Alleanza strategica tra la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris e Liz Cheney, figlia dell’ex vice Presidente USA durante l’amministrazione di George W. Bush. Entrambe si sono unite in tre stati chiave per lanciare un appello bipartisan ai repubblicani preoccupati per una possibile vittoria del candidato GOP alla presidenza, Donald Trump. Harris e Cheney hanno descritto l’ex inquilino della Casa Bianca come una forza negativa da eliminare dalla politica americana. Gli analisti prevedono che le elezioni che si terranno il prossimo 5 novembre, saranno decise da margini stretti. I democratici stanno puntando a convincere abbastanza persone a superare le divisioni ideologiche per portare Kamala Harris alla vittoria. L’attuazione di questa strategia sfida la tradizionale dottrina politica che suggerisce di concentrarsi prima sulla base ideologica. Questo, spesso, a scapito degli elettori indecisi. Mentre Donald Trump si aliena alcuni repubblicani di passate amministrazioni, come Dick Cheney, raccoglie consensi dagli elettori di colore che, stravolgendo una tradizione che li vede tendenzialmente legati al partito democratico, si stanno avvicinando al tycoon. Un consenso che Harris non riesce a recuperare, nonostante il forte monito di Barack Obama che, in un recente comizio, ha accusato gli elettori di colore di non vedere in loro lo stesso entusiasmo verso la Harris che avevano, invece, mostrato nei suoi confronti nel 2008 e 2012. La candidata dem scommette su una vittoria tra gli elettori dei sobborghi con istruzione universitaria, già inclini verso i democratici. Cheney, ex deputata del Wyoming, ha dichiarato che Harris “guiderà questo paese con integrità”. “Potremmo non essere d’accordo su tutto – ha detto al terzo evento della giornata a Brookfield, Wisconsin, vicino a Milwaukee – Ma è una persona affidabile.”