domenica, 15 Dicembre, 2024
Economia

Banche, Abi: “Ad agosto i tassi dei mutui stabili al 3,44%”

Nel nuovo Rapporto mensile dell’Associazione bancaria italiana di settembre 2024, emergono importanti sviluppi riguardo all’andamento dei tassi di mercato e all’attività creditizia in Italia. A partire da ottobre 2023, i tassi di mercato hanno registrato una tendenza al ribasso, anticipando le mosse della Banca centrale europea. Tale dinamica si è ulteriormente accentuata nelle ultime settimane, con una riduzione dei tassi che ha preceduto le decisioni adottate dalla Bce il 12 settembre.

Nei primi undici giorni di settembre 2024, i tassi di mercato hanno continuato a mostrare segnali di contrazione: Euribor a 3 mesi, la media si è attestata al 3,46%, in calo rispetto al 3,55% di agosto 2024, con una diminuzione di 54 punti base rispetto al massimo di ottobre 2023; tasso sui Bot a sei mesi, sceso al 3,23% da una media del 3,27% di agosto, segnando un calo di 82 punti base rispetto al picco di ottobre 2023; tasso Irs a 10 anni, utilizzato nei mutui, è calato al 2,45% (2,50% ad agosto), con una riduzione di 107 punti base rispetto a ottobre 2023; tasso sui Btp, si è attestato al 3,57%, in diminuzione rispetto al 3,63% di agosto, e con un calo di 141 punti base dal massimo di ottobre 2023.

Prestiti bancari

I tassi di interesse sui prestiti bancari mostrano segnali di allentamento, con condizioni di finanziamento più favorevoli per famiglie e imprese. Ad agosto 2024, il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese è diminuito al 5,07%, rispetto al 5,27% di luglio e al 5,45% di dicembre 2023. Anche i mutui per l’acquisto di abitazioni mostrano una stabilità con il tasso medio fissato al 3,44%, invariato rispetto a luglio ma in netto calo rispetto al 4,42% di dicembre 2023. Il tasso medio complessivo sui prestiti erogati negli anni è sceso al 4,71% ad agosto 2024, leggermente in calo rispetto al 4,74% del mese precedente. Il rendimento sui depositi a durata prestabilita (certificati di deposito e depositi vincolati) è salito al 3,47% ad agosto, superiore rispetto alla media dell’area euro, che si attesta al 3,31%.

Questo rappresenta un incremento di 318 punti base rispetto a giugno 2022, prima dell’avvio dei rialzi dei tassi da parte della BCE. Anche il rendimento delle nuove obbligazioni bancarie a tasso fisso ha mostrato una crescita, raggiungendo il 3,20%, con un incremento di 189 punti base rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dell’1,31%. Il tasso medio sui depositi totali (inclusi certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti) è stato dell’1,00% ad agosto 2024, quasi invariato rispetto al mese precedente (1,01%), ma in forte aumento rispetto allo 0,32% di giugno 2022.

Margine di interesse

Il margine (spread) tra i tassi sui nuovi prestiti e quelli sulla nuova raccolta bancaria è sceso a 193 punti base ad agosto 2024, rispetto ai 216 punti base del mese precedente. Questo ridotto spread riflette un miglioramento delle condizioni di finanziamento a fronte di un aumento dei rendimenti sui depositi. La raccolta complessiva, che include depositi e obbligazioni bancarie, è cresciuta del 3,2% su base annua ad agosto 2024, proseguendo la dinamica positiva iniziata all’inizio dell’anno. I depositi in varie forme sono aumentati del 2,0% rispetto all’anno precedente.

Continua la contrazione

Nonostante il miglioramento dei tassi, il volume complessivo dei prestiti bancari è diminuito a causa della debole crescita economica che ha depresso la domanda di credito. Ad agosto 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono calati del 2,0% su base annua, con un rallentamento rispetto al -2,2% registrato a luglio. La flessione ha colpito principalmente le imprese, con un calo del 3,9%, mentre i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6%.

Crediti deteriorati

I crediti deteriorati netti, che includono sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute, sono leggermente diminuiti a luglio 2024, attestandosi a 30,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 30,6 miliardi di marzo 2024 e ai 30,5 miliardi di dicembre 2023. Questo rappresenta una riduzione di 166 miliardi rispetto al picco di 196,3 miliardi raggiunto nel 2015, evidenziando il miglioramento della qualità del credito.

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