Il coordinatore del governo israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsch, ha dichiarato ufficialmente di essere pronto “a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui. Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la deradicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestisca Gaza”. Israele, dunque, offre al leader di Hamas un salvacondotto in cambio del rilascio degli ostaggi. Ma Hamas sembra non gradire la proposta. Intanto l’esercito ha consegnato alle famiglie degli ostaggi Hersh, Eden, Ori, Almog, Carmel e Alex, uccisi a colpi di arma da fuoco da Hamas dopo oltre dieci mesi di prigionia, il video che mostra l’interno di un cunicolo nel sud della Striscia di Gaza e che rivela le condizioni disumane in cui gli ostaggi sono stati detenuti.
Le reazioni al video
Alcuni famigliari si sono detti scioccati per quanto hanno potuto vedere e il ministro della sicurezza nazionale israeliana Itamar Ben-Gvir ha detto che le immagini dimostrano “ancora una volta che possiamo parlare con l’organizzazione terroristica Hamas solo attraverso la guerra e non attraverso i negoziati. Questo è ciò che ho detto anche ai miei colleghi ministri e al primo ministro alla riunione del gabinetto. Hamas ha tenuto i nostri ostaggi in condizioni disumane e li ha assassinati a sangue freddo. La risposta a questo dovrebbe essere chiara: la cessazione degli aiuti umanitari e dei camion di carburante che raggiungono Hamas che gli permettono di esistere, aumentando al contempo la pressione militare su larga scala, così Hamas si inginocchierà e implorerà di restituire gli ostaggi”. Mentre il leader dell’opposizione Yair Lapid in un post sui canali social scrive: “Le immagini scioccanti sono una testimonianza dolorosa e agghiacciante dell’inimmaginabile crudeltà di Hamas, ma sono anche un campanello d’allarme per il governo israeliano. Se non facciamo tutto il possibile per raggiungere un accordo ora, condanneremo a morte gli ostaggi ancora vivi. Non possiamo permetterci altri video come questo”.
Gallant: presto offensiva a Nord
Intanto continuano le uccisioni e nell’area della Cisgiordania e ai confini con il Libano la tensione sale. “Le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza continuano ad abusare sistematicamente delle infrastrutture civili e umanitarie, tra cui l’area umanitaria designata, per svolgere attività terroristiche contro lo Stato di Israele e le truppe dell’Idf”, spiega il portavoce militare israeliano. Il ministro della Difesa Yoav Gallant, parlando alle truppe al confine nord con il Libano, ha dichiarato che Israele sta spostando la sua attenzione verso il fronte settentrionale, mentre si avvicina al completamento degli obiettivi nella Striscia di Gaza. Gallant ha ribadito che le istruzioni arriveranno presto, simili a quelle già date per l’offensiva terrestre a Gaza. Ha anche menzionato che le truppe dovrebbero essere pronte a svolgere questa missione, secondo quanto riferiscono i media israeliani. Il ministro ha anche sottolineato che circa 60.000 israeliani sono stati costretti a lasciare le loro case nel nord a causa degli attacchi quotidiani di Hezbollah, e uno degli obiettivi principali della guerra di Israele è ripristinare la sicurezza e la stabilità per consentire il ritorno di questi residenti. Oltre a ciò, Israele mira a smantellare Hamas e a garantire il ritorno degli ostaggi rapiti dal gruppo terroristico il sette ottobre.