Biden e Starmer hanno ribadito il sostegno all’Ucraina, ma temporeggiano sull’autorizzazione all’uso dei missili occidentali a lungo raggio da parte di Kiev, mentre Lammy minimizza come ‘spacconate’ le minacce di Putin. La Germania invece, come l’Italia, non permetterà all’Ucraina di lanciare attacchi con armi tedesche, “anche se altri paesi decideranno diversamente”. Putin valuta “con molta attenzione” la risposta a eventuali attacchi, e intanto schiera per la prima volta il sistema Prometheus.
Kiev, nella notte abbattuto un missile russo e 10 droni Shahed
Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto nella notte tra sabato e domenica un missile e dieci droni Shahed. L’aeronautica militare delle Forze armate dell’Ucraina in un post su Telegram riferisce che in totale sono stati rilevati e tracciati 17 bersagli aerei. “L’aeronautica militare, le truppe missilistiche antiaeree, i gruppi di fuoco mobili e le unità EW delle Forze di difesa ucraine sono state coinvolte nel respingere l’attacco aereo nemico. Le forze ucraine hanno abbattuto un missile guidato Kh-59 e 10 UAV sulle regioni di
Dnipropetrovsk, Sumy, Poltava e Mykolaiv”
“Gli invasori hanno attaccato la regione di Odessa con due missili balistici Iskander-M lanciati dalla Crimea temporaneamente occupata e un missile guidato Kh-59 lanciato dallo spazio aereo della parte temporaneamente occupata della regione di Zaporizhia e 14 droni d’attacco Shahed (aree di lancio: Kursk in Russia, Chauda in Crimea)”. Secondo Ukrinform, inoltre, ad oggi la Russia tiene schierate 16 navi da guerra nel Mar Nero, sette delle quali armate con fino a 48 missili da crociera Kalibr.
Distrutti 29 droni di Kiev lanciati sul territorio russo
I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 29 droni ucraini in sette regioni della Russia. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, precisando che “15 sono stati abbattuti sul territorio della regione di Bryansk ; 5 sulla regione di Kursk ; 4 sulla regione di Smolensk ; 2 sulla regione di Oryol e 1 sia sul territorio di Belgorod, su quello di Kaluga e quello di Rostov”.
30 feriti in raid su Kharkiv. Zelensky: “il mondo agisca”
Non ha avuto la stessa fortuna la città di Kharkiv nell’est dell’Ucraina, colpita da un raid russo causando almeno 30 feriti, tra cui dei bambini, in un palazzo residenziale. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram, aggiungendo che “Il mondo deve contribuire a proteggerci dagli aerei militari russi, da decine di bombe aeree guidate che ogni giorno uccidono gli ucraini. Questo terrore può essere fermato. Ma per fermare il terrorismo è necessario fermare la paura di decisioni forti, oggettivamente necessarie. Solo la determinazione può porre fine a questa guerra in modo giusto”. Un appello neanche tanto velato alle forze occidentali.
Serve sostegno partner su missili a lungo raggio
Poche ore dopo infatti, sempre sul suo profilo Telegram Zelensky ha ribadito la richiesta di poter utilizzare le armi a lungo raggio, precisando che solo durante l’ultima settimana “i russi hanno utilizzato circa 30 missili di vario tipo, più di 800 bombe aeree guidate e quasi 300 droni d’attacco contro l’Ucraina”. “L’Ucraina ha bisogno del forte sostegno dei partner nella nostra difesa della vita contro il terrorismo russo: difesa aerea, a lungo raggio, sostegno ai nostri soldati. Tutto ciò che aiuterà a costringere la Russia a porre fine a questa guerra”, ha sottolineato nel messaggio. “Ringrazio tutti coloro che nel mondo lo capiscono. Grazie ai partner che ci aiutano e sostengono”, ha concluso.
Mosca schiera per la prima volta il sistema Prometheus
Intanto i russi hanno schierato il loro unico sistema di difesa aerea presente in Crimea, chiamato S-500 ma più conosciuto come Prometheus. Il sistema permette di intercettare i missili balistici e altre armi da lunga distanza. Non era mai stato utilizzato in battaglia fino ad ora, il che lascia pensare a una messa in preparazione in vista dell’autorizzazione occidentale all’uso di armi a lungo raggio per attaccare il territorio interno russo da parte dell’Ucraina.
