lunedì, 30 Dicembre, 2024
Società

Finalmente padroni a “casa” nostra

Il cosiddetto “piano casa”, ovvero “salva casa” realizza un vecchio sogno di Silvio Berlusconi, che parlava saggiamente di “abusivismo di necessità” per il quale prima o poi bisognava prevedere un perdono con la possibilità anche di fare cassa nell’interesse dello Stato e dei comuni. E’ il suo “padroni a casa tua” che vede finalmente la luce.

Per la verità il nuovo testo approvato definitivamente dal Senato della Repubblica è diventato qualcosa di molto più complesso di quello che, a fine maggio, era stato presentato dal ministro delle Infrastrutture. E’ stato praticamente in fase di conversione creato un testo nuovo, all’interno del quale, tra le molte novità, è entrata una sanatoria molto più larga, insieme a nuovi criteri di abitabilità.

Per Salvini si tratta di una “rivoluzione liberale”, che aiuterà milioni di italiani. Per Fratelli d’Italia è un decreto che porta “semplificazioni, snellimento della burocrazia e regole di buon senso”. In ogni caso è evidente a chiunque che l’intento è quello di alleggerire il carico burocratico per i cittadini. Tra le altre è arrivata una norma che garantisce il legittimo affidamento di chi ha ottenuto l’abitabilità del suo immobile dal Comune, con un’altra sanatoria. Poi, con una scelta coraggiosa è stata prevista la possibilità di regolarizzare le variazioni essenziali con gli aumenti di cubatura, purché siano compatibili con il piano regolatore. Sempre dal lato delle regolarizzazioni è stato esteso il perimetro delle tolleranze. In totale, le strade per sanare irregolarità di vario tipo sono diventate sette, chieste a da sempre da parte di imprese e professionisti.

Quello che appare particolarmente condivisibile è la svolta culturale che sarà realizzata perché il testo del “Salva casa” muta la stessa percezione degli abusi edilizi, allargando la possibilità di sanarli e assicurando la commerciabilità di tanti immobili fino ad ora pressoché invendibili.

In estrema sintesi il provvedimento interviene sul testo unico in materia di edilizia introducendo importanti novità: sanatoria per lievi irregolarità edilizie, ma anche per “variazioni essenziali” con il superamento della doppia conformità e sanzioni ridotte; via libera al micro appartamento di 20 metri quadri; procedure semplificate per il cambio di destinazione d’uso, anche per locali al piano terra e seminterrati; possibilità di recuperare i sottotetti anche se non sono rispettate le distanze minime tra gli edifici; soglie di “tollerabilità” per superfici, altezze e cubature che non rispettano il progetto. Di notevole importanza antiburocratica è la previsione del silenzio assenso; in caso di permesso a costruire in sanatoria la Pa avrà 45 giorni per rispondere, mentre in caso di Scia in sanatoria avrà tempo 30 giorni.

Per questo il giudizio che viene da più parti è complessivamente positivo a cominciare da vari ordini professionali: Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio Nazionale degli Architetti, Federcostruzioni, FIMAA, ANCE. Ed anche Federproprietà ha espresso un giudizio positivo sul testo approvato, che ha recepito molte delle proposte che aveva avanzato nel corso degli ultimi anni.

Le opposizioni dal canto loro parlano invece di vero e proprio condono.

La verità è che con le nuove regole, ed in particolare proprio con quelle criticate dall’opposizione, il mercato riceverà un grande impulso. Infatti per gli agenti immobiliari il decreto “Salva casa” può diventare in alcuni casi una spinta, in altri addirittura la chiave di volta per il rilancio del settore. Le opportunità messe a disposizione dalla sanatoria riaccendono le speranze. La nuova normativa snellirà le regolarizzazioni, incentivando a procedere in sanatoria per mettere sul mercato unità oggi invece non commercializzabili, anche a fini locativi. Una maggiore offerta sul mercato potrebbe impattare in modo positivo anche su prezzi e canoni. E’ già possibile immaginare alcuni riflessi sul mercato abitativo. Innanzitutto attraverso i cambi di destinazione d’uso potrebbero trovare nuova vita immobili oggi inutilizzati. Le norme ritenute pià interessanti dagli agenti immobiliari sono due: l’aumento della tolleranza al 6% per le unità sotto i 60 metri quadrati e l’alleggerimento dei criteri di abitabilità legati all’altezza (da 2,7 a 2,4 metri) e alla superficie minima. Infine sarà l’applicazione del silenzio-assenso sui permessi in sanatoria a rendere davvero più snelle le procedure.

Ed ora dopo questo passo importante e significativo, bisognerebbe passare ad un grande programma per dare lavoro a decine di migliaia di addetti; per dare case a chi non ne ha come quello che nel 1948 realizzò Amintore Fanfani e che non a caso fu definito appunto “piano per la disoccupazione e per dare casa a chi non ne ha”.

Il parlamento in questa occasione ha lavorato bene ha saputo varare un provvedimento cosi importante nel giro di soli due mesi e pochissimi giorni.

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