Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco con un drone che sabato ha preso di mira la residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Nentayahu a Cesarea, nel centro di Israele. “Annunciamo la nostra piena e unica responsabilità per l’operazione di Cesarea (…) che ha preso di mira il criminale di guerra Netanyahu (…)”, ha dichiarato Mohammad Afif, responsabile delle relazioni con i media del movimento islamista libanese. Mentre stava tenendo una conferenza stampa nella periferia meridionale di Beirut, roccaforte del gruppo filo-iraniano, un attacco israeliano ha preso di mira l’area. “Se non siamo riusciti a colpirvi l’ultima volta, abbiamo molti giorni davanti a noi”, ha detto a Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha accusato gli alleati dell’Iran di aver cercato di assassinarlo e ha minacciato di far pagare loro un “alto prezzo” dopo l’attacco di un drone alla sua residenza privata. La missione iraniana presso le Nazioni Unite ha dichiarato che “questa azione” è stata “compiuta da Hezbollah”.
Ospedale Beirut, raid Israele fa 4 morti, un bambino
Le autorità libanesi hanno reso noto che “L’attacco israeliano vicino all’ospedale Hariri ha ucciso, secondo un primo bilancio, quattro persone, tra cui un bambino, e ne ha ferite 24”, ha dichiarato il ministero della Sanità, aggiungendo che i bombardamenti hanno causato “danni significativi all’ospedale”. I media statali hanno riferito complessivamente di almeno una dozzina di raid. In un’altra dichiarazione, il ministero ha affermato che l’attacco ha colpito l’ingresso della struttura, “che è ancora operativa e riceve un gran numero di pazienti”.
Caveau di Hezbollah con mezzo miliardo sotto un ospedale
Hariri è il più grande ospedale pubblico del Paese, e proprio lì sotto, sepolti da tonnellate di macerie, l’Idf ha dichiarato di aver trovato in un bunker centinaia di milioni di dollari in oro e valuta straniera. La difesa israeliane ha declassificato informazioni di intelligence sul polo finanziario del gruppo terroristico libanese: “L’aeronautica militare israeliana ha effettuato una serie di attacchi precisi su queste roccaforti finanziarie di Hezbollah”, ha affermato il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, in un briefing televisivo “Uno dei nostri obiettivi principali era un caveau sotterraneo con decine di milioni di dollari in contanti e oro. Il denaro veniva utilizzato per finanziare gli attacchi di Hezbollah contro Israele”. Non è stato specificato se tutto il denaro sia stato distrutto nell’attacco.
Scoperta nuova rete di spie per l’Iran a Gerusalemme est
Sette residenti di Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui l’assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. Lo hanno reso noto lo Shin Bet (sicurezza interna) e la polizia. Ieri erano state arrestate altre sette persone accusate di aver fotografato e raccolto informazioni su siti militari sensibili. I sospettati finiti in manette oggi hanno un’età compresa tra i 19 e i 23 anni, affermano funzionari della polizia e dello Shin Bet. Il capo del gruppo, un ventitreenne di nome Rami Alian, sarebbe stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali o di sicurezza. La cellula è stata attiva per circa due anni.
Mattarella: ‘Sempre più urgente soluzione politica per nodi irrisolti’
“L’anno scorso, nel corso del nostro incontro qui al Quirinale, avevamo rilevato come, purtroppo, il Levante presentasse i segnali di un drammatico peggioramento, con tensioni annose, sul punto di esplodere. Oggi ci troviamo dinnanzi a uno scenario che, confermando quelle considerazioni, si presenta alle estreme conseguenze. Si avverte, con ancora maggiore urgenza, l’esigenza di trovare soluzione politica ai nodi irrisolti che, dopo gli orrori del 7 ottobre 2023, oggi si traducono in immani sofferenze per la popolazione civile di Gaza e una estensione del conflitto al Libano e all’Iran”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri sera nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto all’Emiro dello Stato del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani.
Erdogan sente Meloni: sostenga lo stop di armi a Israele
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto un colloquio telefonico con la premier italiana, Giorgia Meloni, in cui ha affermato che “un sostegno da parte dell’Italia potrebbe rafforzare l’iniziativa lanciata dalla Turchia presso l’Onu per fermare l’invio di armi a Israele”. Secondo quanto riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, il leader turco ha aggiunto che “la Turchia ha ritenuto appropriata la risposta dell’Italia all’aggressione israeliana e ha affermato che continuerà a impegnarsi per la pace nella regione”, definendo “inaccettabili” gli attacchi dello Stato ebraico contro Gaza e il Libano.
