“Un altro crimine di guerra russo”. Così ha commentato il presidente ucraino Zelensky nella giornata di ieri un bombardamento contro dei veicoli della missione umanitaria del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) nella regione di Donetsk. “Al momento, sappiamo di due persone ferite che stanno ricevendo tutta l’assistenza necessaria. Sfortunatamente, tre persone sono state uccise”.
Secondo il Cicr, è stato colpito un sito nel villaggio di Viroliubivka dove si preparava un centro di distribuzione di legna e carbone per il riscaldamento in vista dell’inverno. “Condanno nei termini più duri gli attacchi sul personale della Croce Rossa”, ha affermato la presidente del Cicr, Mirjana Spoljaric, in un comunicato postato sul sito dell’organizzazione.
Missile russo colpisce nave cargo con del grano
Inoltre nella mattinata di ieri un missile russo avrebbe colpito una nave cargo nel Mar Nero diretta in Egitto che trasportava grano: lo ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Missile russo contro un carico di grano diretto in Egitto. La Russia ha lanciato un attacco su una normale nave civile nel Mar Nero che aveva appena lasciato le acque territoriali ucraine”, ha scritto Zelensky in un post sui social media.
Abbattuto aereo russo su Mar Nero
Un’unità operativa speciale dell’Intelligence militare ucraina (Gur) ha abbattuto un aereo russo Su-30SM durante un’operazione nel Mar Nero con un lanciamissili portatile. “Il caccia caduto in mare apparteneva al 43 reggimento separato dell’aviazione navale dell’aeronautica russa, che ha sede nell’aerodromo della citta’ di Saki, nella Crimea temporaneamente occupata”, si legge nella dichiarazione del Gur.
Droni su Konotp, 14 civili feriti, interrotte acqua e elettricità
Durante la notte le forze russe hanno lanciato un “massiccio” attacco con droni “contro infrastrutture energetiche e civili” preso di mira le infrastrutture della città di Konotop nella regione di Sumy utilizzando droni di tipo Shahed ferendo almeno14 persone. “Fino alle 08:00 del mattino (di oggi) si contano 14 civili che hanno richiesto assistenza medica. Mentre si sono riscontrati danni a un edificio residenziale privato, una struttura sanitaria e una scolastica, tre auto, dei garage, un negozio e una banca”, ha informato la locale Procura. La Russia ha lanciato un a Konotop, ha affermato l’amministrazione regionale.
Il sindaco Artem Semenikhin ha riferito che l’attacco ha “danneggiato gravemente” l’infrastruttura energetica della città e la situazione della fornitura elettrica rimane “critica”. Gli ingegneri sono al lavoro per ripristinare l’energia elettrica alle strutture mediche e idriche, ha affermato, ma non è certo quando verrà ripristinata l’energia elettrica residenziale.
Oms: emergenza farmaci in Ucraina in vista dell’inverno
A conclusione della sua sesta visita in Ucraina dall’inizio del 2022, il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Henri P. Kluge ha lanciato l’allarme: “In vista del terzo inverno nel mezzo di una guerra, l’assistenza sanitaria di base nel paese è una prioritaria”, ha detto Kluge. In Ucraina più dell’80% delle famiglie ha problemi ad ottenere i farmaci di cui ha bisogno, con il 6% che afferma di non avere accesso ai farmaci essenziali. In totale l’8% delle famiglie non può fare riferimento ad una struttura sanitaria di base.
Ad oggi, l’Oms ha registrato quasi 2.000 attacchi ad ospedali, operatori sanitari e pazienti. Inoltre, negli ultimi sei mesi, attacchi mirati hanno danneggiato le infrastrutture energetiche dell’Ucraina che hanno messo a rischio lo stoccaggio e la distribuzione dei vaccini. La mancanza di sistemi di riscaldamento e ventilazione potrebbe contribuire a un aumento delle infezioni respiratorie, dall’influenza al Covid.
Secondo l’Oms è inoltre reale, nel contesto di una guerra e di un disastro umanitario, la resistenza ai farmaci dovuta a un possibile abuso di antibiotici e la minaccia della resistenza antimicrobica. Dunque, l’Oms e le autorità sanitarie stanno accelerando gli sforzi per installare generatori e altre attrezzature cruciali nelle strutture sanitarie a livello nazionale. Un’altra emergenza in Ucraina sono i problemi di salute mentale. L’Oms stima che già 10 milioni di persone siano a rischio, con danni che vanno da lievi a gravi. Nonostante tutto, l’Oms sottolinea come il processo di riforma della sanità nel paese, con l’obiettivo dichiarato dell’adesione dell’Ucraina all’Ue, è riuscito ad andare avanti.
Mosca, in Kursk, Kiev ha perso 7.000 soldati
“Dall’inizio di questa operazione a Kursk, si stima che l’avversario abbia perso circa 7.000 soldati nella sola nostra zona di responsabilità”, cioè nel solo distretto di Sudzha dall’inizio dell’incursione nel Kursk il 6 agosto. Lo ha detto alla Tass il maggiore generale Apty Alaudinov, vice capo del Dipartimento politico-militare principale delle forze armate russe e comandante dell’unità commando delle forze speciali Akhmat. Il ministero della Difesa russo ieri ha riferito che nel periodo delle operazioni di combattimento nell’area di Kursk, il nemico ha perso oltre 12.200 uomini.
