Dal prossimo primo ottobre, la patente a crediti sarà obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi coinvolti nei cantieri. La patente vuole certificare il rispetto delle normative di sicurezza, in pratica è un sistema a crediti: ogni soggetto parte da un punteggio di 30 crediti, se scende al sotto dei 15 crediti non potrà continuare a operare sul mercato. Proprio per questo il presidente di Confapi Aniem, con Cna e Confartigianato ha chiesto un rinvio della legge: “Siamo seriamente preoccupati per la mancanza di certezze sulle regole concernenti la disciplina della patente a crediti”, dice Giorgio Delpiano, presidente Confapi. Le associazioni datoriali sostengono che mancano le indicazioni circa l’operatività del portale che dovrà consentire a imprese e lavoratori autonomi di presentare la domanda di rilascio della patente a crediti oltre alle modalità di utilizzo e di gestione dello stesso.
Per Confartigianato: “Alla luce di questo quadro, i tempi per consentire alle imprese di adeguarsi al nuovo meccanismo rischiano di essere eccessivamente compressi, circostanza che rende necessario un differimento dei termini di avvio della patente e una tempistica coerente con la complessità del nuovo sistema.”
Uil: sicurezza scritta solo nelle carte
La segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, sempre sul tema della sicurezza sul lavoro ha ricordato: “La relazione dell’onorevole Chiara Gribaudo, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, a un anno dalla strage di Brandizzo, pone al centro della discussione alcuni temi che la nostra Organizzazione sostiene”. “La Uil chiede da tempo che negli appalti privati si applichi il codice degli appalti pubblici e che termini la possibilità dei subappalti a cascata dove la sicurezza sul lavoro spesso è solo scritta nelle carte. L’appaltante – ha sottolineato Veronese – non può lavarsi le mani di quanto avviene alle aziende a cui appalta e questo deve valere fino alla fine della catena degli appalti. Servono più ispettori, più formazione e un albo nazionale della formazione che imponga di avere una data certa per le giornate effettuate: necessario per evitare il mercato dei certificati comprati dopo un infortunio”. “Inoltre – ha proseguito la sindacalista della Uil – abbiamo la necessità di avere una Procura speciale che abbia le competenze per trattare i casi di infortunio e chiediamo che venga istituito il reato di omicidio sul lavoro. Serve giustizia per i famigliari delle vittime, servono azioni concrete e un confronto con il governo che a oggi non c’è, se non con confronti tecnici su provvedimenti specifici peraltro già decisi. Un cambio di passo serio – ha concluso Veronese – è quello che chiediamo: siamo pronti a dare il nostro contributo”.
Ance: più controlli e più prevenzione
Soddisfatto, invece, Piero Petrucco, vicepresidente nazionale Ance, per l’accoglimento da parte dell’esecutivo della richiesta di esentare dall’obbligo di patente le imprese che hanno già la cosiddetta “certificazione SOA”, obbligatoria per chi esegue lavori pubblici. Il possesso dei requisiti per la patente – tra i quali: iscrizione alla camera di commercio, regolarità contributiva e degli obblighi formativi – sarà autocertificato. Bene incentivare la formazione anche della catena di maestranze che lavora nei cantieri, sottolinea il presidente Ance FVG, Marco Bertuzzo che valuta infine positivamente l’obbligo di possesso di un documento equivalente rilasciato dal proprio paese anche per imprese e lavoratori autonomi stabiliti in uno Stato estero. Per il futuro, auspica Petrucco, bisognerebbe puntare meno sull’aspetto formale e repressivo: servirebbero “più controlli nei cantieri e più prevenzione”.