martedì, 15 Ottobre, 2024
Attualità

Mattarella: “La storia dell’Italia è fatta di emigrazione e immigrazione”

Triplo appuntamento milanese per il Presidente che onora i piccoli martiri di Gorla: “Una strage indimenticabile"

In mattinata l’inaugurazione del 75esimo Congresso astronautico internazionale. Poco prima di pranzo l’incontro con alcuni dei sopravvissuti della strage di Gorla e nel pomeriggio un intervento presso il Centro Orientamento Immigrati – Fondazione Franco Verga, all’interno dell’Ambrosianeum. Insomma, una giornata ricca di impegni milanese quella di ieri per Sergio Mattarella.

Andando a ritroso, c’era grande attenzione per la visita all’Ambrosianeum: l’occasione giusta per sottolineare come il fenomeno migratorio abbia profondamente segnato la storia del nostro Paese. E difatti il Presidente della Repubblica ha sùbito colto l’occasione per ricordare le tappe principali dell’emigrazione tricolore, dagli oltre trenta milioni di cittadini partiti per l’estero dall’Unità d’Italia fino al secolo scorso, ai sei milioni che attualmente risiedono stabilmente all’estero. Nel suo discorso il Capo dello Stato ha richiamato anche la grande ondata di migrazione interna che ha caratterizzato l’Italia negli anni ‘60, quando oltre un milione e trecentomila persone si trasferirono dal Sud al Nord. Solo a Milano, tra il 1951 e il 1961, arrivarono circa trecentomila nuovi abitanti dal Mezzogiorno, un flusso migratorio che trasformò profondamente la città.

Mattarella ha sottolineato come quella fase storica non sia stata priva di tensioni. La migrazione interna creò una contrapposizione tra i nuovi arrivati e gli antichi residenti meneghini, un fenomeno che oggi appare “incomprensibile e ormai consegnato alla cronaca di quegli anni”, ma che all’epoca ebbe un forte impatto sulla società. Ma il Presidente ha anche evidenziato il ruolo positivo di questo movimento di persone, parlando di un “dialogo fecondo” nelle periferie urbane tra i vecchi e nuovi milanesi, in particolare tra gli immigrati e gli ambiti sociali popolari che erano stati espulsi dai centri storici: “Gli immigrati, nel capoluogo lombardo, hanno contribuito a farne la storia”.

Altri immigrati

Il Capo dello Stato ha poi riflettuto sull’immigrazione contemporanea, evidenziando come oggi i flussi migratori verso l’Italia provengano da Paesi ben più lontani rispetto a quelli degli anni ‘60. “Oggi gli immigrati sono altri. Non vengono più dal Mezzogiorno d’Italia, ma da più lontano, da Paesi europei come l’Ucraina, aggredita da una guerra insensata, dai Balcani”. Nel suo discorso Mattarella ha voluto sottolineare l’importanza del contributo che gli immigrati apportano oggi alla società italiana. Ha evidenziato come siano essi gli “attori di un lavoro prezioso”che concretizza gli obiettivi di solidarietà posti alla base della Repubblica. “e di questo vi ringrazio”. La presenza di immigrati in Italia, ha osservato il Presidente, è parte di un processo di integrazione che deve essere gestito con umanità e responsabilità. Ha ribadito come la solidarietà, inscritta nella Carta costituzionale, sia uno dei pilastri su cui si fonda la convivenza civile e come l’Italia debba continuare a lavorare per costruire una società aperta e inclusiva.

Mutuo aiuto

Milano ha sempre avuto un’anima fortemente orientata al sociale e al mutuo aiuto, radicata nelle numerose iniziative di beneficenza e nelle associazioni storiche. Mattarella ha ricordato alcune di queste realtà, tra cui la Società Umanitaria, la Tazzinetta Benefica, il Pane Quotidiano e l’Opera Cardinal Ferrari, organizzazioni nate alla fine dell’Ottocento che hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella vita della città. Queste organizzazioni incarnano un valore di generosità e altruismo, quello stesso spirito che ha fatto dire ai milanesi “Milan la ga el cor an man” – “Milano ha il cuore in mano”. Anche le iniziative più moderne, come i City Angels, riflettono questa filantropia, confermando che la tradizione milanese dell’aiuto reciproco è ben radicata e continua a prosperare, adattandosi ai tempi moderni e ai bisogni della comunità attuale, il pensiero del Capo dello Stato.

Visita a Gorla

Come anticipato, intorno a mezzogiorno Mattarella ha visitato il quartiere milanese di Gorla per ricordare il tragico bombardamento che la mattina del 20 ottobre 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, colpì la zona. Sono trascorsi ottant’anni da quel giorno in cui 184 bambini persero la vita, vittime innocenti di una guerra che ha segnato profondamente la città e l’intero Paese. Il Presidente ha incontrato alcuni dei sopravvissuti della strage, rendendo omaggio a una memoria ancora viva e dolorosa: “Una strage indimenticabile per chiunque, non soltanto per voi”, ha detto rivolgendosi ai familiari delle vittime: “Sono qui oggi per questo: sono passati 80 anni, ma il dolore non si dimentica per una tragedia così grande”. Era la mattina del 20 ottobre 1944 quando un raid aereo colpì il quartiere di Gorla, un attacco che avrebbe dovuto mirare a obiettivi industriali, ma che, a causa di un tragico errore, si abbatté sulla Scuola Francesco Crispi. In un istante, le aule si trasformarono in un inferno di macerie, e 184 bambini, insieme a 14 adulti tra insegnanti e personale scolastico, persero la vita.

Ogni anno, il 20 ottobre, Milano ricorda quei bambini, con cerimonie commemorative e incontri che hanno l’obiettivo di non far dimenticare l’orrore e il dolore di quella giornata. Quest’anno, l’ottantesimo anniversario, è stato segnato dalla presenza del Capo dello Stato, un gesto simbolico che ha rafforzato il valore della memoria e dell’impegno a mantenere vivo il ricordo.

Di prima mattina, invece, Mattarella ha partecipato all’inaugurazione del 75esimo Congresso astronautico internazionale, in programma a Milano fino al 18 ottobre.

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