Zakharova: “Non ha più senso commentare parole Zelensky”
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto a margine del vertice Brics che riguardo la guerra ucraina,”tutte le decisioni vengono prese a Washington e Londra”, e pertanto “non ha più senso commentare le dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelensky”. “Stanno giocando per Zelensky anzi, giocano anche contro di lui – ha aggiunto Zakharova – Quindi non dobbiamo commentare le sue parole, ma dovremmo commentare i passi e le azioni che vediamo da parte di chi, in senso stretto, sono i principali attori”.
Il piano di Zelensky per la pace
Dal Forum di Cernobbio (Como), il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva detto di avere un piano per la pace che avrebbe presentato al presidente e ai due candidati americani. Il leader ucraino non ha fornito i dettagli del piano, ma ha certamente lasciato intendere alcuni punti cruciali. Un consigliere di Zelensky, interpellato dall’Ukrainska Pravda, ha smentito le voci diffuse dalla Bild su un cessate il fuoco, bollandole come “fake news”. Il “piano per la Vittoria non prevede un cessate il fuoco parziale, né il congelamento delle attuali linee del fronte” in Ucraina. “Bild non ha letto il piano e nessuna delle poche persone che hanno lavorato con il presidente alla preparazione del piano ha parlato con il tabloid tedesco”, ha assicurato il consigliere per la comunicazione, Dmytro Lytvyn. “L’Ucraina è contraria a qualsiasi congelamento della guerra, e questo la sua leadership lo ripete costantemente e a tutti i livelli. Ed è importante per noi che gli Stati Uniti appoggino il piano per la Vittoria ucraino, senza capitolazioni né congelamenti”, ha insistito.
Putin valuta risposta “con molta attenzione”
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista alla tv Rossiya-1,ha affermato Il presidente russo Vladimir Putin sta valutando “con estrema attenzione” la risposta russa ad eventuali attacchi sul suo territorio con armi occidentali. Ma, assicura, la Russia ha certamente le capacità per una risposta adeguata: “Il presidente è sempre estremamente attento a questo. Abbiamo sufficienti capacità militari e sufficienti capacità economiche in termini di supporto alle Forze armate. L’operazione militare speciale continuerà e tutti gli obiettivi saranno raggiunti”, ha aggiunto Peskov. “Abbiamo abbastanza specialisti ed esperti che stanno discutendo di questa questione molto attivamente”.
6 ex ministri della difesa esortano Starmer su ok a missili
Intanto in Gran Bretagna, Grant Shapps, Ben Wallace, Gavin Williamson, Penny Mordaunt, Liam Fox e Boris Johnson hanno avvertito Starmer che qualsiasi ulteriore ritardo su questo tema incoraggerebbe il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta di cinque ex ministri della Difesa e un ex premier che hanno esortato l’attuale primo ministro Keir Starmer a consentire all’Ucraina di usare i missili a lungo raggio per attacchi in profondità nel territorio russo, anche senza l’appoggio degli Stati Uniti. Secondo Johnson non c’è alcun motivo per ritardare tale decisione, e Wallace ha affermato che non agire ora equivarrebbe a compiacere Mosca.
Lammy: Le minacce di Putin sono una “spacconata”
Contemporaneamente David Lammy, attuale ministro degli Esteri del Regno Unito, ha affermato che “non possiamo farci intimidire da un imperialista fascista che vuole entrare come se nulla fosse in altri Paesi. Se glielo consentiamo con l’Ucraina, non si fermerà di certo lì”. In una intervista alla Bbc, Lammy haliquidato come una “spacconata” le minacce del presidente russo Vladimir Putin, secondo cui autorizzare l’Ucraina a usare i missili per colpire il territorio russo significa la belligeranza dei Paesi Nato contro Mosca. “Penso che Putin stia sollevando un polverone. C’è un sacco di spacconeria. Quello è il suo modus operandi. Minaccia sui carri armati, minaccia sui missili, minaccia sulle armi atomiche”.
Scholz: “No armi Germania contro Russia, anche se ok da altri”
Durante un discorso pubblico a Prenzlau nel Brandeburgo il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito invece che, “anche se altri paesi decideranno diversamente”, la Germania non permetterà all’Ucraina di lanciare attacchi in profondità nel territorio russo con armi tedesche. Scholz ha assicurato che la Germania “continuerà a sostenere militarmente l’Ucraina” in modo che il paese “non crolli” ma ha sottolineato che rimarrà contrario all’idea che Kiev utilizzi armi a lungo raggio tedesche per attaccare obiettivi in Russia. “Resto fermo sulla mia posizione”, ha concluso il cancelliere tedesco. La presa di posizione tedesca, non nuova, si allinea con quella presa dall’Italia nelle affermazioni del ministro Tajani negli ultimi giorni.