“Occorre fermare immediatamente il conflitto”. Questo il sunto dell’incontro tenuto ieri tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e il Premier ungherese Viktor Orban. Una fine della guerra che deve avvenire nell’immediato, come auspicato anche da Papa Francesco. Nella stessa giornata, a Kiev, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito il sostegno dell’Ue all’Ucraina, annunciando un nuovo pacchetto di prestiti da 35 miliardi di euro per aiutare la ripresa economica del Paese, soprattutto in vista dell’inverno e degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche. Durante l’incontro con von der Leyen, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che nel prossimo summit di pace l’Ucraina mira a “mettere un punto a questa pagina di guerra”. Tuttavia, da Mosca è arrivata una chiara posizione: ogni accordo sarà possibile solo con lo stop delle forniture di armi occidentali a Kiev.
Salvini e Orbam
A Budapest, Matteo Salvini e Viktor Orban hanno discusso principalmente della guerra in Ucraina, esprimendo preoccupazione per il protrarsi del conflitto e sottolineando l’urgenza di trovare una soluzione diplomatica per fermare le ostilità. Entrambi i leader hanno ribadito l’importanza di interrompere le violenze e promuovere un dialogo che porti a una pace duratura, in linea con i recenti appelli del Pontefice. I due, noti per le loro posizioni critiche nei confronti delle sanzioni europee contro la Russia e del continuo invio di armi all’Ucraina, hanno convenuto sulla necessità di ridare centralità ai negoziati.
Oltre al tema del conflitto, l’incontro ha toccato anche questioni di cooperazione economica, come lo sviluppo del porto di Trieste, che rappresenta per Budapest uno sbocco strategico sul Mediterraneo, e aggiornamenti sul processo di Palermo, di cui Orban ha chiesto informazioni, confermando il suo sostegno a Salvini.
Von der Leyen e Zelensky
L’altro incontro, a Kiev, si è svolto in un momento particolarmente delicato, con l’inverno ormai alle porte e le forze russe che continuano a colpire le infrastrutture energetiche ucraine, lasciando il Paese in una situazione di grave vulnerabilità. Durante la conferenza stampa congiunta, von der Leyen ha ribadito l’impegno dell’Ue, annunciando un nuovo pacchetto di prestiti da 35 miliardi di euro. Questo finanziamento, parte di un impegno più ampio del G7 che prevede un supporto totale di 50 miliardi di dollari. Sarà fondamentale per garantire stabilità economica e aiutare l’Ucraina a far fronte alle conseguenze devastanti del conflitto.
La solidarietà internazionale
Von der Leyen ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la solidarietà internazionale nei confronti di Kiev, soprattutto nel garantire che l’Ucraina possa superare l’inverno nonostante i continui attacchi russi alle reti energetiche. “Non permetteremo che l’Ucraina resti al buio”, ha dichiarato, confermando che l’Europa sta lavorando per mantenere il Paese collegato alla rete elettrica europea e per sostenere la ricostruzione delle infrastrutture distrutte. Il pacchetto di aiuti, ha aggiunto, sarà garantito in parte dagli asset congelati della Banca centrale russa, una misura che ha lo scopo di far pagare alla Russia il costo delle distruzioni che ha causato con l’invasione.
La gratitudine di Kiev
Nel corso dell’incontro, Zelensky ha espresso gratitudine per il sostegno finanziario e militare ricevuto fino ad ora, ma ha anche insistito sulla necessità di mantenere e intensificare la pressione su Mosca. Ha chiarito che la Russia non deve “abituarsi” alle sanzioni già imposte, chiedendo all’Unione Europea di rimanere unita e di non mostrare divisioni sui futuri pacchetti di sanzioni. Zelensky ha inoltre evidenziato che, senza un aumento della pressione economica e militare sulla Russia, il conflitto potrebbe prolungarsi ulteriormente, con conseguenze ancora più drammatiche per la popolazione ucraina.
Il summit per la pace
Uno dei punti chiave discussi durante l’incontro è stato il prossimo summit di pace, che si terrà entro la fine dell’anno. Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina intende “mettere un punto a questa pagina di guerra”, auspicando che il summit possa rappresentare un passaggio decisivo verso una soluzione definitiva del conflitto. Tuttavia, ha anche precisato che la pace non potrà essere frutto di compromessi deboli o di una guerra congelata, ma dovrà essere solida e basata sul ripristino della sovranità ucraina.
L’adesione all’Ue
Un altro tema centrale affrontato durante i colloqui è stato il percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Zelensky e von der Leyen hanno discusso della necessità di accelerare i negoziati, con l’obiettivo di procedere rapidamente verso l’integrazione di Kiev all’interno dell’Unione. La Presidente della Commissione ha ribadito che l’Unione continuerà a sostenere l’Ucraina anche in questo percorso, sottolineando che l’apertura dei negoziati si concentrerà inizialmente sui valori fondamentali e poi procederà sugli altri settori. Per Kiev, l’adesione all’UE rappresenta non solo un obiettivo strategico, ma anche un segnale di speranza e di riconoscimento degli sforzi che il Paese sta compiendo in difesa della democrazia.
La Russia dovrà pagare
L’incontro ha evidenziato l’allineamento strategico tra Bruxelles e Kiev, con von der Leyen che ha ribadito che “la Russia deve pagare per la distruzione che ha causato”, e Zelensky che ha esortato l’Europa a non abbassare la guardia. Entrambi i leader si sono mostrati determinati a portare avanti il progetto di un’Ucraina europea, resiliente e autonoma, nonostante le difficoltà imposte dal conflitto e le minacce provenienti da Mosca.
La risposta del Cremlino
Non è tardata ad arrivare la reazione di Mosca. Il Cremlino ha ribadito la sua posizione intransigente riguardo alla prosecuzione del conflitto, con il portavoce Dmitry Peskov che ha dichiarato che qualsiasi accordo di pace sarà possibile solo se l’Occidente interromperà immediatamente la fornitura di armi all’Ucraina. La Russia ha messo in guardia sul fatto che il continuo sostegno militare occidentale a Kiev non farà altro che prolungare la guerra, alimentando ulteriormente le tensioni.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha inoltre sottolineato che qualsiasi aggressione verso la Bielorussia, alleata di Mosca, comporterebbe conseguenze disastrose non solo per l’Ucraina, ma anche per i suoi sostenitori occidentali. Zakharova ha ricordato che Minsk e Mosca sono legate da un patto di sicurezza che prevede la difesa reciproca, e ha avvertito che armi nucleari tattiche russe sono già dispiegate in Bielorussia, pronte a essere utilizzate se necessario.
Gli ultimi aggiornamenti
Nelle ultime ore, il conflitto in Ucraina ha visto un intensificarsi degli attacchi russi, in particolare nella regione di Odessa, dove un raid ha danneggiato le aree portuali e una nave civile battente bandiera di Antigua. Quattro civili sono rimasti feriti a causa dei detriti di un missile Iskander-M. Le forze russe hanno anche continuato i bombardamenti su altre regioni strategiche, come quella di Kherson, dove infrastrutture critiche sono state colpite, e l’esercito ucraino si è impegnato a rafforzare le difese.
Sul fronte settentrionale, nella regione russa di Kursk, teatro di incursioni ucraine dall’inizio di agosto, il comando militare russo aveva da mesi previsto un attacco ucraino e cercava di impedirlo. Tuttavia, le forze di Kiev sono riuscite a infliggere perdite significative, con l’obiettivo di spostare circa 40.000 militari russi verso quel fronte, riducendo la pressione in altre aree.