Sventato attentato Kiev a ponte Sebastopoli
Agenti della direzione del Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb) per la Repubblica di Crimea e Sebastopoli hanno arrestato un uomo che, su istruzioni dei servizi speciali ucraini, si stava preparando a far saltare in aria un ponte ferroviario a Sebastopoli.
Lo ha reso noto il servizio stampa del dipartimento, aggiungendo che si tratta di “un residente di 51 anni della città di Sebastopoli, reclutato attraverso un sistema di messaggistica online da un dipendente del servizio di sicurezza ucraino per svolgere compiti di intelligence, per raccogliere informazioni sugli obiettivi delle forze armate della Federazione Russa, nonché sulle infrastrutture dei trasporti, con l’obiettivo di commettere attacchi terroristici”.
Secondo l’Fsb, su istruzione di un agente dei servizi ucraini, l’uomo avrebbe dovuto commettere un atto terroristico per mezzo di ordigni esplosivi, facendo saltare in aria un ponte ferroviario sul territorio di Sebastopoli. Gli investigatori russi hanno trovato in casa dell’uomo un ordigno artigianale con una carica di esplosivo di circa 1,2 kg, tre bricchetti di esplosivo del peso di 1,7 kg, tre cariche del peso di oltre 2 kg, otto detonatori elettrici, quattro attuatori e quattro trasmettitori elettronici.
Casa Bianca sta finalizzando piano per revoca limiti a uso missili
Secondo Politico, che cita diverse fonti, dopo che martedì a Londra il segretario di stato Usa Blinken aveva confermato l’invio alla Russia di missili balistici iraniani, la Casa Bianca sta finalizzando un piano per revocare alcuni limiti all’uso delle armi donate a Kiev. Il sollevamento delle restrizioni avverrà nel giro di “giorni”, scrive la Bbc, alludendo a “forti indicazioni” in questo senso. Solo un numero ristretto di funzionari dell’Amministrazione Biden è coinvolto nei colloqui. I partecipanti lo fanno anonimamente e non sono autorizzati a parlarne. Devono ancora essere definiti i dettagli del piano ma negli ultimi giorni ne stanno parlando insieme non solo funzionari americani ma anche britannici e ucraini. Si tratta di estendere la porzione di territorio in Russia che l’Ucraina può colpire con armi fornite dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, vale a dire i missili a lungo raggio franco britannici con componenti americane Storm Shadow, e prevenire ulteriori attacchi delle forze di Mosca oltre il confine.
Guardian: “Londra ha già deciso di allentare le restrizioni”
Secondo il Guardian, anche il governo britannico ha già deciso di sollevare le restrizioni sull’uso dei missili Storm Shadow da parte dell’Ucraina anche contro obiettivi in territorio russo, anche se non si sa bene quando la cosa verrà annunciata pubblicamente. Se non ci fosse stata una decisione in questo senso, suggerisce il Guardian, non ci sarebbe stata la visita a Kiev di Antony Blinken e David Lammy, anche se un annuncio a Kiev sarebbe stato considerato provocatorio. Con ogni probabilità la decisione non sarà annunciata ufficialmente nemmeno oggi, in occasione dell’incontreo tra il Premier Keir Starmer e Joe Biden a Washington.
Lavrov: “La decisione di revoca dei limiti all’uso dei missili presa molto tempo fa”
Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov la decisione di sollevare il limite all’uso dei missili Storm Shadow e Atacms è stata presa invece già “molto tempo fa”. “Ora stanno cercando di farla passare in qualche modo nello spazio pubblico”, sostiene, e incalza, sostenendo che dietro ogni azione di guerra ucraina ci sarebbero, direttamente coinvolti, degli esperti occidentali: “Specialisti militari occidentali controllano letteralmente in modo manuale i bombardamenti contro obiettivi civili”.
Cremlino: ‘Armi Occidente in Russia seguirebbe reazione di Mosca’
Tuttavia, il permesso di colpire il territorio russo non farebbe che aumentare il coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto in Ucraina e comporterebbe una reazione da parte di Mosca. Così minaccia il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista al quotidiano Izvestia. “Non c’è bisogno di esagerare. Ma, naturalmente, questo aumenta significativamente il grado di coinvolgimento collettivo dell’Occidente nella guerra. Naturalmente, ciò comporterà una reazione corrispondente da parte della Russia”, ha avvertito Peskov.
Ue proroga di sei mesi le sanzioni contro la Russia
Intanto il Consiglio dell’Unione europea ha prorogato fino al 15 marzo 2025 le misure restrittive nei confronti dei responsabili di atti che minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Le sanzioni riguardano oltre 2.200 individui o entità, e consistono in restrizioni di viaggio per le persone fisiche, il congelamento dei beni e il divieto di mettere fondi o altre risorse economiche a disposizione delle persone ed entità elencate.
