lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

La morte di Sinwar, Netanyahu: “È l’inizio della fine”

Casa Bianca: “Ora priorità è tregua”. Iran: "Morto da eroe". Hamas: "Subito scelta del successore"

Le Forze di difesa israeliane sono convinte che l’assedio al quartiere di Tel al-Sultan a Rafah, dove Yahya Sinwar è stato ucciso, gli abbia impedito di fuggire verso nord. In altri termini l’Idf ritiene che il leader di Hamas abbia trascorso nei tunnel il 90 per cento del periodo della guerra con Israele, dal 7 ottobre dello scorso anno, ed è stato ucciso solo perché è uscito per trasferirsi nel nord della Striscia di Gaza, nell’area di al-Muwasi.Il sito di Haaretz scrive che l’esercito israeliano era a conoscenza della presenza di Sinwar nella zona di Tel al-Sultan grazie a tracce del suo Dna raccolte alcune settimane fa nel complesso sotterraneo in cui alloggiava, a poche centinaia di metri dal tunnel in cui sei ostaggi erano stati assassinati ad agosto.

Stava cercando di raggiungere l’area umanitaria

Secondo fonti del Times of Israel, Sinwar stava probabilmente tentando di raggiungere l’area umanitaria di al Mawasi, vicino al mare, nella Striscia di Gaza sudorientale. L’Idf ritiene che il leader di Hamas fosse stato inizialmente costretto a lasciare Khan Yunis per trasferirsi a Rafah a causa dei bombardamenti a tappeto dell’esercito israeliano, che lo aveva messo alle strette e costretto a spostarsi, rimanendo il più possibile nascosto.

Autopsia conferma: ucciso con colpo pistola alla testa

Il medico legale che ha condotto l’autopsia, Chen Kugel, capo dell’Istituto forense israeliano, ha confermato che Sinwar è stato ucciso ”con un colpo di pistola alla testa” durante lo scontro a fuoco in cui ha riportato anche una ferita al braccio. Inizialmente, ”i militari israeliani gli hanno tagliato un dito” per poterlo portare ai medici competenti e permettere loro di condurre l’esame del Dna. Solo successivamente, una volta confermata l’identità, il corpo di Sinwar è stato trasferito in Israele per l’autopsia. Kugel ha aggiunto che ”Sinwar era abbastanza pallido”, confermando il fatto che avesse trascorso molto tempo sottoterra nei tunnel. Allo stesso tempo, però, Sinwar pesava circa 68 chili e mostrava ”pochi segni di una cattiva alimentazione”.

Netanyahu: “è l’inizio della fine della guerra”

“Yahya Sinwar è morto. È stato ucciso a Rafah dai coraggiosi soldati dell’Israel Defense Forces. Anche se questo non rappresenta la fine della guerra a Gaza, è l’inizio della sua fine”. Questo il commento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su X.

La Casa Bianca: “Dopo Sinwar priorità a tregua e liberazione degli ostaggi”

“Dopo l’uccisione di Yahya Sinwar la priorità di Joe Biden è arrivare al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e all’aumento degli aiuti umanitari a Gaza”: lo ha ribadito il portavoce del consiglio di sicurezza John Kirby in una call.

Gb: “Sinwar un brutale terrorista, ora Israele cessi il fuoco”

Seguendo l’augurio fatto ieri dal ministro Tajani, anche il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, a margine di una visita in Cina, ha scritto sul suo profilo X che con l’uccisione di Sinwar scompare “un terrorista brutale, responsabile dell’orrore del 7 ottobre”, ma “ora è tempo” di mettere fine alle ostilità nella Striscia di Gaza e il Medio Oriente per aprire una pagina nuova. “I miei pensieri – premette Lammy – sono per le vittime (del 7 ottobre) e le famiglie di tutti coloro che hanno subito il peggior attacco contro il popolo ebraico dopo l’Olocausto”. “Ora – aggiunge rivolgendosi in primis al governo d’Israele – è tempo di un cessate il fuoco che porti a un nuovo capitolo in Medio Oriente”.

Hamas: “Scelta del successore non richiederà tempo”

L’alto funzionario di Hamas Mahmoud Mardawi ha affermato che dopo l’omicidio di Yahya Sinwar “la scelta di un successore non richiederà molto tempo, è una procedura naturale. I nostri termini riguardo ai negoziati per il cessate il fuoco non cambieranno dopo la morte di Sinwar”. Lo riferisce Ynet.

Il presidente dell’Iran: “Sinwar è morto come un eroe, non fermerà la resistenza”

Il leader di Hamas Yahya Sinwar, ucciso ieri dalle Idf a Rafah nel sud della Striscia di Gaza, è morto ”come un eroe”. Lo ha scritto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in un messaggio pubblicato sul suo sito ufficiale, in cui esprime cordoglio per la morte del leader di Hamas: “il martirio di comandanti, dei leader e degli eroi non intaccherà la lotta del popolo islamico contro l’oppressione e l’occupazione”.

