sabato, 21 Dicembre, 2024
Esteri

Drone contro l’abitazione di Netanyahu in Cesarea. Il premier: “Nulla ci scoraggerà”

Cnn: corpo Sinwar potrebbe essere usato per scambio ostaggi

“Un drone è stato lanciato verso l’abitazione del premier a Cesarea”, ha reso noto ieri il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il premier “e la moglie Sara non erano nell’abitazione”. Precedentemente le forze di difesa israeliane avevano reso noto che un drone proveniente dal Libano aveva colpito oggi la città di Cesarea. Altri due droni erano stati intercettati. Il drone, avevano detto, a “colpito una struttura nella zona di Cesarea” senza causare vittime o feriti. Solo dopo qualche ora l’agenzia di stampa qatariota Al Araby, citata dal quotidiano iraeliano ‘Ha’aretz’ ha confermato che l’obiettivo dell’attacco con droni nel centro di Israele era proprio l’abitazione privata del primo ministro israeliano.

“Nulla ci scoraggerà”

“Nulla ci scoraggerà, continueremo fino alla vittoria”, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu al giornalista Gil Mishali che ha postato su X un breve video con il commento del primo ministro dopo il lancio di un drone dal Libano che mirava alla sua residenza a Cesarea.

Israele sempre più vulnerabile ai droni

L’attacco contro la residenza di Netanyahu, precisa l’emittente Channel 12, è stato eseguito da uno ‘Ziyad 107’, lo stesso usato domenica scorsa per il bombardamento della base di addestramento della Brigata Golani a Regavim, nel centro di Israele, costato la vita ad almeno quattro militari, ritenuto il più grave attacco condotto da Hezbollah nello Stato ebraico da quando è iniziata la guerra. Secondo il New York Times, i tre droni hanno fatto scattare le sirene d’allarme nella base militare di Glilot, poco a nord di Tel Aviv, ma non a Cesarea, luogo particolarmente sensibile. Le Idf, che una volta perso il contatto radar con il terzo drone hanno fatto alzare anche elicotteri da combattimento con capacità di abbattere aerei senza pilota, hanno chiarito che l’incidente è “sotto esame”.

L’episodio di domenica scorsa e quello più recente hanno confermato i problemi di Israele nel contrastare gli attacchi con i droni, specialmente se paragonati alle percentuali di intercettamento di razzi e missili balistici anche a corto e medio raggio dei sistemi di difesa aerea Arrow, David’s Sling e Iron Dome.

Gli attacchi con i droni, insomma, rappresentano il punto debole dei sofisticatissimi sistemi di difesa aerea su cui può contare Israele, il cui primo obiettivo sono razzi e missili. I droni, invece, non solo emettono meno calore, il che li rende più difficili da intercettare, e volano a bassa quota e a velocità molto inferiore, ma in più sono molto meno costosi e più facili da reperire.

Corpo Sinwar possibile merce scambio con ostaggi

Fonti israeliane citate dalla CNN affermano che il corpo del leader di Hamas Yahya Sinwar potrebbe essere utilizzato come “merce di scambio” in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza. Dopo essere stato ucciso mercoledi’ scordo dalle forze israeliane nella Gaza meridionale, i resti della ‘mente’ dell’attacco del 7 ottobre 2023 sono stati trasportati in una località segreta in Israele, dove sono attualmente detenuti,secondo quanto riportato dai media locali.

Khalil Hayya probabile successore di Sinwar

Secondo Bloomberg è probabile che Hamas nomini Khalil Hayya come successore di Sinwar. Influente esponente di Hamas basato in Qatar, proprio ieri Hayya è intervenuto affermando che gli ostaggi non saranno liberati finché Israele non cesserà gli attacchi contro la Striscia e ritirerà le sue truppe dall’enclave.

Guterres: “Auspico tregua”

Intanto anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “pur non commentando sviluppi di questa natura” ha rilasciato attraverso il portavoce Farhan Haq una dichiarazione a seguito della morte di Yahya Sinwar nella quale esprime l’auspicio che “questo porti a un immediato cessate il fuoco, al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e a un accesso umanitario senza restrizioni a Gaza”. Forti critiche erano state mosse ieri da Israele a Guterres per il suo mancato commento all’annuncio dell’uccisione del leader di Hamas.

