Il parlamento israeliano ha approvato, lunedì, un divieto sulle attività dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’ente principale di aiuti umanitari a Gaza. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rilasciato una dichiarazione riguardo la nuova legge, ribadendo le accuse secondo cui i dipendenti dell’UNRWA parteciperebbero ad attività terroristiche nella regione. Un’indagine interna ONU si è conclusa ad agosto. L’agenzia ha riportato che, se le prove fossero confermate, nove dipendenti potrebbero essere stati coinvolti nell’attacco del 7 ottobre contro Israele. Il commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha dichiarato che i contratti di quei dipendenti verranno rescissi. L’ufficio di Netanyahu ha sottolineato che il personale dell’UNRWA “deve essere ritenuto responsabile”. “Nei 90 giorni precedenti e successivi all’entrata in vigore di questa legge, collaboreremo con i nostri partner internazionali per garantire che Israele continui a facilitare l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza senza compromettere la sicurezza del paese”, si legge nella dichiarazione. Lazzarini ha criticato la decisione del parlamento israeliano, affermando su X che viola la carta delle Nazioni Unite e “crea un precedente pericoloso”. “Questo è l’ultimo atto di una campagna volta a screditare l’UNRWA e delegittimare il suo ruolo nell’assistenza ai rifugiati palestinesi”, ha scritto Lazzarini. L’UNRWA, fondata nel 1949, fornisce assistenza ai rifugiati palestinesi in Cisgiordania, Gaza, Giordania, Libano e Siria. Alcuni critici israeliani sostengono che l’agenzia perpetui una falsa narrazione sui rifugiati palestinesi. Lazzarini ha risposto dicendo: “Porre fine all’UNRWA non cambierà lo status di rifugiati dei palestinesi, protetto da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite finché non si troverà una soluzione giusta e duratura”.