domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Immigrazione: nel 2023 calano i nuovi permessi di soggiorno, ma crescono i ricongiungimenti familiari

I dati dell’Istat sui ‘Cittadini non comunitari in Italia’

Nel 2023, in Italia si contavano più di 3,6 milioni di cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno. Questo termine si riferisce agli stranieri che vivono in Italia con un’autorizzazione ufficiale a restare nel Paese per motivi diversi, come lavoro, studio o protezione internazionale. La comunità ucraina è salita al primo posto per numero di presenze, con 386.000 persone, superando gli albanesi e i marocchini, storicamente tra le collettività più numerose. Sono solo alcuni dei numeri comunicati ieri dall’Istat in merito alla ricerca ‘Cittadini non comunitari in Italia’.

I numeri

Entrando nello specifico dei dati dell’Istituto di statistica, durante il 2023 sono stati rilasciati 330.730 nuovi permessi di soggiorno, ma si è registrato un calo del 26,4% rispetto all’anno precedente. La ragione principale di questa riduzione è il crollo dei permessi legati alla protezione internazionale, soprattutto quelli concessi agli ucraini a causa della guerra: i permessi temporanei sono passati da 149.000 nel 2022 a soli 21.000 nel 2023. Tuttavia, se si escludono questi permessi temporanei, i permessi rilasciati per protezione internazionale sono aumentati del 57,5%. Ci sono state crescite importanti nei flussi migratori da Paesi come il Bangladesh, l’Egitto, il Pakistan e il Perù. Molti arrivi in più si sono registrati anche da Paesi africani come Burkina Faso, Guinea, Camerun e Costa d’Avorio, con ingressi più che triplicati rispetto al 2022. Solo la Nigeria ha visto una leggera diminuzione degli arrivi (-3%).

Un altro cambiamento significativo riguarda la percentuale di uomini tra i nuovi arrivi: nel 2023 il 73% dei nuovi permessi di soggiorno per protezione internazionale è stato rilasciato a uomini, mentre nel 2022 la percentuale era solo del 41,2%. Questo aumento della presenza maschile è legato soprattutto alla diminuzione dei flussi dall’Ucraina, dove la maggior parte degli arrivi era composta da donne. Tra i Paesi di provenienza, gli ucraini continuano ad avere una prevalenza femminile (66,5%), mentre per altre nazionalità, come la Costa d’Avorio e la Nigeria, la presenza maschile è molto più marcata.

Meno minori

Un dato che colpisce è il calo della percentuale di minori tra i nuovi arrivi: nel 2023 rappresentavano solo il 5% del totale degli ingressi, contro il 10,2% registrato nel 2020. Tuttavia, tra le diverse nazionalità ci sono differenze: i minori sono più numerosi tra i nigeriani (22%), i tunisini (14,3%) e i peruviani (13,3%). La Lombardia è la regione italiana che ha accolto il maggior numero di nuovi permessi per protezione internazionale (oltre il 20%), seguita dall’Emilia-Romagna (10,2%). Altre regioni come Campania, Piemonte e Veneto si attestano intorno al 7%, mentre Toscana e Sicilia al 6%.

Nel 2023, i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro hanno subito una forte diminuzione, scendendo del 42,2% rispetto all’anno precedente, con quasi 39.000 nuovi documenti. Questa riduzione è dovuta anche al fatto che si è esaurito l’effetto del decreto di regolarizzazione del 2020, che aveva permesso a molti lavoratori stranieri di ottenere un permesso di soggiorno. I permessi di lavoro rappresentano oggi l’11,8% del totale dei nuovi permessi rilasciati. Le principali nazionalità coinvolte nei permessi di lavoro sono India, Marocco, Albania e Bangladesh.

Motivi familiari

Invece, i permessi per motivi familiari, cioè quelli rilasciati per il ricongiungimento con parenti già presenti in Italia, sono aumentati leggermente (+2,1%), raggiungendo il numero record di 128.000 nuovi rilasci. I Paesi con il maggior numero di permessi per famiglia sono Albania, Marocco e India. Tuttavia, per alcuni Paesi, come il Bangladesh e l’Ucraina, i ricongiungimenti familiari sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Anche i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio sono aumentati del 9,4%, superando quota 27.000. I Paesi da cui provengono più studenti non comunitari sono Iran, Cina, Turchia, India, Federazione Russa e Stati Uniti. In generale, gli studenti stranieri in Italia sono per lo più donne (54,3%). Le regioni che hanno accolto il maggior numero di studenti sono state Lombardia, Lazio e Veneto.

Nel 2023, il numero complessivo di cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno è diminuito leggermente, scendendo a circa 3,6 milioni (-3% rispetto all’inizio dell’anno). Le collettività che hanno registrato le maggiori diminuzioni sono quelle di albanesi (-7,8%), indiani (-6,9%), marocchini (-6,8%) e cinesi (-6,1%). In controtendenza, le comunità di Bangladesh ed Egitto sono cresciute leggermente (+3%).

Nel 2023, infine, sono state concesse oltre 196.000 nuove cittadinanze italiane a cittadini non comunitari, un dato stabile rispetto al 2022 ma in forte crescita rispetto al 2021. La maggior parte delle acquisizioni di cittadinanza è avvenuta per residenza o per trasmissione ai figli minori. Le regioni dove si sono registrate più acquisizioni di cittadinanza sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

FederlegnoArredo: le rotte del mar Rosso valgono circa 5 miliardi per il settore

Ettore Di Bartolomeo

Sant’Egidio: L’Ue cambi le politiche dell’immigrazione

Valerio Servillo

Confindustria: Difficoltà ad assumere per il 70% delle imprese

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.