giovedì, 24 Ottobre, 2024
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Assobibe esprime forte preoccupazione per la Sugar Tax: “Un rischio per le imprese”

L'allarme dell'associazione di Confindustria

Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, ha espresso grande preoccupazione riguardo alla mancata cancellazione o ulteriore rinvio della Sugar Tax nella Manovra di bilancio 2025, depositata ieri alla Camera dei deputati. Nonostante le dichiarazioni recenti da parte di rappresentanti del Governo e delle forze di maggioranza, che avevano rassicurato sull’intenzione di non introdurre nuove imposte, l’associazione rileva l’assenza di provvedimenti che riguardino la tanto criticata tassa sulle bibite con e senza zucchero, la cui entrata in vigore è prevista per luglio 2025. Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, ha dichiarato: “Constatiamo che nella Manovra non si fa nessun cenno alla cancellazione definitiva o al rinvio della Sugar Tax, che riteniamo a tutti gli effetti una nuova tassa. Lascito di precedenti governi e più volte posticipata, l’imposta andrà a colpire un settore, costituito per il 64% da piccole e medie imprese, simbolo del Made in Italy e dell’eccellenza italiana nel mondo”. Pierini ha sottolineato che l’incertezza sulla futura entrata in vigore della tassa ha già cominciato a penalizzare la crescita e la competitività delle imprese italiane del settore. L’imposta, infatti, si tradurrà in effetti negativi anche per i consumatori, con un impatto inflattivo, la perdita di oltre 5.000 posti di lavoro e una riduzione degli acquisti di materie prime per oltre 400 milioni di euro. Inoltre, le aziende vedranno aumentare la loro fiscalità del 28%, con conseguente freno agli investimenti per una cifra superiore ai 46 milioni di euro. Dal punto di vista della salute pubblica, Pierini ha evidenziato che nei Paesi in cui la Sugar Tax è stata introdotta, i risultati attesi non si sono concretizzati. L’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato un continuo aumento dei tassi di obesità, a dimostrazione che la tassa non ha avuto un impatto significativo sul comportamento alimentare delle persone. Paesi come Norvegia, Islanda, Danimarca, Australia e Israele hanno già eliminato la tassa negli anni scorsi, e la Commissione Europea ha espresso dubbi sulla sua efficacia nel contrastare sovrappeso e obesità.

Gabella aggiuntiva

“La Sugar Tax – conclude Pierini – non rappresenta un vero incentivo a modificare le abitudini di consumo, ma è semplicemente una gabella aggiuntiva che rischia di colpire imprese e consumatori. Colpisce solo le bibite rinfrescanti, anche quelle prive di zucchero, che in Italia hanno un impatto nutrizionale minimo”. Secondo i dati citati da Pierini, le bevande analcoliche rappresentano solo lo 0,9% dell’apporto calorico negli adulti e lo 0,6% nei bambini. Assobibe fa dunque appello ai partiti di maggioranza affinché intervengano durante la discussione in Parlamento per eliminare una tassa che, a detta dell’associazione, avrebbe effetti devastanti su tutta la filiera agroalimentare. “Il Paese vive già una fase complicata e non necessita né di nuove imposte né della burocrazia conseguente. Gli impatti sulla crescita e competitività per imprese che creano valore e occupazione saranno devastanti”, ha concluso Pierini.

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