Il Papa ha annunciato ieri due iniziative straordinarie per la pace mondiale durante l’omelia della Messa in piazza San Pietro, a Roma. Parlando a braccio ai fedeli e ai partecipanti della sessione conclusiva del Sinodo dei Vescovi, il Pontefice ha esortato la comunità cristiana a “volgere lo sguardo al mondo”, richiamando l’attenzione sulla necessità di agire mentre “i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e nazioni”.
Supplica alla Vergine Maria.
Nel suo appello, Francesco ha rivelato che domenica prossima si recherà nella Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare il Rosario e rivolgere una supplica speciale alla Vergine Maria. Ha invitato tutti i fedeli a unirsi a lui in questa preghiera collettiva per la pace. Ma l’invito del Papa non si ferma qui: il giorno successivo, il 7 ottobre, primo anniversario del massacro perpetrato da Hamas, ha proposto di vivere una Giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo.
Nuova sessione
Intanto è iniziata ieri la XVI Assemblea generale del sinodo dei vescovi, inaugurata dalla Santa Messa presieduta in Vaticano dal Santo Padre. Si è riaperta dunque una nuova sessione della riunione sinodale, inaugurata nel 2021 e riattivata dopo l’ultima chiusura risalente al 2023. Questa nuova tranche di lavori durerà fino al 27 ottobre, seguendo le linee guida tracciate fin dal titolo che il Papa ha assegnato a questo Sinodo, cioè ‘Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione’. Di fronte a una piazza gremita di persone (circa 25mila fedeli), il Papa ha inaugurato una nuova sessione fondamentale del Sinodo, secondo un itinerario che si svolge in diverse fasi. Una prima tappa è stata svolta tra l’ottobre 2021 e l’aprile 2022 e ha riguardato le chiese diocesane. Quella successiva si è conclusa nel marzo 2023 ed ha avuto un respiro continentale.
Santi Angeli Custodi
Nel giorno della memoria liturgica dei Santi Angeli Custodi, Francesco ha voluto ricordare che questo momento rappresenta “un cammino” dove il Signore mette” nelle mani di chi vi partecipa “la storia, i sogni e le speranze” di milioni “di sorelle e fratelli sparsi in ogni parte del mondo”, per cercare “di comprendere quale via percorrere per giungere là dove Lui ci vuole portare”. Ed è proprio con tale appello che ha chiesto a chiunque prenderà parte a questa nuova fase di avere “uno sguardo rivolto al mondo”, a “questa drammatica ora della nostra storia”, mentre guerra e violenza “continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni”, perché in tale contesto la comunità cristiana, che “è sempre a servizio dell’umanità”, è chiamata ad annunciare il Vangelo.
Voce, rifugio e bambini
Nella sua omelia, il Vescovo di Roma ha scelto di porre l’accento su tre parole specifiche: voce, rifugio e bambini. La prima di queste tre parole fa riferimento alla Parola di Dio, al Suo afflato universale: “Con l’aiuto dello Spirito Santo”, c’è da “ascoltare e comprendere” idee, attese e proposte “per discernere insieme la voce di Dio che parla alla Chiesa”. E concludendo ha tenuto a ricordare che il Sinodo “non è un’assemblea parlamentare, ma un luogo di ascolto nella comunione”. Il rifugio si rifà invece alla necessità che il Sinodo sia per tutti un luogo dove sentirsi accolti.
Abbracciare e prendersi cura
La Chiesa ha bisogno di “luoghi pacifici e aperti”, da creare prima di tutto nei cuori, in cui ciascuno si senta accolto: “Abbracciare, proteggere e prendersi cura”, questo l’obiettivo. E infine si è parlato di bambini, ossia della curiosa purezza che deve stare alla base dell’atteggiamento da assumere in questa circostanza delicata. “Il Sinodo ci chiede di essere grandi nella mente e nel cuore, nelle vedute, perché sono grandi gli scenari” e “i bambini ci ricordano che l’unica via è abbassarsi”. Queste le parole di Sua Santità, questi i principi e gli ideali che guideranno il prossimo mese.