giovedì, 21 Novembre, 2024
Esteri

Ucraina. Forze russe sono entrate nella città di Toretsk. Zelensky ai grandi Paesi: “Siate davvero grandi, servono armi”

Mosca chiede l’arresto per due giornalisti RAI. il Cremlino: "Se missili in territorio russo, cambia il conflitto"

Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite in un attacco russo sulla regione ucraina di Kherson. Lo ha riferito il governatore regionale Oleksandr Prokudin su Telegram. “Le truppe russe hanno attaccato Antonivka. Finora si sa che sei residenti locali sono stati colpiti. Purtroppo una persona è morta”, ha scritto il governatore, aggiungendo che “sono stati portati in ospedale uomini di 53, 48 e 27 anni, nonché una donna di 42 anni” per “ferite da esplosione, contusioni e ferite da schegge. Infine, “hanno prestato assistenza sul posto ad un residente locale di 46 anni”.

Attacco russo a Kharkiv ferisce 21 persone

Un attacco russo contro l’area industriale Kharkiv, nell’Ucraina orientale, ha ferito 21 persone. Lo ha riferito il governatore Oleh Syniehubov, che inizialmente aveva dichiarato che nel raid la Russia ha utilizzato bombe aeree Kab, ma in seguito ha chiarito che il tipo di armi utilizzate è ancora in fase di definizione.

2 missili e 19 droni russi contro Odessa, colpita nave civile: un morto

Le forze russe hanno attaccato la notte scorsa la regione di Odessa, nell’Ucraina meridionale, con due missili balistici Iskander-M provenienti dalla Crimea occupata e 19 droni kamikaze provenienti da Primorsko-Akhtarsk, in Russia. Secondo quanto reso noto dall’Aeronautica militare di Kiev, le difese aeree ucraine hanno abbattuto 18 droni nelle regioni di Odessa, Mykolaiv, Dnipro, Vinnytsia e Ternopil, mentre un altro velivolo senza pilota è tornato in Russia, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram.

Tuttavia una nave civile è stata colpita da un missile balistico russo nel porto di Odessa, provocando la morte di una persona.

I russi avanzano e il fronte si sposta a Pokrovsk

Dopo la conquista di Vuhledar, i soldati di Mosca puntano su Pokrovsk, snodo logistico importante della regione, come evidenziato dal report di ISW. Nel Donbass il presidente Putin ha come priorità la conquista dell’intero territorio degli Oblast di Lugansk e Donetsk. Nella prima l’obiettivo è stato quasi raggiunto. Intanto, secondo il Financial Times, Kiev e i suoi alleati stanno valutando un possibile compromesso che prevede l’ingresso ucraino nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori occupati dalla Russia.

Le forze russe sono entrate nella periferia est di Toretsk

Le truppe russe sono inoltre entrate nella periferia orientale di Toretsk, nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, dove i combattimenti continuano: lo ha detto la portavoce del Gruppo operativo e tattico di Lugansk, Anastasia Bobovnikova, al notiziario nazionale congiunto 24/7. Lo riporta Ukrainska Pravda. “La situazione sul fronte di Toretsk rimane la più calda, con combattimenti che si svolgono proprio a Toretsk – ha detto Bobovnikova -. La situazione è instabile; si combatte letteralmente per ogni ingresso… I russi sono entrati nella periferia orientale della città e hanno fatto qualche progresso lungo Central Street verso la miniera centrale. Ma la situazione cambia continuamente”.

A settembre 250 attacchi russi con armi chimiche

Oltre alle armi convenzionali, ha reso noto ieri il Comando delle Forze di Supporto ucraine, nel solo mese di Settembre sono stati registrati 250 casi in cui le truppe russe hanno utilizzato munizioni dotate di agenti chimici contro le forze di difesa di Kiev. “il nemico impiega munizioni dotate di sostanze chimiche pericolose antisommossa, come K-51 e RG-VO, vietate per l’uso come mezzi di guerra”, si legge nel rapporto pubblicato ieri. “C’è anche una quota significativa di munizioni contenenti composti chimici pericolosi di tipo sconosciuto”, aggiunge la nota, precisando che a settembre le unità di monitoraggio di radiazioni, sostanze chimiche e biologiche delle Forze di supporto hanno registrato 250 casi di questo tipo.

Mosca: “Se missili in territorio russo, cambia il conflitto”

In un’intervista all’agenzia russa RIA Novosti il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko. ha dichiarato che permettere a Kiev di lanciare missili a lungo raggio in profondità nel territorio russo cambierà la natura del conflitto. “La posizione della Russia su questo argomento è stata ampiamente delineata dal presidente russo Vladimir Putin. Dopotutto, èovvio che gli stessi ucraini non possono usare tali armi. Ciò cambierà la natura stessa del conflitto”, ha detto Grushko, a cui era stato chiesto come Mosca percepisce le discussioni dei Paesi della Nato sull’abolizione delle restrizioni sull’uso di missili a lungo raggio da parte di Kiev.

