venerdì, 25 Ottobre, 2024
Esteri

Medio Oriente: Stati Uniti e Qatar annunciano la ripresa dei negoziati su Gaza

Colpita scuola adibita a rifugio nella Striscia: 18 morti.Amnesty: “crimine di guerra”

Diciotto persone sono state uccise e 32 sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro una scuola nel campo profughi di Nuseirat a Gaza: lo riportano i media internazionali. La scuola Al-Shuhada stava dando rifugio a palestinesi sfollati. Secondo l’ospedale Al Awda tra le vittime ci sono anche bambini.

Amnesty: “Il raid sulla scuola a Gaza un attacco da indagare come crimine di guerra”

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando l’attacco israeliano, ha dichiarato: “è l’ennesimo episodio in cui le forze israeliane, nel corso di questo anno di guerra nella striscia di Gaza, hanno colpito luoghi di riparo, che fossero scuole in particolare, ospedali o luoghi in prossimità delle une o degli altri, e comunque stracolmi di civili che cercavano in qualche modo di ripararsi dai bombardamenti. È l’ennesimo attacco che dovrebbe essere indagato come crimine di guerra”.

“La tesi per cui si tratterebbe, secondo Israele, di bersagli legittimi in quanto occupati da miliziani di Hamas o da altri gruppi armati palestinesi – spiega Noury – non esonera Israele dal prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare perdite civili. Ed è quello che non ha mai fatto, agendo anzi esattamente al contrario. Se c’è un obiettivo militare, ammesso che ci sia, il numero delle vittime civili è è irrilevante dal loro punto di vista. Come Amnesty, ormai da tempo immemore chiediamo a tutti gli Stati di fermare i trasferimenti di armi a Israele. La Corte penale internazionale ha chiesto mandati di cattura, oltre che per la leadership politica militare di Hamas, che ormai di fatto non c’è più, per Netanyahu e Gallant, Primo Ministro e Ministro della Difesa, per crimini di guerra. Allora, è bene che questi mandati d’arresto, vengano approvati al più presto, perché fermare le armi e far valere la giustizia sono due degli strumenti necessari per far sì che questo bagno di sangue cessi immediatamente”.

“Palestinesi bendati e legati portati via dal nord di Gaza”

Sky News ha pubblicato un video, comparso in rete, che mostra un gruppo di persone che indossano tute protettive e che vengono portate via dai soldati israeliani nei pressi dell’ospedale indonesiano, situato a nord di Jabaliya, sede di uno dei campi profughi di Gaza. Li si può vedere camminare a piedi nudi con le mani legate dietro la schiena mentre vengono accompagnati dai soldati. Sebbene Sky News abbia geolocalizzato il filmato, che è circolato oggi e che si ritiene sia stato girato da un soldato israeliano, non è chiaro quando sia stato registrato esattamente. La posizione coincide con i filmati dell’Idf pubblicati ieri dal portavoce arabo dell’esercito su Telegram che affermava che sono stati arrestati 150 “terroristi”.

Schlein: “Inaccettabile l’attacco di Israele all’Onu”

“C’è un attacco da parte di molti Paesi, a partire dal governo israeliano, contro il multilateralismo e contro le Nazioni Unite. È un attacco inaccettabile perché l’Onu nasce esattamente come un figlio dei disastri delle guerre mondiali e anche del movimento della pace”: lo ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein a margine dell’evento “Salviamo l’Onu” al Senato. “Noi dobbiamo difendere le Nazioni Unite come luogo del dialogo e della collaborazione e cooperazione tra gli Stati in contrapposizione a chi oggi pensa di riscrivere i confini e la geopolitica del mondo attraverso l’utilizzo della forza, della violenza e della forza, e noi questo non lo possiamo accettare”, ha concluso.

Tajani: “La reazione di Israele oltre quello che doveva essere”

Alla conferenza stampa finale del G7 Sviluppo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che “è ora di arrivare a un cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza”. “Non si può negare il diritto all’autodifesa – ha aggiunto il titolare della Farnesina – tutto è partito da Hamas con quell’attacco che voleva impedire l’accordo con l’Arabia Saudita e isolare Israele nel mondo”. “La reazione d’Israele è stata al di là di quello che doveva essere, l’abbiamo sempre detto, come abbiamo sempre detto che era inaccettabile anche quello che accadeva con le nostre truppe Unifil”.

