Secondo un’ordinanza della Corte d’appello del Distretto di Columbia, depositata giovedì, l’ex sindaco di New York City, Rudy Giuliani, è stato radiato dall’albo degli avvocati a Washington, DC. Due commissioni avevano precedentemente raccomandato la revoca permanente della sua abilitazione a causa dei suoi tentativi di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Entrambi i panel avevano evidenziato come Giuliani cercasse di invalidare migliaia di voti per il presidente Joe Biden nello stato conteso della Pennsylvania. Il Board on Professional Responsibility del DC Bar ha dichiarato, in un rapporto di giugno, che vi erano “prove chiare e convincenti” che l’ex sindaco violasse le regole di condotta professionale della Pennsylvania” e pertanto “doveva essere radiato”. “Giuliani ha sostenuto una massiccia frode elettorale senza prove – ha affermato il consiglio disciplinare della DC Bar Association – Il suo totale disprezzo per i fatti denigra la professione legale. Il suo tentativo di minare l’integrità delle elezioni presidenziali del 2020 ha contribuito a destabilizzare la nostra democrazia. Le sue affermazioni maliziose e infondate hanno causato danni duraturi e sono contrarie al giuramento di sostenere la Costituzione degli Stati Uniti d’America che ha prestato quando è stato ammesso all’Ordine degli avvocati”. Il portavoce di Giuliani, Ted Goodman, ha definito la decisione della corte d’appello “una farsa assoluta e un totale errore giudiziario”. “Le persone che attaccano il sindaco Giuliani non possono ignorare il fatto che egli rimane uno dei procuratori più efficaci nella storia americana – ha aggiunto Goodman – avendo fatto di più per migliorare la vita degli altri rispetto a quasi ogni altro americano vivente oggi”. Lo scorso luglio, Giuliani aveva anche perso la licenza di avvocato nello stato di New York per le sue azioni volte a diffondere menzogne sulle frodi elettorali nelle elezioni del 2020.