Ue adotta sanzioni contro guerra ibrida

In risposta alle azioni destabilizzanti della Russia all’estero, il Consiglio Ue ha istituito ieri un nuovo quadro di misure restrittive che consentirà all’Ue di prendere di mira individui ed entità coinvolti in azioni e politiche del governo della Federazione Russa mirate a compromettere i valori fondamentali dell’Ue e dei suoi Stati membri, la loro sicurezza, indipendenza e integrità, nonché quelli di organizzazioni internazionali e Paesi terzi.

Nell’ambito di questo nuovo quadro normativo, i soggetti designati saranno soggetti al congelamento dei beni e ai cittadini e alle imprese dell’Ue sarà vietato mettere a loro disposizione fondi. Inoltre, anche le persone fisiche saranno soggette a un divieto di viaggio, che impedirà loro di entrare o transitare nei territori dell’Ue. La decisione, basata su una proposta dell’Alto rappresentante Josep Borrell, fa parte della risposta dell’Ue alla “continua campagna di attività ibride” da parte della Russia, che recentemente è aumentata, attraverso nuove operazioni sul suolo europeo.

L’Ue, assicura il Consiglio, sarà così in grado di affrontare una serie di minacce ibride, come l’indebolimento dei processi elettorali e il funzionamento delle istituzioni democratiche; le minacce e i sabotaggi contro attività economiche, servizi di interesse pubblico o infrastrutture critiche; il ricorso alla disinformazione coordinata, alla manipolazione e all’interferenza di informazioni straniere; le attività informatiche dannose, la strumentalizzazione dei migranti e altre attività destabilizzanti.

La Francia consegnerà all’Ucraina caccia Miragea inizio 2025

Lo ha annunciato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu, spiegando che i caccia saranno dotati di tutte le più moderne attrezzature. Lecornu ha aggiunto che ”continua l’addestramento dei piloti e dei meccanici ucraini” in Francia per guidare gli aerei da combattimento e provvedere alla loro manutenzione.

Zelensky ai grandi Paesi: “Siate davvero grandi, servono armi”

“L’ovvia necessità per l’Ucraina è quella di rafforzare la nostra difesa aerea in modo da rendere impossibile il terrore russo. Ovunque sia necessario. È importante che i grandi Paesi che hanno le armi necessarie siano davvero grandi nel proteggere le vite umane – non tenendo queste armi da qualche parte in magazzini o depositi, ma che i Petriot e tutto il resto funzionino davvero per salvare vite umane”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Mosca ordina l’arresto degli inviati Rai Stefania Battistini e Simone Traini

Un tribunale russo ha ordinato l’arresto e l’estradizione di due giornalisti italiani della Rai, Simone Traini e Stefania Battistini, attualmente fuori dalla Russia. I due sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine dall’Ucraina mentre facevano reportage nella regione di Kursk, una parte della quale è occupata dalle forze ucraine.

“Dopo aver attraversato illegalmente il confine con la Russia, Simone Traini e Stefania Battistini hanno viaggiato a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla cittèàdi Soudja”, ha dichiarato il tribunale in un comunicato su Telegram. I due giornalisti sono stati inseriti “nella lista dei ricercati della Russia” e saranno tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo in caso di estradizione, ha aggiunto il tribunale. Nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato le indagini contro una dozzina di giornalisti stranieri accusati di essere entrati in Russia durante l’avanzata dell’esercito ucraino nella regione di Kursk in agosto. I due giornalisti rischiano fino a cinque anni di carcere secondo il codice penale russo.

Usigrai: “Inaccettabile la richiesta russa di estradizione e arresto per Battistini e Traini”

In una nota rilasciata dall’Esecutivo Usigrai riguardo l’arresto dei due giornalisti Rai, si legge: “La richiesta russa di estradizione e l’ordine di arresto per Stefania Battistini e Simone Traini sono una provocazione inaccettabile. L’Usigrai chiede una presa di posizione unanime del Governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione”. Così.

Tajani: “Mandato d’arresto per gli inviati Rai una nuova persecuzione”

“Il mandato d’arresto russo contro due giornalisti del TG1Rai e’ una ulteriore forma di persecuzione nei confronti della liberta’ di stampa”: lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. “Il governo italiano – conclude Tajani – sarà sempre schierato a difesa del diritto di una informazione indipendente”.

Kamala Harris: “Non incontrerò Putin in bilaterale senza Kiev”

In un’intervista al programma ’60 Minutes’ della Cbs, in risposta alla domanda se, qualora fosse eletta presidente, avrebbe un faccia a faccia con il presidente russo per negoziare la fine della guerra, la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris ha risposto che non ha intenzione di incontrare Vladimir Putin per colloqui di pace senza l’Ucraina. “Senza l’Ucraina, no. L’Ucraina deve dire la sua nel futuro dell’Ucraina”. E poi ancora ha ribadito che se Donald Trump fosse stato presidente “avremmo Putin seduto a Kiev adesso”. “Dice che potrebbe far finire la guerra in un giorno. Sapete come? Con la resa” dell’Ucraina, ha detto Harris in un riferimento al rivale repubblicano e alla sua idea sul conflitto.

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