La decisione della Banca centrale europea di tagliare i tassi di interesse solo dello 0,25 per cento è “apprezzabile ma non soddisfacente”. La Confederazione nazionale degli artigiani non ha dubbi, la riduzione non colma la drastica flessione nei bilanci avuta dal l’impennata dei tassi.
“La forte riduzione dell’inflazione e la revisione al ribasso delle stime di crescita da parte della stessa Bce”, spiega la Confederazione, “suggerivano probabilmente un taglio più robusto. Considerato che le stime di crescita sono previste in riduzione principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri, è evidente che è questa debolezza a rappresentare il problema maggiore per le economie dell’Eurozona e non un’inflazione intorno al due per cento”.
Basta strette creditizie
“In questo quadro”, puntualizza la Confederazione nazionale degli artigiani, “le imprese italiane si trovano ad affrontare una persistente stretta del credito, fotografata dalla Banca d’Italia alcuni giorni orsono. Una stretta più dolorosa per artigiani, micro e piccole imprese, maggiormente dipendenti dal credito bancario”.
Le banche non siano rigide
La Cna, inoltre lancia un appello al sistema bancario italiano che deve deporre la “rigidità” e riaprire le porte ad dialogo con le imprese dando più sostegno alle politiche creditizie. “All’indomani della decisione della Bce, benché insufficiente, chiediamo al sistema creditizio italiano di abbandonare la politica degli irrigidimenti che rischia di soffocare gran parte dell’ossatura produttiva nazionale”.
Subito le nuove condizioni
Inoltre per la Cna sono d’obbligo tempi rapidi nella applicazione dei tagli decisi dalla Bce. “Nel contempo, è necessario che le banche riverberino immediatamente sulle condizioni praticate alla clientela la decisione della Bce evitando”, conclude la Confederazione, “di sprecare altro tempo prezioso nell’interesse delle imprese e soprattutto dell’intero Paese”.