Il leader di sinistra Anura Kumara Dissanayake ha assunto lunedì la carica di presidente dello Sri Lanka, promettendo un cambiamento in una nazione insulare storicamente dominata da potenti famiglie politiche. Il Paese sta uscendo dalla peggiore crisi economica degli ultimi settant’anni. Milioni di cittadini hanno votato per il parlamentare dell’opposizione, confidando nella sua promessa di combattere la corruzione e sostenere una fragile ripresa economica. “Mi impegno a proteggere e sostenere la democrazia – ha affermato il 55enne Dissanayake, nel discorso inaugurale – La nostra politica deve essere più pulita e la gente ha chiesto una cultura politica diversa. Sono pronto a impegnarmi per questo cambiamento”. Il nuovo presidente ha sostituito il veterano politico Ranil Wickremesinghe. Tra i compiti che Dissanayake dovrà affrontare c’è la formazione di un nuovo governo e la richiesta al parlamento di approvare un bilancio secondo i termini di un salvataggio da 2,9 miliardi di dollari del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Questo, nonostante il suo partito abbia solo tre seggi su 225. Prima del giuramento di lunedì, il primo ministro Dinesh Gunawardena si è dimesso per lasciare spazio al nuovo primo ministro e al suo gabinetto. Gunawardena, 75 anni, aveva assunto la carica di primo ministro nel luglio 2022 dopo che l’ex presidente Gotabaya Rajapaksa era fuggito dalla nazione e si era dimesso a causa delle proteste scatenate dalla crisi, che aveva causato carenze di beni essenziali e un default del debito. Gli investitori temono che il desiderio di Dissanayake, di orientamento marxista, di rivedere i termini del salvataggio del FMI possa ritardare i futuri esborsi e che egli possa cercare di rinegoziare un accordo sul debito con gli obbligazionisti finalizzato la scorsa settimana.