“Il nemico dovrebbe sapere che con il martirio di generali, eroi e comandanti non fermerà la resistenza della Ummah (comunità) islamica contro le forze di occupazione”. Il “martirio” di Sinwar “sebbene sia stato doloroso e commovente per tutti coloro che cercano libertà del mondo, in particolare per l’eroico popolo della Palestina, è allo stesso tempo un chiaro segno degli inarrestabili crimini del regime sionista occupante”, “Il martire Sanwar è stato prigioniero del crudele regime sionista per molti anni durante la sua preziosa vita e in seguito ha combattuto eroicamente fino all’ultimo istante della sua gloriosa vita e non si è mai arreso”, si legge nel messaggio.

Hezbollah: “Continueremo a sostenere i palestinesi”

Hezbollah ha celebrato il leader di Hamas, Yahya Sinwar, e ha promesso di continuare a sostenere i palestinesi. In un comunicato stampa, il gruppo sciita, il cui leader Hassan Nasrallah è stato assassinato a fine settembre da Israele, ha reso omaggio a Yahya Sinwar “che ha combattuto il progetto americano e l’occupante sionista e ha versato il suo sangue al punto da diventare un martire”. Hezbollah ha inteso “riaffermare il sostegno al popolo palestinese” che “resiste alla criminale aggressione sionista”.

Sciami di droni sul nord di Israele

Hezbollah ha affermato di aver lanciato droni contro le truppe di stanza nella città di Safed, nel nord di Israele, oggi in risposta agli attacchi israeliani contro le sue roccaforti nel sud del Libano. Il gruppo sostenuto dall’Iran ha affermato di aver lanciato un attacco “con uno squadrone di droni d’attacco contro raduni di soldati nemici nella città occupata di Safed”, in risposta agli attacchi ai villaggi nel sud del Libano, dove Hezbollah detiene il potere.

Israele richiama un’altra brigata di riservisti per il fronte nord

L’esercito israeliano richiama “un’ulteriore brigata di riservisti per missioni operative” nel nord di Israele, a ridosso del confine con il Libano, dove è stata avviata un’operazione contro Hezbollah. Le forze israeliane (Idf) ripetono che questo “consentirà il proseguimento degli sforzi di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah e di raggiungere gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno in sicurezza nelle proprie case degli abitanti del nord di Israele”.

 5 soldati Idf feriti gravi

Quattro soldati delle Forze di difesa israeliane sono rimasti gravemente feriti in combattimenti in Libano, al confine con Israele, e un quinto è stato ferito gravemente ferito nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Idf. Tutti i soldati sono stati trasferiti in Israele per essere curati, aggiunge l’esercito.

Caritas, da domani seconda fase vaccinazioni a Gaza

Comincia la seconda fase della campagna vaccinale antipolio a Gaza dal 19 al 24 ottobre. “Solo pochi giorni fa”, riferisce in una nota Caritas Italiana a Gerusalemme, “le squadre dell’Oms hanno vaccinato con successo 2.327 bambini presso il nostro punto medico. Oltre al vaccino antipolio, queste squadre hanno fornito anche integratori di vitamina A ed E, assicurando un approccio completo alla salute dei bambini in questo periodo critico”.

Di recente, le cliniche della Caritas a Deir Al Balah sono state di vitale importanza per l’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’opera di somministrazione delle vaccinazioni antipolio complementari ai bambini di età inferiore ai 10 anni. Ora dunque la nuova fase della campagna che si svolgerà dal 19 al 24 ottobre ad Al Birkeh Street. Caritas Gerusalemme consolida la sua collaborazione con l’Oms e con le autorità sanitarie locali, lavorando per proteggere la salute e il benessere della comunità. “Insieme, ci impegniamo per un futuro più sano per tutti i bambini di Gaza”. In questi mesi “non sono mai mancati la vicinanza e il sostegno da parte di Caritas Italiana e di tutto la Chiesa italiana. Una vicinanza che si manifesta, oltre che nel seguire con attenzione l’evolversi degli eventi, negli aiuti di emergenza e nel progettare e realizzare insieme la riabilitazione e la ricostruzione”, si legge nella nota della branca italiana di Caritas. Ora, “Caritas Gerusalemme torna a essere in prima linea nel suo impegno per la salute dei bambini della Striscia, minacciati dalle precarie condizioni sanitarie causate dal conflitto in corso”.

Putin invita Abbas a vertice Brics di Kazan

Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, a partecipare al vertice dei Brics che si terrà a Kazan la prossima settimana. Al vertice dei Brics a Kazan, ieri Putin ha ribadito il sostegno della Russia alla soluzione a due Stati nel conflitto tra Israele e i palestinesi e ha detto che la questione sarà discussa durante il vertice di Kazan. Il presidente russo ha anche annunciato di aver convocato per dicembre a Mosca una riunione della commissione economica intergovernativa russo-palestinese.

La Russia ha sempre sostenuto la soluzione a due Stati

Mosca è in contatto sia con Israele che con la Palestina, la via principale per risolvere il problema palestinese è la creazione di un vero e proprio Stato palestinese: la Russia, ha ricordato Putin,ha sempre sostenuto le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla creazione di due stati, Israele e Palestina. secondo quanto riportano le agenzie russe.

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