martedì, 3 Dicembre, 2024
Esteri

Medio Oriente: progressi ai colloqui a Doha. Hamas pronta a accettare proposta di Al-Sisi: due giorni e scambio di prigionieri

Iraq denuncia a Onu violazione spazio aereo da parte di Israele. Borrell: "La comunità internazionale passi all'azione a Gaza"

Si sono conclusi ieri i colloqui a Doha tra il direttore del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani e ci sarebbero stati progressi verso un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi. È quanto ha riferito Yedioth Ahronoth, notando che Barnea, arrivato domenica nella capitale qatarina, è rimasto in serata a Doha per continuare gli incontri. Secondo fonti, ci sarebbero sforzi in corso per allineare le proposte avanzate da Egitto, Usa e Qatar.

Il presidente egiziano: “Tregua di due giorni a Gaza e scambio di 4 prigionieri”

Egitto e Qatar hanno assunto un ruolo di mediazione tra Israele e Hamas in mesi di colloqui che si sono interrotti ad agosto senza un accordo per porre fine ai combattimenti. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha detto che il suo governo ha proposto un cessate il fuoco di due giorni a Gaza. Lo scopo immediato sarebbe quello di scambiare quattro ostaggi israeliani, dei più di 100 che si ritiene siano ancora detenuti da Hamas, con alcuni prigionieri palestinesi incarcerati in Israele.Una delegazione di Hamas, guidata dal capo negoziatore e vice capo di Hamas a Gaza Khalil Al-Hayya, sarebbe arrivata al Cairo giovedì scorso per incontrare il capo dell’agenzia di intelligence generale dello stato, Hassan Mahmoud Rashad.

Fonti Hamas: “Pronti ad accettare la proposta egiziana”

Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e del rilascio di prigionieri palestinesi. Il movimento sarebbe disposto a discutere qualsiasi proposta che porti a un cessate il fuoco, ma chiede anche garanzie che una tregua venga estesa dopo la conclusione di questo round di colloqui di negoziati fino a quando non si potrà raggiungere un accordo. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.Le stesse fonti hanno aggiunto che Hamas non è ottimista sul fatto che un cessate il fuoco permanente possa essere raggiunto prima delle elezioni americane del 5 novembre.

Netanyahu, lavoriamo per ostaggi. Puntiamo ad accordi pace con altri Paesi arabi

Contemporaneamente anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele sta lavorando a un accordo con Hamas che preveda il rilascio di “alcuni” ostaggi per diversi giorni di tregua. Il premier israeliano sembra aver ascoltato il presidente Al Sisi che oggi aveva proposto una breve tregua per il rilascio di quattro ostaggi e lo scambio di prigionieri palestinesi.

Inoltre Netanyahu ha affermato di voler stringere accordi di pace, come quelli di Abramo con Emirati, Bahrein e Marocco,anche “con altri Paesi arabi”, una volta completato il conflitto armato con l’Iran. “Questi paesi, e altri paesi, vedono chiaramente i colpi che stiamo infliggendo a coloro che ci attaccano, l’asse del male iraniano”, ha detto. “Aspirano, come noi, a un Medio Oriente stabile, sicuro e fiorente”.

Iraq denuncia a Onu violazione spazio aereo da parte di Israele

L’Iraq ha condannato l’uso del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare il vicino Iran in una lettera di protesta inviata al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Una dichiarazione del portavoce del governo Bassim Alawadi afferma che la lettera condanna “la palese violazione dello spazio aereo e della sovranità dell’Iraq da parte dell’entità sionista utilizzando lo spazio aereo iracheno per effettuare un attacco alla Repubblica islamica dell’Iran il 26 ottobre”.

Borrell: “La comunità internazionale passi all’azione a Gaza”

l’alto rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell, al IX foro del partenariato euromed, che ha riunito a Barcellona i rappresentanti di 43 Paesi ha espresso “tristezza e amarezza” per “la terribile situazione della popolazione di Gaza nord”. “Il conflitto si fermerà solo se la comunità internazionale smette di lamentarsi e passa all’azione”, ha avvertito nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Safadi, con l’omologo spagnolo, José Manuel Albares e il segretario generale dell’UpM, Nasser Kamel. Per questo, ha affermato Borrell, l’Unione per il Mediterraneo fa appello a “un cessate il fuoco immediato” a Gaza e in Libano e a un “impegno immediato a mettere fine alla crisi umanitaria” sulla Striscia, “la più grave dalla Seconda guerra mondiale”. Da parte sua Ayman Safedi, co-presidente del foro dell’Upm, ha criticato “l’impunità” di Israele, auspicando che il partenariato euromed possa propiziare “il dialogo, la cooperazione”. Mentre José Manuel Albares ha insistito sulla richiesta comune di un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas e l’entrata di aiuti sulla Striscia. E su una conferenza di pace, per la soluzione dei due Stati.

Iran giura “risposta ferma”: “Useremo tutti i mezzi disponibili per rispondere a Israele”

L’Iran risponderà “con fermezza ed efficacia” a Israele dopo gli attacchi di sabato alle installazioni militari iraniane, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri. “Useremo tutti i mezzi disponibili per rispondere con fermezza ed efficacia all’aggressione del regime sionista”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghai nella sua conferenza stampa settimanale. “Di norma, il tipo di risposta dipende dal tipo di attacco”, ha aggiunto il funzionario.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Biden: i paesi arabi pronti a riconoscere Israele. Netanyahu torna a trattare

Maurizio Piccinino

Netanyahu contro tutti. Spacca e isola Israele

Giuseppe Mazzei

Tajani: accordo con Tunisi sull’ingresso di lavoratori. Priorità la pace in Medio Oriente

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.