martedì, 24 Settembre, 2024
Società

Mattarella: “Le morti sul lavoro sono un’offesa intollerabile”

Il Capo dello Stato interviene sul tema della sicurezza: “Fondamentale, l’impegno delle istituzioni”

“Le morti e gli incidenti sul lavoro sono un’intollerabile offesa per la coscienza collettiva”. Un duro monito, quello lanciato ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva che il Paese ha nei confronti dei lavoratori, sottolineando che la sicurezza non è un tema su cui si può scendere a compromessi. L’obiettivo rimane quello di creare luoghi di lavoro sicuri, dove il diritto alla salute e alla vita sia garantito a tutti, senza eccezioni.

Un argomento, quello legato alle morti bianche, da sempre particolarmente attenzionato dal Capo dello Stato. Quanto detto ieri lo ha fatto recapitare all’interno di un messaggio inviato alla Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo, che indaga sulle problematiche legate alla sicurezza, un tema sempre più centrale nell’attualità del Paese (nello specifico ieri a Montecitorio è stata presentata la Relazione scritta in merito alla tragedia di Brandizzo che il 30 agosto del 2023 vide la morte di 5 operai sui binari).

Diritto tutelato

Mattarella ha sottolineato poi di come la sicurezza sul lavoro non sia solo una questione tecnica o organizzativa, ma un diritto basilare tutelato dalla Costituzione italiana: “Lo svolgimento di un’attività lavorativa che concorra al progresso materiale o spirituale della società non può e non deve implicare rischi per l’integrità degli individui. La sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute”. Un’osservazione, quella di Mattarella, che si collega a una realtà che, purtroppo, vede ancora troppi incidenti, spesso letali, nei luoghi di lavoro, come dimostrano i dati diffusi periodicamente dagli organi competenti.

Mattarella nel corso della sua missiva ha sottolineato la necessità di un impegno costante e collettivo per fermare il dramma delle morti e degli incidenti sul lavoro in Italia. Il Capo dello Stato ha riconosciuto l’importanza della relazione prodotta dalla Commissione, definendola come un significativo contributo per migliorare la conoscenza e l’analisi delle problematiche relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il messaggio presidenziale è stato accompagnato da un riferimento alla tragedia ferroviaria di Brandizzo. Alcuni familiari delle vittime erano presenti all’iniziativa odierna, e Mattarella ha rinnovato la sua vicinanza a loro, esprimendo “sentimenti di solidarietà alle vittime e ai familiari di tutti gli incidenti sul lavoro”.

Parola a Fontana

Alla presentazione della Relazione sull’attività svolta a fronte delle audizioni legate all’evento di Brandizzo, avvenuta a Montecitorio, presente il Presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Inaccettabile che si possa morire o restare menomati nello svolgimento del proprio lavoro. A questo scopo, è indispensabile pianificare con accuratezza le attività lavorative, erogare al personale addetto una formazione di qualità e sottoporre ogni singolo processo operativo a rigorosi controlli, anche mediante l’utilizzo di dispositivi tecnologici”, le sue parole.

“Non si può morire così”

Nello specifico all’interno della Relazione dedicata al funesto evento di Brandizzo vi è entrata la Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro Chiara Gribaudo: “Quelle persone, in quel momento, non dovevano stare sui binari. Non si può morire così”, ha detto, aggiungendo che, sebbene le indagini siano ancora in corso, esistono già delle certezze: l’errore umano non è una spiegazione sufficiente: “Spesso dietro questa arida definizione vi è alla base una organizzazione del lavoro che mette la lavoratrice o il lavoratore nella condizione di commetterlo, questo errore”. Un problema di fondo è la cosiddetta “cultura della sicurezza”, un aspetto cruciale che, secondo la Relazione della Commissione, non viene adeguatamente affrontato in molti contesti lavorativi ad alto rischio.

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