Blinken in Israele per cercare tregua a Gaza
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato in Israele per una nuova spinta verso il cessate il fuoco a Gaza. Blinken, che ha iniziato il suo tour regionale esattamente due settimane prima delle elezioni americane, incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e domani andrà in Giordania prima di fare altre tappe, hanno dichiarato i funzionari statunitensi. Il presidente Joe Biden ha espresso la speranza di una nuova opportunità per porre fine alla guerra di Gaza, che dura da un anno, dopo che Israele la scorsa settimana ha ucciso Sinwar, descritto dai funzionari statunitensi come intransigente nei negoziati. Ma i funzionari statunitensi hanno sminuito le possibilità che una svolta per il cessate il fuoco venga annunciata durante il viaggio di Blinken, in parte perché Hamas non ha ancora nominato un nuovo leader.
Tajani: “Penso ad una conferenza per la ricostruzione di Gaza”
“Penso anche a una sorta di conferenza per la ricostruzione di Gaza”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del G7 Sviluppo a Pescara. “L’obiettivo è quello di cercare di dare risposte concrete. L’Italia le ha già date attraverso il progetto Food for Gaza, abbiamo consegnato decine di tonnellate di materiale alimentare e sanitario a Gaza ed è già stato distribuito”, ha spiegato Tajani, annunciando che “partirà altro venerdì da Genova, 15 tir che abbiamo acquistato per portare il materiale e poi per distribuirlo. Li abbiamo dati al Programma Alimentare Mondiale, e attraverso la Giordania manderemo altri beni grazie all’azione della Croce Rossa”. “Quello che ho ottenuto ieri in Israele è l’assicurazione che i tir italiani passeranno e potranno entrare a Gaza, quindi avremo un percorso agevolato per gli aiuti umanitari che vengono dall’Italia. Questo grazie al lavoro diplomatico che abbiamo fatto”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Lavoriamo per raggiungere il cessate il fuoco
“La pace ancora non è vicina, stiamo lavorando sia in Medio Oriente sia in Ucraina per accelerare i tempi. Sono un po’ più ottimista dopo la vittoria militare di Israele contro Hamas. Credo che, come ha detto Netanyahu e abbiamo apprezzato la sua frase, che siamo vicini alla fine della guerra e che bisogna fare tutto il possibile per accelerare i tempi”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del G7 Sviluppo a Pescara. “Lavoriamo per raggiungere il cessate il fuoco in Libano con delle proposte che vedono un rafforzamento dell’Unifil e un rafforzamento dell’esercito regolare libanese”, ha aggiunto Tajani.
Mezzaluna rossa: autorizzato da Israele ingresso 25 camion aiuti
Mohamed Radwan, vicepresidente della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai del Nord, ha dichiarato che l’organizzazione ha inviato 30 camion di aiuti umanitari, tra cui 4 camion di carburante, a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Tuttavia, le autorità israeliane hanno rifiutato e hanno rimandato indietro 5 camion di aiuti di vario tipo. I 25 camion arrivati sono sono stati scaricati in collaborazione con le Nazioni Unite, l’Agenzia delle Nazioni Unite che supporta i rifugiati palestinesi (Unrwa) e la Mezzaluna Rossa palestinese.
Iran: ‘Esercito pronto a dare un colpo devastante ai sionisti’
Il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, “ha sottolineato che le forze armate sono pronte a dare un duro colpo al nemico sionista e che gli americani dovrebbero ritirare il loro sostegno a questo regime criminale e assassino di bambini”. Nel contesto delle tensioni tra Teheran e Tel Aviv, dopo che Israele ha promesso uno risposta alla Repubblica islamica in seguito all’attacco dell’Iran contro il territorio israeliano dell’1 ottobre, ha reso noto il portavoce del comitato parlamentare per la Sicurezza nazionale, Ebrahim Rezaei,durante un incontro con il comitato parlamentare, “Mousavi ha fatto riferimento alla recente esercitazione navale dell’esercito, denominata Ions (Indian Ocean Naval Symposium), condotta con la partecipazione di tre Paesi e osservatori di altri 11 Paesi. Ha sottolineato che l’esercitazione è stata condotta in modo pacifico, con un controllo completo e secondo il piano”, ha fatto sapere il funzionario, citando un’esercitazione militare iniziata sabato “nelle acque a sud dell’Iran”, a cui hanno partecipato con le loro flotte di navi da guerra Russia e Oman, oltre alla Marina dell’Iran, mentre Arabia Saudita, Pakistan, Qatar, Thailandia e Bangladesh hanno inviato rappresentanti per prendere parte all’esercitazione.