Un partito di estrema destra, fondato da ex nazisti, ha ottenuto un previsto successo nelle elezioni austriache. Un evento che potrebbe ridisegnare il panorama politico europeo e modificare l’equilibrio di potere tra Russia e Occidente. Le proiezioni indicano che il Partito della Libertà (FPÖ), filo-russo e anti-immigrazione, ha ottenuto il 29,1% dei voti, superando il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) al 26,2%. Il Partito Socialdemocratico d’Austria è arrivato terzo con il 20,4%. La vittoria dell’FPÖ segnala l’ascesa di movimenti anti-immigrazione e anti-Islam in Europa. È un ritorno sorprendente per il partito, uscito dal governo nel 2019 dopo uno scandalo di corruzione. Tuttavia, non ha raggiunto la maggioranza assoluta e avrà bisogno di alleati per formare un governo stabile. Compito difficile poiché gli altri principali partiti escludono collaborazioni con l’FPÖ. Come in altre elezioni europee recenti, l’Austria potrebbe attraversare un periodo di incertezza politica. Anche senza formare un governo, il risultato è una vittoria simbolica per l’estrema destra. L’FPÖ, guidato da Herbert Kickl, è stato fondato negli anni ’50 da ex membri delle SS di Hitler. Kickl propone una revisione radicale del sistema migratorio austriaco e ha legami con il presidente russo Putin. L’FPÖ ha chiesto la fine del sostegno europeo all’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia. Il partito è stato vicino al potere negli ultimi anni, governando in coalizione con l’ÖVP dal 2017 al 2019. Quest’ultimo è l’unico partito che in passato ha collaborato con l’estrema destra, ma il suo leader Karl Nehammer ha escluso una coalizione con Kickl. Con l’FPÖ al vertice, l’Austria si unisce a una lista di paesi europei dove l’estrema destra ha ottenuto consensi.