giovedì, 19 Settembre, 2024
Attualità

Viaggio Apostolico. L’esortazione di Papa Francesco: basta con superstizioni e violenza

Nella sua visita a Vanimo, Bergoglio ha ribadito che l’amore guarirà il mondo

“Dobbiamo dire basta alla magia, alle superstizioni, e porre fine a comportamenti distruttivi come la violenza, l’infedeltà, lo sfruttamento, l’uso di alcool e droghe: mali che imprigionano e rendono infelici tanti fratelli e sorelle, anche qui”. Questo il messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai presenti durante l’incontro con i fedeli avvenuto ieri nella spianata antistante la Cattedrale della Santa Croce a Vanimo, in Papua Nuova Guinea. Insieme alle parole, però, il Pontefice ha fatto otto valigie, ciascuna dal peso di 30 chilogrammi, contenenti cibo, medicinali, giocattoli, beni essenziali, e contenitori specifici per la conservazione degli alimenti, fondamentali in questa zona per prevenire il deterioramento rapido del cibo, oltre a tuniche per i chierichetti.

Welcome Pope Francis

Questi pacchi sono stati preparati e confezionati dal missionario Padre Alejandro Diaz, amico di Bergoglio. All’arrivo in aereo di Papa Francesco, è stata esposta una grande scritta galleggiante “Welcome Pope Francis” accompagnata da una sagoma a forma di cuore.

Il volo papale con a bordo il suo entourage e un piccolo gruppo di giornalisti è poi rientrato all’aeroporto della capitale Port Moresby alle 19:52 ora locale (le 11:52 in Italia) dopo un viaggio di due ore.

Il discorso ai fedeli

Durante il suo discorso, il Vescovo di Roma ha voluto ricordare come “l’amore è più forte di tutto e la sua bellezza può guarire il mondo, perché ha le sue radici in Dio . Diffondiamolo, perciò, e difendiamolo, anche quando il farlo può costarci qualche incomprensione, qualche opposizione. Ce lo ha testimoniato, con le parole e con l’esempio, il Beato Pietro To Rot, sposo, padre, catechista e martire di questa terra, che ha donato la sua vita proprio per difendere l’unità della famiglia di fronte a chi voleva minarne le fondamenta”.

Il tesoro nei cuori

Parlando poi delle bellezze della Papua Nuova Guinea, ha osservato come “molti turisti, dopo aver visitato il vostro Paese, tornano a casa dicendo di aver visto ‘il paradiso’. Si riferiscono, in genere, alle attrazioni paesaggistiche e ambientali di cui hanno goduto. Noi però sappiamo che, come abbiamo detto, il tesoro più grande non è quello. Ce n’è un altro, più bello e affascinante, che si trova nei vostri cuori e che si manifesta nella carità con cui vi amate” ricordando come “è questo il dono più prezioso che potete condividere e far conoscere a tutti, rendendo Papua Nuova Guinea famosa non solo per la sua varietà di flora e di fauna, per le sue spiagge incantevoli e per il suo mare limpido, ma anche e soprattutto per le persone buone che vi si incontrano; e lo dico specialmente a voi, bambini, con i vostri sorrisi contagiosi e con la vostra gioia prorompente, che sprizza in ogni direzione. Siete l’immagine più bella che chi parte da qui può portare con sé e conservare nel cuore”.

L’omelia

Durante l’omelia, invece, ha esortato i fedeli con le parole del profeta Isaia: “Coraggio, non temete”. Rivolgendosi a chi è smarrito di cuore, ha ricordato che Dio viene a salvarci e che, in quel giorno, “si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi”. “Questa profezia – ha spiegato il Vicario di Cristo – si realizza in Gesù, che guarisce non solo la sordità e il mutismo fisico, ma anche quelli del cuore, causati da egoismo, indifferenza, e paura di mettersi in gioco”.

Il Papa ha descritto come l’uomo sordomuto del Vangelo rappresenti chi è lontano da Dio e dagli altri, isolato dalla possibilità di comunicare. “C’è una sordità interiore e un mutismo del cuore che ci chiudono in noi stessi, a Dio e agli altri”, ha detto, riferendosi a quanto le nostre chiusure interiori possano allontanarci dalla gioia di vivere.

La gioia del Vangelo

Francesco ha continuato sottolineato che Gesù, nel suo ministero, va incontro a chi è lontano: “Con la sua vicinanza, Gesù guarisce, guarisce il mutismo e la sordità dell’uomo”. Ha esortato i presenti, dicendo: “Apriti! Apriti alla gioia del Vangelo, apriti all’incontro con Dio, apriti all’amore dei fratelli”. Ha incoraggiato la comunità papuana a non sentirsi separata da Dio o dagli uomini: “Voi siete uniti, uniti nello Spirito Santo, uniti nel Signore!”.

Beato Giovanni Mazzucconi

Infine, ha invocato la figura del Beato Giovanni Mazzucconi, ricordando il suo impegno nel portare Cristo in mezzo a loro, affinché nessuno rimanesse sordo al messaggio della salvezza. Ha concluso con un augurio: “Che nessuno di noi rimanga sordo e muto dinanzi a questo invito” di aprirsi a Dio e agli altri.

Al termine dell’Angelus, il Santo Padre ha ribadito anche la sua netta posizione contro le armi e la violenza: “E da questa terra così benedetta dal Creatore, vorrei insieme a voi invocare, per intercessione di Maria Santissima, il dono della pace per tutti i popoli. In particolare, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato. No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all’incontro tra i popoli e le culture, sì all’armonia dell’uomo con le creature”.

Il programma di oggi

Oggi, 9 settembre, il 45º Viaggio apostolico di Papa Francesco, il più lungo finora per lui, raggiungerà la sua metà con il trasferimento dalla Papua Nuova Guinea a Timor-Leste. Mentre in Italia sarà notte, il Papa sarà partito dall’aeroporto Jacksons di Port Moresby alle 3:40 ora locale, per atterrare a Dili dopo un volo di tre ore e mezza. Prima di lasciare il Paese, il Pontefice incontrerà i 20.000 giovani previsti al Sir John Guise Stadium di Port Moresby, dove terrà un discorso.

A Dili, la capitale e città principale della Repubblca Democratica di Timor-Leste, il Papa parteciperà, nel primo giorno della sua visita, agli appuntamenti ufficiali, tra cui la cerimonia di benvenuto fuori dal palazzo presidenziale, la visita di cortesia al Presidente José Manuel Ramos-Horta, premio Nobel per la Pace, e l’incontro con le autorità politiche e civili del Paese.

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