martedì, 8 Ottobre, 2024
Attualità

Prosegue il piano di messa in sicurezza idraulica del territorio ferrarese: 13 milioni per nuovi interventi

Non si fermano i lavori per mettere in sicurezza il territorio della Pianura di Ferrara, duramente colpito dai fenomeni meteorologici estremi degli ultimi mesi. Grazie a un nuovo finanziamento di 13 milioni di euro, ottenuto dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara nell’ambito del ‘Piano speciale’ del Commissario straordinario di governo alla ricostruzione, sarà possibile realizzare interventi strategici per migliorare la tenuta idrogeologica del territorio. Il fondo, gestito dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, è destinato ai territori colpiti dall’alluvione del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Il finanziamento consentirà di adeguare e potenziare gli impianti idrovori esistenti e di costruirne di nuovi per attenuare le piene e migliorare la gestione delle acque in caso di piogge intense. Inoltre, saranno effettuati interventi di espurgo per migliorare la capacità di invaso dei canali di bonifica, fondamentali per affrontare i fenomeni piovosi sempre più frequenti e intensi. Stefano Calderoni, Presidente del Consorzio, ha sottolineato l’importanza di queste opere: “I fenomeni climatici estremi sono ormai una costante della nostra quotidianità. Come Consorzio di bonifica abbiamo il dovere di dare risposte concrete per garantire la sicurezza idraulica del territorio, soprattutto dopo l’alluvione del 2023”.

Calderoni ha evidenziato come il Consorzio stia adottando un approccio mirato, basato su una cartografia delle zone più fragili. Questo metodo permette di identificare le aree critiche e richiedere i fondi necessari per interventi urgenti senza gravare sui bilanci consortili. Nel 2023 sono stati già ottenuti 14,4 milioni di euro per 29 progetti, di cui sette sono già conclusi, 18 in fase di esecuzione e quattro in via di aggiudicazione.

Focus sugli espurghi

Una parte significativa dei 13 milioni recenti sarà destinata alla pulizia e all’espurgo dei canali, interventi particolarmente attesi dagli amministratori locali, come quelli previsti sul Diversivo Fossa di Portomaggiore. Ma Calderoni ha sottolineato come i costi di smaltimento dei materiali rappresentino un ostacolo: “Il costo dello smaltimento dei materiali, spesso idrocarburi, è molto elevato e limita la nostra capacità di intervento. Potremmo pulire molti più chilometri di canali se non ci fossero questi oneri, a beneficio della sicurezza del territorio”. Il Direttore generale del Consorzio, Mauro Monti, ha evidenziato la complessità della gestione di interventi così frazionati e numerosi. Tra il 2023 e il 2024, sono stati assegnati interventi per un totale di 27 milioni di euro, che richiedono uno sforzo straordinario in termini di progettazione e realizzazione. “Il rischio idraulico zero non esiste, ma con questi interventi puntiamo a migliorare le condizioni del reticolo di bonifica e a ridurre il rischio. Tuttavia, le tempistiche stringenti imposte dal PNRR, con scadenze entro il 2026, mettono sotto pressione sia il nostro ente che le imprese incaricate di eseguire i lavori”. Monti ha inoltre sottolineato l’impegno del Consorzio anche durante le emergenze: “Dal 19 al 24 settembre, durante l’ultima emergenza in Romagna, i nostri operai hanno lavorato 440 ore, dimostrando una capacità d’intervento immediato in caso di rischio idrogeologico”.

Il futuro del territorio

Alessandro Buzzoni, Dirigente dell’Area territorio del Consorzio, ha spiegato come l’alluvione del maggio 2023 abbia rappresentato un punto di svolta per l’elaborazione di un nuovo Piano Speciale di gestione del rischio idraulico. “Il ferrarese è uno dei territori più fragili dal punto di vista idraulico, e il Consorzio è impegnato sia in fase di prevenzione che di intervento. Gli interventi di espurgo saranno fondamentali per gestire i fenomeni piovosi più intensi, come quelli che abbiamo visto nelle scorse settimane”. Con l’obiettivo di rispettare le scadenze del 2026, il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara continua a lavorare intensamente per garantire la sicurezza del territorio. Tuttavia, le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla crescente frequenza di eventi estremi richiedono una pianificazione e un intervento costante, per ridurre il rischio idraulico e proteggere le comunità locali dalle future emergenze.

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