La Corea del Nord ha annunciato di aver testato, giovedì mattina, un missile balistico intercontinentale, segnando il volo più lungo mai registrato per un missile nordcoreano. Questo evento si verifica poco prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il test è coinciso con l’aumento della produzione nucleare in Corea del Nord e con il rafforzamento dei legami con la Russia, suscitando preoccupazioni in Occidente. Secondo lo Stato Maggiore sudcoreano, il missile è stato lanciato ad un angolo elevato, coprendo una distanza di 1.000 chilometri. Le autorità giapponesi hanno riferito che il missile ha volato per 86 minuti, raggiungendo un’altitudine di 7.000 chilometri, prima di cadere in mare. Il ministro della Difesa giapponese ha indicato che potrebbe trattarsi di un missile di nuova generazione. Missili a propellente solido come l’Hwasong-18 permettono attacchi nucleari più rapidi rispetto a quelli a propellente liquido. I media statali nordcoreani hanno dichiarato che il lancio ha dimostrato la modernità del deterrente strategico del Paese. Kim Jong Un ha assistito al lancio, definendo il test “un’azione militare appropriata”. Se confermato come ICBM, sarebbe il primo lancio dal test del missile Hwasong-18 nel dicembre 2023, che durò 73 minuti e raggiunse un’altitudine di 6.000 chilometri. La Casa Bianca ha condannato il test come una “violazione delle risoluzioni ONU”. Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale ha affermato che il lancio “aumenta inutilmente le tensioni” e che gli USA prenderanno misure per garantire la sicurezza nazionale, della Corea del Sud e degli alleati giapponesi. Kim avrebbe dichiarato che il Paese non cambierà la sua linea di rafforzamento nucleare. L’agenzia di intelligence sudcoreana ha avvertito che la Corea del Nord potrebbe presto condurre un settimo test nucleare, con preparativi già completati al sito di Punggye-ri.