Nuovo pacchetto aiuti Usa da 717 mln dollari
Durante una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi ucraino, Andrii Sybiha, e britannico, David Lammy, il segretario di Stato americano, Antony Blinken ha annunciato ufficialmente un nuovo pacchetto di aiuti da 717 milioni di dollari per l’Ucraina. 325 milioni di dollari di aiuti nel settore dell’energia, 290 milioni di dollari di aiuti umanitari che includeranno forniture di acqua potabile e 102 milioni di dollari per le operazioni di sminamento.
Blinken in Polonia: “L’Ucraina può vincere la guerra”
Blinken, reduce dalla visita in Ucraina, ha incontrato oggi a Varsavia il premier polacco Donald Tusk e il presidente Andrzej Duda. Fra i temi degli colloqui la collaborazione militare nell’ambito del Patto Attlantico; è stato ricordato che oltre l’ 80% delle consegne di armamenti agli ucraini avviene attraverso la Polonia, il Paese confinante con l’Ucraina.
“L’Ucraina può vincere la guerra in corso; ci adoperiamo per questo motivo”, ha detto Blinken nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri polacco. Kiev “ha diritto di adattarsi alle nuove strategie militari impiegate dalla Russia” e gli Usa “sono attenti alle richieste legate al bisogno di difendersi da esse in modo efficace”. Il ministro Sikorski ha aggiunto che l’Ucraina “ha diritto di usare l’arma occidentale per impedire i crimini di guerra provocati dall’ aggressione russa contro la popolazione civile”.
Altri temi toccati sono stati quelli della collaborazione bilaterale nel campo energetico, con la prospettiva di costruire in Polonia una prima centrale nucleare. Blinken ha dichiarato, inoltre, l’appoggio alla Polonia nella difesa dagli attacchi informatici in corso da parte dei servizi segreti russi e bielorussi.
Brics a San Pietroburgo: ‘Organizzazione si allarga’
Il Presidente russo Vladimir Putin ha incontrato ieri i rappresentanti dei Paesi Brics a San Pietroburgo per partecipare alla riunione sulla sicurezza, in vista del vertice dell’organizzazione di Kazan fra il 22 e il 24 di ottobre. La riunione, a cui prendono parte anche gli inviati di Paesi non ancora membri dell’organizzazione ma che cercano di cooperare più strettamente con l’organizzazione, è coordinata dal segretario generale del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigul.
Al vertice di ottobre, Putin avrà un bilaterale con Xi Jinping. “Finora più di trenta paesi, precisamente 34, hanno espresso il desiderio di unirsi in un modo o nell’altro alle attività del nostro gruppo Brics”, ha spiegato ieri il presidente Putin. A Kazan saranno definite le diverse categorie di adesione e anche saranno presi in considerazione altri possibili candidati. Fanno parte dei Brics, India, Russia, Brasile, Cina, Sudafrica, dallo scorso gennaio anche Egitto, Etiopia, Emirati arabi uniti, Iran e poi Arabia saudita. A ottobre saranno esaminate “nei dettagli le prospettive per lo sviluppo di una partnership completa fra i Paesi membri del Brics”.
Consiglio per la lotta al terrorismo e al riciclaggio
Queste adesioni saranno formalizzate nel vertice che si terrà in ottobre in Russia. Il 1° gennaio scorso Iran, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia hanno aderito ai Brics, e negli ultimi mesi paesi come Turchia e Azerbaigian hanno chiesto l’adesione. Inoltre, ha sottolineato che la presidenza russa del gruppo attribuisce grande importanza a tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza globale e ha sottolineato che i Brics hanno accumulato una “solida” esperienza nel reagire alle minacce poste dal terrorismo e dall’estremismo, ma anche dal traffico di droga e traffico di armi.
Il presidente russo ha inoltre annunciato che la creazione all’interno del gruppo di un consiglio per la lotta al finanziamento del terrorismo e al riciclaggio di denaro è nella fase finale. Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, ha già sottolineato il potenziale contributo del gruppo Brics alla sicurezza globale e ha invitato i suoi membri a rafforzare la cooperazione con il Sud del mondo per forgiare una nuova “maggioranza mondiale”. Shoigu ha incontrato a San Pietroburgo il suo omologo iraniano, Ali Akbar Ahmadian, dopo di che ha confermato la firma anticipata di un nuovo accordo quadro interstatale con l’Iran, che martedì è stato oggetto di un nuovo round di sanzioni occidentali per la fornitura di missili balistici a Mosca.
L’India annuncia il congedo dall’esercito russo di 45 suoi cittadini
Un portavoce del ministero degli Esteri indiano ha annunciato che “circa 45 cittadini indiani” sono stati congedati dall’esercito russo e che sono in corso azioni per ottenere il congedo di altri 50: lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web sottolineando che, durante la visita a Mosca del premier indiano Narendra Modi, lo scorso luglio, la Russia aveva promesso di congedare tutti i cittadini indiani che fossero stati “indotti in modo ingannevole ad arruolarsi” nell’esercito russo e poi mandati a combattere in Ucraina.