Manifestazione famiglie ostaggi: “Non ci sono più scuse”

“Basta con le scuse!” scrive il gruppo “Kulanu Hatufim” (“Siamo tutti ostaggi”) in un post su X. “Nell’ultimo anno, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha affossato un accordo decine di volte per estendere il suo governo. Sono morti troppi ostaggi, mentre altri stanno attualmente subendo gravi torture e le loro vite sono in grave pericolo. Ora che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, è stato eliminato non ci sono più scuse: è tempo di un accordo!”. Così i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza e gli attivisti antigovernativi hanno invitato la popolazione a unirsi alla loro manifestazione settimanale per chiedere un accordo di cessate il fuoco per la presa degli ostaggi. La manifestazione ha avuto luogo ieri seraa Begin Street a Tel Aviv, ma vi sono state anche proteste più piccole in tutto il Paese.

Ministro Esteri turco vede vertici Hamas: “Condoglianze per Sinwar”

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha incontrato i vertici politici di Hamas, ai quali ha espresso le sue ”condoglianze per la morte di Hayha Sinwar”. Durante l’incontro, Fidan ha affermato che la Turchia “utilizzerà tutti i mezzi diplomatici per mobilitare la comunità internazionale contro la catastrofe umanitaria a Gaza”.

Scholz a Istanbul, l’incontro con Erdogan

Contemporaneamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato nella serata di venerdi a Istanbul per un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan. Tra i punti chiave dell’agenda dei colloqui il Medio Oriente, le migrazioni e la sicurezza, oltre alla guerra in Ucraina e ai legami economici bilaterali. Il colloquio in programma per oggi segue l’incontro avuto da Scholz con Erdogan lo scorso mese a New York a margine dei lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Khamenei: “Hamas è vivo e tale resterà”

Ieri la guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato in un comunicato stampa che il movimento islamista palestinese Hamas è “vivo e rimarrà tale” nonostante la morte del suo leader. “La sua perdita è certamente dolorosa per il fronte della resistenza” contro Israele “ma non si fermerà affatto con il martirio di Sinwar”, ha assicurato la Guida Suprema.

Pezeshkian martedì in Russia per vertice Brics, vedrà Putin e Xi

Martedì il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, volerà a Kazan, in Russia, dove fino al 24 ottobre si terrà il summit dei Brics. Oltre ad intervenire al vertice, Pezeshkian avrà una serie di incontri con suoi omologhi tra cui il presidente russo, Vladimir Putin, ed il leader cinese, Xi Jinping.

Borrell: “Prima cessate fuoco poi rivedere missione Unifil”

“Forse la missione dell’Unifil dovrebbe essere rivista, ma prima di tutto il cessate il fuoco”. Così l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Josep Borrell a margine del G7 della Difesa in corso a Napoli. “Dopo l’uccisione di Yahya Sinwar – ha detto – una nuova prospettiva si è aperta e la dobbiamo utilizzare in modo da arrivare a un cessate il fuoco per il rilascio degli ultimi ostaggi e cercare una prospettiva politica. Dobbiamo ricostruire la sovranità del Libano, dobbiamo fare in modo che le istituzioni libanesi funzionino. I libanesi devono prendersi loro responsabilità ed eleggere un presidente”.

Media, medici rifiutano evacuazione ospedali nord di Gaza

Residenti e medici hanno affermato che le forze israeliane hanno rafforzato l’assedio di Jabalya, il più grande degli otto campi profughi storici di Gaza, che è stato circondato inviando anche carri armati nelle vicine città di Beit Hanoun e Beit Lahiya e impartendo ordini di evacuazione ai residenti. Lo riporta il Guardian. Le autorità sanitarie hanno affermato di aver rifiutato l’ordine dell’esercito israeliano di evacuare l’ospedale o di lasciare i pazienti, molti dei quali in condizioni critiche, senza cure. “L’occupazione israeliana sta intensificando i suoi attacchi al sistema sanitario nella Striscia di Gaza settentrionale, assediando e prendendo di mira direttamente l’ospedale indonesiano, l’ospedale Kamal Adwan e l’ospedale Al-Awda nelle ultime ore e insistendo nel metterli fuori servizio”, ha affermato il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas.

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