Parigi, la conferenza sul Libano raccoglie 800 milioni per gli aiuti umanitari

La conferenza internazionale per il sostegno al Libano che si è tenuta ieri a Parigi ha permesso di raccogliere oltre 800 milioni di dollari in aiuti umanitari e 200 milioni in aiuti all’esercito: è quanto annunciato dal ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, in conferenza stampa. ”Abbiamo risposto all’appello lanciato dalle Nazioni Unite annunciando contributi sostanziali, 800 milioni di dollari a cui si aggiungono importanti contributi in natura”, ha sottolineato il capo del Quai d’Orsay, secondo cui la comunità internazionale si è mostrata “all’altezza della sfida”.

Macron a Netanyahu: “Non si difende la civiltà con la barbarie”

“Si parla molto di guerra di civiltà. Non sono sicuro che si difenda una civiltà seminando noi stessi la barbarie”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron alla conferenza per il Libano a Parigi, riferendosi alle parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu che rivendica di difendere la civiltà giudaico-cristiana nelle guerra a Gaza e in Libano. “Esigiamo da Hezbollah che cessi gli attacchi indiscriminati” contro Israeleha proseguito Macron, tuttavia, ha aggiunto, “Israele sa per esperienza che i suoi successi militari non sono necessariamente una vittoria in Libano”.

Blinken: “Dopo la morte di Sinwar cogliere il momento e negoziare”

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato da Doha a “cogliere il momento” dopo la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar e ha detto che i negoziatori “si incontreranno nei prossimi giorni” per discutere di una tregua nella Striscia di Gaza e del rilascio degli ostaggi. Ha inoltre indicato che durante i colloqui svoltisi nel corso del suo undicesimo tour in Medio Oriente, dopo lo scoppio della guerra nella Striscia più di un anno fa, aveva anche discusso la stesura di “un piano per ciò che verrà dopo, in modo che Israele possa ritirarsi da Gaza e Hamas non possa ricostituirsi”.

Capo del Mossad andrà in Qatar per negoziare l’accordo sugli ostaggi

David Barnea, capo del Mossad israeliano, si recherà a Doha, in Qatar, all’inizio della prossima settimana, nel tentativo di riavviare i negoziati per il rilascio degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco con diverse figure chiave. Lo riferiscono i media israeliani, secondo cui Barnea incontrerà il capo della Cia Bill Burns, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel-Rahman Al-Thani e il capo dell’intelligence egiziana Hassan Rashad.

Times: “L’attacco Israele all’Iran ritardato dopo la fuga di documenti del Pentagono”

Il quotidiano britannico The Times, citando una fonte di intelligence a conoscenza dei preparativi di Israele, ha rivelato che l’attacco di rappresaglia pianificato da Israele contro l’Iran è stato ritardato a causa della fuga di notizie riguardo documenti classificati del Pentagono che descrivono nel dettaglio l’operazione. Israele si stava preparando a colpire le installazioni militari della Guardia Rivoluzionaria iraniana, ma aveva assicurato agli Stati Uniti che la sua risposta non avrebbe coinvolto l’infrastruttura nucleare o petrolifera dell’Iran. I documenti trapelati, classificati come “top secret” e datati 15 e 16 ottobre, sono stati verificati da funzionari statunitensi. Descrivono in dettaglio i preparativi militari israeliani, tra cui un’esercitazione di spiegamento dell’aeronautica militare su larga scala e un’esercitazione di rifornimento aereo, aiutando Teheran ad anticiparli. Israele si è vista quindi costretta a rivedere i suoi piani e a sviluppare una strategia alternativa. “Ci sarà una rappresaglia – ha detto la fonte – ma ha richiesto più tempo del previsto”. L’attacco pianificato sarebbe stato una risposta per l’attacco di Teheran del 1mo ottobre, che ha visto oltre 180 missili balistici lanciati contro Israele.

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