domenica, 22 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Italia leader del biologico in Europa: 84mila aziende agricole attive

L’Italia si conferma leader europeo del biologico con 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale, una cifra che supera di gran lunga quella della Germania e della Francia, come rivelato dall’analisi di Coldiretti sui dati Sinab, diffusa durante l’Expo Agricoltura di Siracusa. La celebrazione della Giornata Europea del Biologico, in programma oggi, ha messo in luce il primato italiano, evidenziando l’importante crescita del settore nonostante le sfide legate alle importazioni dall’estero. Nel cuore di Ortigia, Coldiretti ha illustrato lo sviluppo dell’agroalimentare italiano, con un focus sull’agricoltura biologica, che nel 2023 ha coperto 2,5 milioni di ettari, segnando un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Un ettaro su cinque della superficie agricola italiana è ora destinato al biologico, portando il Paese sempre più vicino al target del 25% entro il 2030, stabilito dalla Strategia europea ‘Farm to Fork’.

Questo primato è il risultato di una crescente attenzione alla qualità e alla sostenibilità, con le aziende agricole italiane che sono riuscite a far crescere la propria produzione bio in modo significativo. L’interesse per il biologico è esploso anche nei consumi, con un valore di 3,8 miliardi di euro nel 2023 solo nella Grande distribuzione organizzata.

La minaccia delle importazioni

Tuttavia, questo successo è minacciato dalla crescente pressione delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, che nel 2023 sono aumentate del 40%, in netto contrasto con la diminuzione del 9% registrata nell’intera Unione europea. Secondo Coldiretti, le importazioni extra UE di cibo bio sono passate dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni nel 2023. Particolarmente preoccupante è il forte incremento delle importazioni di cereali biologici, spesso utilizzati per la produzione di pasta e pane, ma anche di ortaggi e olio d’oliva. Questi prodotti, sebbene etichettati come biologici, non sempre offrono le stesse garanzie di qualità e sicurezza dei corrispondenti prodotti italiani. Il rischio è che finiscano sugli scaffali come “tricolori” a causa di una scarsa chiarezza nell’etichettatura d’origine, ingannando così i consumatori. Per tutelare i consumatori e valorizzare il prodotto nazionale, Coldiretti Bio ha elaborato un decalogo con consigli pratici per evitare le frodi e garantire l’acquisto di prodotti biologici autentici. La prima regola è verificare la presenza del logo europeo del biologico, la cosiddetta ‘eurofoglia’, sulle etichette, oltre a controllare la provenienza italiana e la certificazione del venditore, specialmente per i prodotti venduti sfusi.

Le raccomandazioni

Tra le altre raccomandazioni, viene suggerito di preferire prodotti locali, freschi e di stagione, acquistando direttamente dalle aziende agricole biologiche o nei mercati contadini come quelli di Campagna Amica. Scegliere varietà tradizionali e razze autoctone, prodotti minimamente trasformati ed evitando quelli ultraprocessati, è un altro modo per supportare una filiera biologica sostenibile. Oltre a educare i consumatori, Coldiretti Bio si batte per l’introduzione del principio di reciprocità nelle importazioni europee. Questo garantirebbe che i prodotti biologici importati da Paesi terzi rispettino le stesse normative applicate ai produttori dell’Unione Europea. Senza queste regole, i produttori italiani si trovano a competere con prodotti a basso costo coltivati secondo standard meno rigorosi, penalizzando così le eccellenze italiane. Fermare la concorrenza sleale e valorizzare il vero prodotto biologico italiano sono passaggi cruciali per garantire una filiera biologica equa, che dal campo arrivi sulla tavola dei consumatori con tutta la qualità e sicurezza che ci si aspetta dal ‘Made in Italy’.

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