Il Consiglio d’Europa, attraverso l’Ecri (la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), ha rivolto dure critiche all’Italia, accusando le forze dell’ordine del Paese di comportamenti razzisti nei confronti di Rom e persone di origine africana. Nel rapporto viene sottolineata la necessità per il governo di adottare misure più incisive per combattere il razzismo e promuovere uguaglianza, diversità e dialogo interculturale e interreligioso. La reazione del Presidente del Consiglio non si è fatta attendere. In un comunicato, Il Primo Ministro ha chiesto “rispetto” per l’Italia, rigettando quelle che ha definito “ingiurie”rivolte alle forze dell’ordine. “Le nostre forze di sicurezza operano con professionalità e dedizione per proteggere i cittadini e garantire la legalità”, le sue parole per difendere l’operato dell’esecutivo e delle istituzioni italiane. Ha espresso stupore per le affermazioni contenute nel documento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha telefonato al Capo della Polizia Vittorio Pisani, ribadendo stima e vicinanza alle forze di polizia.
Duri Salvini e il governo
Anche il Vicepremier Matteo Salvini ha commentato duramente l’ultimo rapporto dell’Ecri, esprimendo forte disappunto per le accuse rivolte alle autorità italiane, ribadendo il pieno sostegno del suo partito, la Lega, e della coalizione di Centrodestra alle forze dell’ordine: “Sentirsi dire che le nostre forze dell’ordine sono razziste, ti girano le scatole”. Il leader del Carroccio ha poi criticato il finanziamento che l’Italia fornisce al Consiglio d’Europa, evidenziando che il Paese contribuisce con 48 milioni di euro al bilancio dell’organizzazione: “Sono soldi che potrebbero essere investiti sui pronto soccorso e sugli ospedali italiani”. Poi la chiosa finale: “Se a questi signori piacciono tanto i rom e i clandestini, se li portino a Strasburgo e se li mantengano loro perché noi ne abbiamo già a sufficienza. Molto critico (eufemismo) anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “È inaccettabile che un’organizzazione internazionale, di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo, insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini”. Forza Italia si è espressa, tra gli altri, con la Senatrice Licia Ronzulli, che ha parlato di un’offesa all’Italia, alle sue forze dell’ordine, alla politica, a uno Stato democratico, tollerante e civile: “I contenuti del rapporto dell’Ecri sono di una gravità inaudita, perché’ faziosi e fuori dalla realtà. Di fatto paragonano il nostro Paese a quei regimi in cui vengono calpestati i diritti civili, alimentato l’odio razziale e la polizia stila liste di proscrizione. E, guarda caso, vogliono impedire alla politica di criticare, legittimamente, sentenze della magistratura, attaccando in questo modo la libertà di espressione”. “Mi auguro che il Consiglio d’Europa chieda scusa per le accuse mosse senza alcuna motivazione”, il commento del Senatore Maurizio Gasparri, sempre di Forza Italia. Secondo Maurizio Lupi, Presidente di Noi moderati, il rapporto è “delirante. La Polizia italiana è tra le migliori del mondo, un esempio di rispetto per le persone e per professionalità”. Il Pd si è espresso con la Vicepresidente della delegazione italiana al Consiglio d’Europa Sandra Zampa: “Se davvero il governo è interessato a promuovere stato di diritto, dignità della persona e rispetto dei diritti umani accolga la richiesta di istituire una autorità indipendente sul tema del razzismo che Ecri avanza. Sarebbe un segnale importante e significativo che renderebbe migliore l’Italia”.
Organismo per l’uguaglianza
Nello specifico, il rapporto pubblicato ieri dalla Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza ha esortato l’Italia a compiere passi decisivi nella lotta contro il razzismo e la discriminazione. Tra le raccomandazioni principali, emerge la necessità di istituire un organismo per l’uguaglianza che sia pienamente indipendente ed efficace, oltre a rafforzare l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali come ente di coordinamento ufficiale. L’Ecri ha sottolineato la necessità di un piano d’azione nazionale contro il razzismo, accompagnato da una campagna di sensibilizzazione per promuovere l’uguaglianza, la diversità e il dialogo interculturale e interreligioso. Inoltre, si è evidenziatol’urgenza di adottare ulteriori misure per combattere l’incitamento all’odio, in particolare quello proveniente da figure pubbliche.
Passi avanti
Dal precedente rapporto del 2016, l’Italia ha fatto passi avanti in diversi settori. Tra questi, la raccolta dati sugli episodi di bullismo nelle scuole, in particolare quelli legati a motivi di etnia e orientamento sessuale. Inoltre, sono stati introdotti corsi online per insegnanti mirati alla lotta contro il bullismo. Sul fronte dell’uguaglianza LGBTI, l’Italia ha riconosciuto le unioni tra persone dello stesso sesso e ha adottato una strategia nazionale LGBT+, offrendo inoltre un migliore accesso all’assistenza sanitaria per i pazienti transgender.
Sensibilizzazione
Significativi sforzi sono stati compiuti anche per sensibilizzare i giovani sui pericoli dell’incitamento all’odio online, grazie a campagne di sensibilizzazione e iniziative condotte nelle scuole da parte delle forze dell’ordine. Un altro passo importante ha riguardato la lotta all’antisemitismo, con misure per eliminare simboli e comportamenti antisemiti durante eventi sportivi. Sul piano dell’assistenza ai migranti, si è registrato un miglioramento nell’accesso ai servizi sanitari, mentre il numero di Rom che vivono in insediamenti informali è diminuito, grazie ai progetti di transizione abitativa promossi dalle autorità locali. Nonostante questi progressi, il rapporto dell’Ecri evidenzia una serie di questioni che destano ancora preoccupazione. Lo status giuridico dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali non soddisfa i requisiti di indipendenza richiesti per un organismo che si occupa di uguaglianza. Inoltre, le persone LGBTI continuano a subire discriminazioni nella vita quotidiana, mentre la procedura per il riconoscimento legale del genere è ancora considerata lunga e troppo medicalizzata.
Xenofobia
Anche il discorso pubblico xenofobo e altamente divisivo rimane un problema grave. Rifugiati, richiedenti asilo, migranti, Rom e persone LGBTI sono frequentemente bersaglio di retorica ostile, spesso alimentata da figure politiche di alto profilo. Nel rapporto, viene anche evidenziata la mancanza di fiducia tra i membri dei gruppi più colpiti dall’odio, che denunciano un’insufficiente capacità delle forze dell’ordine di affrontare adeguatamente i crimini motivati dall’odio. Tra le altre criticità, i bambini migranti risultano più esposti al bullismo nelle scuole e sono più inclini all’abbandono scolastico rispetto ai coetanei italiani. Inoltre, la condizione abitativa dei Rom, in molti casi relegati nelle periferie con accesso limitato ai servizi pubblici, resta un nodo irrisolto.
Le raccomandazioni
L’Ecri raccomanda quindi all’Italia di istituire un organismo per l’uguaglianza che sia completamente indipendente e operativo, consultando le organizzazioni della società civile. Al contempo, l’Unar dovrebbe essere rafforzato, diventando l’organismo di riferimento per la progettazione e l’attuazione delle politiche contro il razzismo e l’intolleranza. Un’altra importante raccomandazione riguarda l’adozione di un nuovo piano d’azione nazionale contro il razzismo e una campagna di sensibilizzazione per promuovere l’uguaglianza e il dialogo interculturale. Le figure pubbliche, compresi i leader politici, dovrebbero prendere una posizione chiara contro il discorso d’odio, inclusi i messaggi LGBTI-fobici e razzisti, promuovendo al contrario la comprensione tra le diverse comunità.