Ci ha lasciati una delle voci più iconiche di tutti i tempi. James Earl Jones è morto lunedì all’età di 93 anni. Contemporaneo di Sidney Poitier e Harry Belafonte, costruì una lunga carriera come caratterista, dal suo debutto cinematografico nel 1964 con “Il dottor Stranamore” fino al ruolo di Re Joffer nel sequel del 2021 di “Il principe cerca moglie”. La sua interpretazione di Otello nel 1964 a Central Park entusiasmò il New York Times che scrisse: “Jones ha una voce piena e risonante e una presenza scenica flessibile.
Le sue esplosioni di gelosia e frenesie sono emotivamente credibili.” Vincitore di due Tony Awards, due Emmy Awards, un Academy Award onorario e un Grammy, è ricordato soprattutto per “Star Wars”, dove prestò la voce a Darth Vader. Nato il 17 gennaio 1931 ad Arkabutla, Mississippi, da bambino, soffriva di una grave balbuzie. Debuttò a Broadway alla fine degli anni ’50 con “Sunrise at Campobello”. Ottenne la sua prima nomination agli Emmy nel 1964 per un ruolo in “East Side/West Side”, raggiungendo l’apice della carriera con “The Great White Hope”, interpretando il pugile Jack Johnson.
La sua interpretazione gli valse un Tony come miglior attore nel 1969 e una nomination agli Oscar nel 1970. Il suo ruolo più noto sullo schermo è stato quello di Alex Haley nella miniserie “Radici”. Nello stesso anno, prestò la voce a Darth Vader in “Star Wars”. Negli anni ’80, Jones continuò a lavorare senza sosta, ottenendo ruoli in film come “L’uomo dei sogni” e “Caccia a Ottobre Rosso”.
Il suo ruolo più famoso del decennio fu quello del padre di Eddie Murphy in “Il principe cerca moglie”. Vinse il suo secondo Tony Award nel 1987 per “Barriere” di August Wilson. Nel 2011, ricevette un Academy Award onorario per la sua carriera. La mancanza di un Oscar per un ruolo specifico è simbolo di quanto sia stato sottovalutato. James Earl Jones rimarrà una presenza gigantesca e un attore di talento, ricordato per il suo contributo indelebile al teatro e al cinema.