sulla Striscia di Gaza.
Raid su tutta la Striscia di Gaza
Almeno 18 persone sono morte negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nel corso della giornata di domenica. Undici vittime si registrano nella zona Nord di Gaza, che si trova ad affrontare la peggiore offensiva militare dall’inizio della guerra, nella quale, secondo fonti mediche, sono già morti circa 1.400 civili. Israele ha mobilitato una terza brigata da combattimento venerdì notte, dove, secondo fonti locali, aerei da guerra israeliani hanno bombardato la casa della famiglia Al-Najjar a Jabalia, uccidendo almeno tre persone e ferendone altre. A Beit Lahia, adiacente a Jabalia e anch’essa sotto ordine di evacuazione israeliana e assedio militare, altri sei abitanti di Gaza sono stati uccisi in un secondo attacco aereo, secondo le stesse fonti. Nel centro e nel sud della Striscia, l’esercito ha affermato di aver localizzato armi ed eliminato miliziani, mentre fonti locali hanno riferito della morte di un civile in un attacco aereo nel nord-est di Rafah (sud), dove Israele continua a demolire strutture e case palestinesi.
Oms, attaccato centro vaccinazione antipolio a Gaza
Il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha denunciato su X il ferimento di ”sei persone, tra cui quattro bambini, sono state ferite’ a causa di un attacco contro un centro per la vaccinazione contro la poliomielite. Senza indicare la responsabilità dell’attacco, il capo dell’Oms ha sottolineato che nell’area era in atto un cessate il fuoco tattico per permettere la campagna di vaccinazione contro la poliomielite in corso. Fonti mediche nella Striscia di Gaza accusano l’esercito israeliano di aver condotto l’attacco. L’Idf ha detto di essere a conoscenza dei fatti, ma che da una prima indagine l’esercito israeliano è estraneo.
Unicef, oltre 50 bambini sono stati uccisi a Jabalia in 48 ore
”Questo è stato un fine settimana di morte per gli attacchi nel nord di Gaza. Solo nelle ultime 48 ore, secondo le notizie, oltre 50 bambini sono stati uccisi a Jabalia, dove gli attacchi hanno raso al suolo due edifici residenziali che ospitavano centinaia di persone”. Lo ha denunciato in una nota la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell.
”Ieri mattina, il veicolo personale di un membro dello staff dell’Unicef impegnato nella campagna di vaccinazione contro la polio è stato colpito da quello che riteniamo essere un quadricottero mentre attraversava Jabalia – Elnazla. L’auto è stata danneggiata. Fortunatamente, il membro dello staff non è rimasto ferito. Ma è rimasta profondamente scossa”, ha spiegato.
“Gli attacchi a Jabalia, alla clinica di vaccinazione e al membro dello staff dell’Unicef sono ulteriori esempi delle gravi conseguenze degli attacchi indiscriminati contro i civili nella Striscia di Gaza”, ha sottolineato Russell. ”Insieme al terribile numero di bambini morti a nord di Gaza a causa di altri attacchi, questi ultimi eventi si combinano per scrivere un altro capitolo oscuro in uno dei periodi più bui di questa terribile guerra”, ha concluso.
Idf, eliminati due comandanti di Hezbollah, 100 razzi contro Israele
L’aviazione israeliana ha “eliminato” due comandanti di Hezbollah, entrambi nell’area di Khiam in Libano. Il primo, Farouk Amin Alasi, era “responsabile dell’esecuzione di molti attacchi con missili anticarro e razzi contro le comunità israeliane nell’area della Galilea, in particolare a Metula”, come si legge nel comunicato dell’esercito. L’altro, prosegue la nota, era Yousef Ahmad Nun, “responsabile di attacchi con razzi e missili anticarro contro le comunità israeliane nell’area della Galilea e contro le truppe dell’Idf che operano nella zona”.
L’Idf ha inoltre reso noto che nella giornata di ieri il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah ha lanciato contro il Paese circa 100 razzi (dato aggiornato alle 23:00 ora locale). “L’Idf continuerà a difendere lo Stato di Israele e il suo popolo dalla minaccia rappresentata dall’organizzazione terroristica Hezbollah”, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram.
Comandante Pasdaran: “Sconfiggeremo i nostri nemici”
In un messaggio durante la cerimonia di ieri a Teheran, il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami ha dichiarato, per celebrare di fronte all’ex ambasciata Usa l’anniversario della presa della sede diplomatica da parte degli studenti rivoluzionari nel 1979: “L’Iran e il fronte di resistenza si doteranno di tutti i mezzi necessari per affrontare e sconfiggere i nemici, e non hanno paura delle minacce, delle urla e del clamore dei malvagi che governano Washington e Tel Aviv”.
“Il movimento di resistenza darà una risposta schiacciante al fronte malvagio e l’Iran si schiera più fermamente al fianco del movimento, per ottenere grandi vittorie nell’annientamento di Israele e nella completa espulsione dell’aggressore statunitense dalla regione dell’Asia occidentale”, ha aggiunto Salami.
Usa, i bombardieri B-52 sono arrivati in Medio Oriente
Gli Stati Uniti avevano annunciato venerdì sera l’invio nell’area di bombardieri, caccia, aerei cisterna e cacciatorpedinieri per la difesa missilistica balistica per affrontare la minaccia dell’Iran.Domenica, il comando militare per il Medio Oriente dell’esercito americano ha reso noto che “i bombardieri B-52 Stratofortress del 5° Stormo della base aerea di Minot sono arrivati nell’area di responsabilità del Comando Centrale degli Stati Uniti.” Il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder annunciando i nuovi dispiegamenti ha commentato: “Se l’Iran, i suoi partner o i suoi alleati sfruttassero questo momento per prendere di mira il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti prenderanno ogni misura necessaria per difendere il nostro popolo”.
Migliaia di nuovo in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu
“Riportateli a casa”, “Mettete fine allo spargimento di sangue”, “Gli israeliani per Kamala Harris”. Questi alcuni slogan delle migliaia di persone scese di nuovo in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo di Benjamin Netanyahu e chiedere la fine della guerra e un accordo per il rilascio degli ostaggi.
“Per me, non c’è quasi nessun prezzo troppo alto. Il team negoziale dovrebbe fare tutto il possibile per trovare un accordo o fermare la guerra e riportare le persone a casa con le loro famiglie, nelle loro case, nell’intera società. Tutti qui lo stanno aspettando e dovrebbero fare tutto il possibile per trovare un accordo e riportare la gente a casa”, ha detto Ben Adelberg, residente del luogo. Netanyahu ha giurato di continuare a combattere fino a quando Hamas non sarà distrutto.