Dawn Allen, attivista democratica e donatrice, ha perso fiducia in Joe Biden dopo la tragica perdita del figlio per avvelenamento da fentanyl. Ora sostiene Donald Trump. Allen, come molti genitori colpiti dalla crisi degli oppioidi, si sente trascurata dall’attuale governo e apprezza l’attenzione che Trump dedica alla questione. La crisi del fentanyl causa la morte di circa 70.000 americani ogni anno, colpendo tutte le fasce sociali. I repubblicani, a differenza dei democratici, affrontano frequentemente questo tema. Trump promette azioni decisive contro i cartelli della droga, ma gli esperti dubitano della loro efficacia. L’amministrazione Biden afferma di aver investito notevolmente nel trattamento delle dipendenze e nella lotta al traffico di fentanyl, ma molti familiari delle vittime restano insoddisfatti. Jim Rauh, leader di un’organizzazione contro questa droga, cerca di mantenere un approccio neutrale ma riconosce che Trump affronta l’argomento più frequentemente. Il fentanyl, un potente analgesico, è diventato una droga letale a causa del suo basso costo e della facilità con cui può essere contrabbandato. I cartelli messicani hanno iniziato a produrlo utilizzando materiali cinesi, incrementando ulteriormente le morti. Nel primo anno dell’amministrazione Biden, i decessi causati dal fentanyl sono aumentati del 23%. Il Presidente ha potenziato l’accesso ai trattamenti e l’uso del Narcan, un farmaco anti-overdose, ha contribuito a ridurre le morti del 2%. Le statistiche indicano che la maggior parte del fentanyl è contrabbandata da cittadini statunitensi. Kamala Harris promette di proseguire le politiche di Biden e di incrementare i finanziamenti per il trattamento delle dipendenze. Per Karoline Leavitt, portavoce di Trump, la candidata democratica non affronta adeguatamente la crisi del fentanyl.